I lavori a Montecitorio

Manovra, tensioni e ritardi. Voto di fiducia per blindare il testo

Commissione, dopo nottata nessun emendamento approvato. Si riprende alle 14. Tempi strettissimi. Si profila seduta fiume in Aula tra giovedì e venerdì

Manovra, tensioni e ritardi. Voto di fiducia per blindare il testo

Sarà una manovra blindata dal voto di fiducia. Per il resto, dopo una giornata e una nottata di lavori in commissione Bilancio, ancora nessun emendamento è stato approvato.  Si dovrebbe riprendere alle 14 con le operazioni di voto ma il tempo, stavolta, stringe davvero perché l’arrivo del testo in Aula è previsto alle 13 di domani. Tra intoppi vari il disegno di legge Bilancio sta subendo ripetuti slittamenti. In ogni caso, la conferenza dei capigruppo della Camera, convocata per le 13, dovrebbe decidere il calendario definitivo. 

 

La manovra avrebbe dovuto essere licenziata già oggi a Montecitorio per passare poi all’esame del Senato. Ieri la premier Giorgia Meloni ha assicurato che non ci sarà esercizio provvisorio e che la legge sarà approvata nei tempi stabiliti. Certo, questa è una legge nata in tutta fretta, il governo si è insediato solo ad ottobre. Tuttavia emerge negli ultimi giorni una certa confusione sui passi da compiere. Non solo il governo ha fatto marcia indietro su alcune misure bandiera, vedi il tetto ai pagamenti elettronici a 60 euro, (pur mantenendone diverse altre), ma adesso sta incontrando molte difficoltà sulla partita degli emendamenti, non solo dei gruppi parlamentari, ma anche per quelli inviati dai vari ministeri. Insomma, le cose si sono complicate con il passare dei giorni. Il voto di fiducia è un modo per rendere il testo immodificabile quando arriva in Aula e favorire un’accelerazione dell’iter senza correre il rischio di una mancata approvazione il 31 dicembre nei due rami del Parlamento.

 

Uno dei problemi principali resta la scarsa disponibilità di risorse. Palazzo Chigi, di concerto con via XX Settembre, ha deciso di destinare i due terzi dei finanziamenti, 21 miliardi di euro, alle famiglie e alle imprese in difficoltà per il caro energia. Dunque, la coperta è corta. Tagli in vista ci sono anche per la copertura degli emendamenti parlamentari, e su questo maggioranza ed opposizione sono arrivati più volte nelle ultime ore ai ferri corti. “Nessun emendamento è stato approvato. È la prima volta nella storia della Repubblica che si arriva al 20 dicembre” in questa situazione. “Sono 420 quelli accantonati. Mai era accaduto qualcosa del genere”, denuncia l’esponente di Azione-Italia Viva, Luigi Marattin.

 

La lunga seduta in commissione Bilancio si è chiusa in effetti senza risultati. Fonti di governo fanno sapere che potrebbe profilarsi una seduta notturna tra giovedì e venerdì a Montecitorio per approvare la manovra. Quindi, l’obiettivo sarebbe chiudere l’esame in commissione oggi intorno alle 17, ma a quel punto l’approdo in Aula slitterebbe al pomeriggio di domani. Tutto è in itinere. Nel corso della giornata si saprà probabilmente qualcosa di più certo. 

 

Intanto il ministro di Fratelli d’Italia per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, intervistato dal Corriere della Sera, insiste sulla stessa linea della premier: “La manovra sarà approvata nei tempi previsti. È un obiettivo del governo, della maggioranza e che dovrebbe stare a cuore a tutti”. A chi rivolge delle critiche sul ritardo accumulato replica così: “Calendario alla mano, abbiamo fatto una corsa contro il tempo”. Ma il passaggio parlamentare di questa legge di Bilancio sembra più travagliato del previsto. Siamo in ore decisive e nuovi ritardi sarebbero davvero rischiosi.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA