Il caso giudiziario

Coop pro migranti, indagate la moglie e la suocera di Soumahoro

La moglie del deputato si dice “Totalmente estranea ai fatti”, lui la difende. Sei gli indagati, sospettati di falso fatturazioni e danno erariale

Coop pro migranti, indagate la moglie e la suocera di Soumahoro

L’inchiesta sulle cooperative pro migranti non si ferma, al contrario si estende. Sono complessivamente sei gli indagati, compresi la moglie e la suocera del deputato Aboubakar Soumahoro.

Al centro del caso ci sono le due cooperative Karibu e Aid, sulla cui gestione sta cercando di fare luce la procura di Latina, che ha deciso anche l’interdizione per un anno del consiglio di Amministrazione della cooperativa Karibu da contratti con la pubblica amministrazione.

 

Le reazioni: Soumahoro, “Profondamente amareggiato”

"Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l'indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna, Liliene Murakatete, che confido dimostrerà la sua innocenza": così il deputato Aboubakar Soumahoro, in una nota diffusa dal suo avvocato, Maddalena Del Re.

"Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull'indagine della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno", ha aggiunto il deputato.

 

La moglie si dice innocente ed estranea

Anche la moglie di Soumahoro, Liliane Murekatete, ha commentato la decisione della Procura: “La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestatile, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita", come precisato dal legale della donna, Lorenzo Borrè.

 

Sequestro preventivo ed esclusione dai contratti con la pubblica amministrazione

Oltre all’iscrizione nel registro degli indagati, la procura di Latina ha applicato nei confronti del consiglio di amministrazione della cooperativa Karibu, riferibile ai familiari del deputato, la misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno.

Inoltre è stato applicato il sequestro preventivo "del profitto del reato" per oltre 639mila euro nei confronti di un indagato e di oltre 13 mila nei confronti di altri due indagati. Il riferimento è a reati tributari che sono contestati, ossia l’emissione di fatture "per operazioni inesistenti" tra il 2015 e il 2019.

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