giorno 345esimo del conflitto

Vertice Ucraina-Ue, al via tra gli allarmi aerei che risuonano a Kiev

I leader dell’Unione europea incontrano oggi il governo ucraino con la promessa di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e piani per l’adesione Ue

Vertice Ucraina-Ue, al via tra gli allarmi aerei che risuonano a Kiev

Il giorno 345esimo del conflitto in Ucraina inizia con un allarme antiaereo risuonato a Kiev e in tutto il Paese, proprio a margine del vertice tra il governo ucraino e la Commissione Ue che si tiene nella Capitale. I leader dell'Unione europea incontrano oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev, portando la promessa di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e piani per la messa a terra di negoziati per una rapida adesione all'Ue. 

"Di nuovo a Kiev per il vertice Ue-Ucraina con Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen e Josep Borrell. Non ci sarà tregua nella nostra determinazione - ha scritto un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel- vi sosterremo in ogni fase del vostro viaggio verso l'Ue".

 

Il tutto mentre Mosca si prepara a quella che ormai definiscono tutti “nuova offensiva” in occasione del 24 febbraio, primo bieco anniversario dell’inizio dell’”operazione speciale in Ucraina da parte della Federazione Russa. A confermarlo anche l'intelligence ucraina, che sostiene che Vladimir Putin abbia ordinato al suo esercito di impadronirsi entro marzo delle regioni di Lugansk e Donetsk. Parole che sembrano avere riscontro con quanto si sta effettivamente registrando sul campo di battaglia con "un'intensificazione degli attacchi russi, in particolare nel Lugansk”.  "I russi stanno disattivando Internet mobile nella parte occupata per paura che i residenti locali denuncino il movimento di attrezzature", ha dichiarato alle tv ucraine il governatore Sergy Gaidai. 

 

Ma le perdite in termini di morti e feriti tra i soldati russi in Ucraina si sta avvicinando dopo 11 mesi di guerra a 200 mila, 8 volte di più di quello dei militari americani in due decenni di conflitto in Afghanistan: questa la stima di dirigenti americani e occidentali, di cui scrive il New York Times. L'ultima stima pubblica del governo Biden risale a novembre, quando il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley parlò di oltre 100 mila soldati morti e feriti da ambo le parti. A far aumentare esponenzialente i numeri, gli scontri a Soledar e a Bakhmut, con l'invio in prima linea delle truppe meno preparate.

 

Numeri altissimi che non fanno storcere il naso ai leader russi. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, su Telegram continua la sua propaganda annunciando il fallimento di Kiev: ”La prospettiva del completo fallimento dello stato ucraino e di una fine inevitabile è sempre più chiaramente visibile". Aggiungendo che ”La fine della vita dell'ex stato sarà accompagnata da risate folli, buffonate indecenti e vili buffonate da clown della banda nazista e il silenzio mortale dei medici occidentali, che guardano con freddo disprezzo l'agonia del proprio paziente torturato”.

Dello stesso parere la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che commentando le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sul rallentamento delle sanzioni occidentali a Mosca e l'adattamento della Russia alle restrizioni ha scritto su Telegram: “L’Europa occidentale, cadendo in recessione e avendo perso da tempo l'abitudine alla sopravvivenza, sta affondando con l'Ucraina legata ai suoi piedi". 

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