Caso Cospito

L’allerta anarchica e “l’inchino ai mafiosi” che non è piaciuto al Pd

Sale l’allarme per le manifestazioni dei gruppi anarchici di oggi. Anche a livello politico lo scontro sul caso Cospito sta assumendo toni sempre più aspri

L’allerta anarchica e “l’inchino ai mafiosi” che non è piaciuto al Pd

In Italia continua a essere alta l'allerta per le manifestazioni dei gruppi anarchici e sale il livello di attenzione sul web, come confermato da Ivano Gabrielli direttore del servizio di polizia postale e delle comunicazione, a Milano oggi è previsto un presidio davanti al carcere di Opera alle 14.30. A Roma l’appuntamento è invece alle 15 a piazza Vittorio, dopo che ieri gli studenti che avevano occupato la facoltà di Lettere della Sapienza hanno deciso di interrompere l'occupazione. "Dopo la seconda giornata di lotta e solidarietà nei confronti di Alfredo nella facoltà di Lettere occupata - dicono sui social - come studenti e studentesse abbiamo deciso di lasciare la facoltà per agevolare la partecipazione del corteo di sabato e facilitare il raggiungimento della piazza".

Volantini e striscione in favore di Cospito sono comparsi anche davanti l'ambasciata italiana in Cile. L'iniziativa era stata ampiamente preannunciata sul sito “Rivoluzione Anarchica”, che riporterebbe una mail inviata al sito in cui si legge: “L'indifferenza e la passività non saranno mai nostri alleate; la solidarietà si. Facciamo sapere allo Stato italiano che se Alfredo muore saremo il suo peggior nemico".

 

Cospito, continua lo scontro tra Pd e FdI

Anche a livello politico lo scontro sul caso Cospito sta assumendo toni sempre più aspri tra Pd e Fratelli d’Italia malgrado l’”appello trasversale” lanciato dalla premier Giorgia Meloni che ha detto: “non dividiamoci. Richiamo tutti alla responsabilità". Un modo questo per spostare il dibattito "su un altro livello”, visto che il Paese "è oggetto di attacchi da parte degli anarchici", e invece l'attenzione è concentrata solo sullo scontro fra i partiti. Vero anche che i due partiti hanno fatto di tutto per tenere alta la tensione, fra insulti e denunce in tribunale.

 

La polemica incendiaria innescata qualche giorno fa alla Camera dal deputato di Fdi Giovanni Donzelli, che ha accostato la sinistra alla mafia e ai terroristi perché alcuni parlamentari Pd hanno fatto visita in carcere all'anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 107 giorni, per sostenere una battaglia contro il carcere duro. 

 

Ad alimentare la polemica politica ancora una volta Andrea Delmastro (FdI), il sottosegretario alla Giustizia che ha dato a Donzelli le informazioni, a detta del Guaedasigilli Nordio non secretate, sulle intercettazioni di Cospito citate in Aula per attaccare i dem. Il Pd, ha detto Delmastro, "dovrà spiegare all'opinione pubblica quell'inchino ai mafiosi". Ed è a questo punto che la vicenda è diventata ancora più esplosiva portando il Pd a lanciare accuse di "linciaggio", di "squadrismo fascista", di uso di "metodi da ventennio". Al termine di un'assemblea dei gruppi di Camera e Senato, i parlamentari dem hanno annunciato "querele e richieste di risarcimento danni". Per tutta la giornata, il centrosinistra ha ribadito le richieste di dimissioni di Delmastro da sottosegretario e di Donzelli dalla vicepresidenza del Copasir.

 

Oltre che in tribunale, la vicenda politica sarà affrontata anche davanti al giurì d'onore chiesto dal Pd per le affermazioni di Donzelli: sarà presieduto da Sergio Costa, e composto dai parlamentari Fabrizio Cecchetti, Annarita Patriarca, Roberto Giachetti e Alessandro Colucci. L'organo dovrà "giudicare la fondatezza delle accuse" di Donzelli agli esponenti del Pd e "riferire entro il 10 marzo".

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