
Natale quando arriva, arriva. E ora è arrivato, portando con sé i classici doni, ma anche cene, pranzi e tradizioni.
Nel 2022 a vincere tra i regali più gettonati è sicuramente il denaro, complici la crisi energetica e i rincari legati alla crescita dell’inflazione. A dirlo sono i risultati di un sondaggio di Ipsos, che restituisce una fotografia di questo Natale.
Nonostante la congiuntura economica, però, gli italiani si dicono felici (17%) e dichiarano di sentirsi bene (13%), con solo un 5% che parla di tristezza o indifferenza rispetto alle festività.
Quanto si è speso
Circa la metà (51%) dei connazionali ha spiegato di aver mantenuto lo stesso budget dello scorso anno, nonostante la crisi e gli aumenti dei prezzi. Per il 26%, invece, la cifra a disposizione è diminuita.
Una percentuale compresa tra il 61% e il 74% aveva messo in conto spendere meno del 2021. Questo vale soprattutto per quanto riguarda i viaggi con il 56% degli intervistati che ha dichiarato di non spendere nulla o quasi nulla per vacanze; tra il 12% e il 27% ha dichiarato di essere stato attento a voler rimanere sugli stessi livelli dello scorso anno e solo il 4-5% ha invece deciso un aumento della spesa, che però è dovuto quasi esclusivamente all’inflazione, per cui a parità di acquisti, aumentando i prezzi, aumenta la spesa.
Che regali si sono comprati
Forse anche per questo il regalo più ambito sono i soldi, per il 14%, seguiti da abbigliamento, libri e profumi, ma anche beni immateriali come salute e serenità. Ma che fare se si riceve qualcosa di non adatto o non gradito? Il 42% lo tiene, mentre il 25% lo regala qualcun altro o lo cambia (20%). Meno di uno su 5 decide di provare a venderlo (18%), mentre il 12% dichiara di fare una donazione e il 6% di restituirlo.
Dove si è fatto acquisti
Se in molti attendono ora i saldi per comprare qualcosa per se stessi, gli acquisti già effettuati sono stati compiuti soprattutto in negozio (75%) rispetto all'online (52%). Nel 31% dei casi si è optato per buoni regalo, spendibili soprattutto su piattaforme digitali (76%) rispetto a quelle fisiche (36%).