Al ministero delle Imprese e del Made in Italy

Caro carburanti, oggi ultimo tavolo tecnico per evitare lo sciopero

L’incontro tra il ministro Urso e i rappresentanti delle pompe di benzina per discutere le modifiche al testo del decreto Trasparenza su cartelli e sanzioni

Caro carburanti, oggi ultimo tavolo tecnico per evitare lo sciopero

Dopo l'approvazione in CdM del decreto Trasparenza contro i rincari del prezzo dei carburanti, Meloni aveva voluto incontrare a Palazzo Chigi i rappresentanti dei benzinai per stemperare gli animi dopo le polemiche sulle speculazioni e rassicurarli sulle buone intenzioni del governo. Dopo l'incontro, la decisione di congelare lo sciopero dei benzinai indetto contro "l'ondata di fango" per il 25-26 gennaio, in attesa di vedere le modifiche al decreto. Con la firma del presidente Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, i gestori degli impianti continuano ad essere delusi. Nel mirino rimangono ancora le pesanti sanzioni, con multe fino a 6mila euro e chiusura dell'attività fino a 90 giorni dopo tre violazioni. "Siamo delusi e arrabbiati - dicono -. Il decreto continua a individuare nei gestori i colpevoli degli aumenti". Fegica e Figisc Confcommercio avvertono: "A queste condizioni è confermato lo sciopero" già indetto per il 25 e il 26 gennaio, che era stato precedentemente congelato.

 

Oggi il tavolo tecnico 

«Misure inaccettabili che criminalizzano un'intera categoria», così attaccano i sindacati dei gestori delle pompe di benzina che minacciano di confermare lo sciopero nazionale su strade e autostrade. Il ministro delle imprese, Adolfo Urso è però determinato a scongiurare la serrata: «Il governo era ed è in ascolto. Sentirò le loro proposte di modifica e valuteremo». Il tavolo si terrà oggi pomeriggio, quando Urso alle 14.30 riunirà, presso la sede del dicastero delle Imprese e del Made in Italy, i rappresentanti delle 22.500 pompe presenti sul territorio nazionale. 

In vista dell'incontro, il presidente nazionale della Figisc Bruno Bearzi spiega che se non si ripartirà dal decreto, confermeranno lo sciopero, dello stesso parere il vicepresidente della Fegica Roberto Di Vincenzo, che afferma che sul caro carburanti "continua lo scaricabarile del governo".

"Il testo del decreto deve essere migliorato in sede di conversione", chiosa invece Giuseppe Sperduto, presidente di Faib Confesercenti. Gli esponenti della categoria apprezzano "l'introduzione dell'accisa mobile, da noi richiesta più volte in questi anni. Ma certamente non apprezziamo le sanzioni - a nostro avviso molto pesanti - legate all'obbligo dell'esposizione del prezzo medio, che continuiamo a ritenere una misura del tutto inutile ai fini del contenimento dei prezzi dei carburanti". 

Sperduto poi annuncia: "Affronteremo il nodo sanzioni e i problemi più importanti della rete carburanti, sui quali chiediamo da tempo un confronto. L'auspicio è che l'esecutivo sia nelle condizioni di poter corrispondere alle attese che gli operatori hanno, soprattutto per quanto riguarda il contrasto all'enorme illegalità fiscale e contrattuale attuale, che costa intorno ai 15 miliardi di euro complessivi allo Stato ogni anno. Risorse da recuperare nell'interesse di tutti". 

 

 

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