Terremoto Turchia-Siria

L’impressionante crollo degli edifici. Oms: vittime oltre 20mila

I palazzi di cemento armato che si sbriciolano al momento della scossa di terremoto e il gran numero di morti: sotto accusa è il “boom dell’edilizia turca”

L’impressionante crollo degli edifici. Oms: vittime oltre 20mila

Sale per ora a 4.890 il numero totale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, secondo i dati ufficiali. Ma le vittime sono destinate inevitabilmente ed inesorabilmente a salire vista la grande mola di edifici crollati (si calcola circa 650) e l’orario in cui ha colpito il primo sisma alle ore 2:17. I soccorsi, ancora pochi, continuano a scavare anche a mani nudi tra le macerie in cerca di sopravvissuti, al momento sono oltre 7800 le persone messe in salvo finora in Turchia nelle 10 province colpite dal sisma.  

E anche se gli aiuti internazionali si sono attivati immediatamente, rimane comunque difficile raggiungere vaste zone colpite dai terremoti. L'OMS afferma che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare di otto volte, per l’ufficiale per l'emergenza per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità, Catherine Smallwood, ha affermato che il bilancio delle vittime potrebbe salire a oltre 20.000.

 

"Centinaia di famiglie sotto le macerie"

In Siria per esempio l’opposizione afferma che "centinaia di famiglie" sono ancora intrappolate sotto le macerie, come riporta il Guardian. Non c'è molto tempo per salvare centinaia di famiglie ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati, ha detto il capo del servizio di protezione civile gestito dall'opposizione siriana. Secondo l'Onu, in Siria sarebbero crollati 224 edifici nel nord-ovest del Paese e almeno 325 sono stati danneggiati, compresi i magazzini degli aiuti nell'enclave che ospita milioni di sfollati, la maggior parte dei quali vive già in case semidistrutte.

E decine di migliaia di persone sono ora senza un riparo e senza casa, in Turchia e in Siria. Hanno dovuto trascorrere la notte a temperature gelide, i più fortunati hanno potuto trovare rifugio nei centri commerciali, negli stadi, nelle moschee e nei centri comunitari. 

 

I crolli degli edifici

"Tutte le persone intorno a noi si sono riversate per le strade in preda alla paura e al panico, sono uscite solo con i vestiti che avevano addosso e hanno lasciato le loro case e i loro averi". Ha detto un superstite. "Abbiamo visto crollare un edificio con tutti i suoi abitanti, che in precedenza era stato oggetto di bombardamenti durante la guerra civile, da parte delle forze russe e del governo siriano" racconta un altro sopravvissuto.

I crolli degli edifici sono quelli che hanno più impressionato. Scorrono su Twitter le immagini di grandissimi palazzi di cemento che si sbriciolano all'unisono come se fossero stati fatti esplodere da una carica simultanea. Credo che tutti nel vedere quei video, ci siamo chiesti perché quelli sì e gli altri, poco vicini sono rimasti intatti? A spiegare ciò Mario Tozzi su La Stampa di oggi.

«Quando vediamo palazzi di cemento armato schiacciati in quel modo e magari accanto palazzi simili perfettamente integri, vuol dire che si è costruito male. Già nel 1999 a Izmit emerse un quadro preoccupante: il boom dell’edilizia turca era avvenuto in maniera incontrollata e non pianificata, con poco rispetto per il rischio sismico e con una speculazione che aveva trasformato, sostanzialmente, alcuni grossisti alimentari in costruttori privi di scrupoli che hanno innalzato edifici molto alti e poco sicuri, pur utilizzando il cemento armato».

In altre parole, per l’esperto la progettazione antisismica e l’uso di materiali di qualità nella costruzione è la chiave. «Gli eventi naturali diventano catastrofi solo per nostra responsabilità».

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA