L’addio alle auto termiche è legge

Stop auto dal 2035, una deindustrializzazione che ci costerà cara

La legge europea sull’emissioni di Co2 sarà un rischio per l’Italia che in 12 anni perderà 70mila lavoratori qualificati e un settore fiore all’occhiello

Stop auto dal 2035, una deindustrializzazione che ci costerà cara

E così l’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il testo provvisorio siglato lo scorso ottobre dal Consiglio Ue, decidendo per la revisione delle norme sull'emissione di C02 e la messa al bando alla immatricolazione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, su tutto il territorio europeo. Con 340 i favorevoli, 279 contrari - tra cui i tre nostri partiti di maggioranza in primis quello del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha definito il voto come «decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi» -  e 21 astenuti, l'Unione europea lascia i combustibili fossili e volta pagina con l'elettrico.

Prossimi passi. Dopo il voto dell'Europarlamento, il testo del prvvedimento dovrà essere approvato in via formale anche dal Consiglio Ue e, in caso di via libera, sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. 

 

Un brutto colpo per l'Italia

I legislatori europei con questa svolta "ecologista" rischiano però di mettere in discussione il futuro industriale dei paesi che hanno fatto del settore auto un fiore all'occhiello della propria industria e della propria tradizione culturale. Ed è il caso dell’Italia, che in meno di 12 anni, dovrà fare i conti con una imminente deindustrializzazione che porterà nel corso di questi anni, alla perdita di circa 70mila lavoratori altamente qualificati che operano nel settore della componentistica, del design ecc e alla perdita di prospettive di un futuro migliore per le nuove generazioni a causa dei cd. “cambiamenti climatici” causati dall’anidride carbonica emessa dalle attività industriali. 

E ci si chiede a questo punto se almeno il passaggio dalle auto a benzina e diesel all'elettrico, sarà vantaggioso dal punto di vista dell'inquinamento. Ma a vedere i dati, non sembrerebbe così.

Secondo l'Environmental Protection Agency, ente governativo americano, il trasporto su strada incide per meno del 16% sulle emissioni globali di CO2. Tenendo conto che i veicoli che circolano in Europa sono circa il 20% rispetto a quelli circolanti nel resto del mondo, ne deriva che il contributo europeo all'emissioni di Co2 rappresenta solo circa il 3% delle emissioni globalidi CO2 mentre per l’Italia è meno dell’1%.

 

Solo auto elettriche dal 2035, le tappe

Il testo approvato dal Parlamento Ue che prevedeva all'inizio solo un percorso verso la riduzione delle emissioni del 55% per le auto e del 50% per i furgoni entro il 2030 e il loro azzeramento totale nel 2035, ha introdotto anche delle tappe intermedie che i 27 Paesi membri dovranno rispettare per dire addio ai veicoli termici, come ad esempio:

  • Entro il 2025, dovrà esserci una "metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante l'intero ciclo di vita delle autovetture e dei furgoni venduti sul mercato dell'UE, corredata, nel caso, di proposte legislative".

  • Entro dicembre 2026, Bruxelles dovrà "monitorare il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia, presentare una "una metodologia per adeguare le emissioni specifiche" dei costruttori e "proporre adeguate misure" di controllo.

  • A partire dal 2025, ogni due anni, ci dovrà essere una "relazione per valutare i progressi compiuti verso la mobilità su strada a zero emissioni".

 

Le deroghe

L'Unione europea ha previsto anche delle deroghe alle legge sull'emissioni di Co2, come quella "salva-Motor Valley" che prevede per i costruttori responsabili di "piccoli" volumi annuali di produzione (da 1.000 a 10.000 auto e da 1.000 a 22.000 furgoni) la possibilità di non rispettare i limiti fino alla fine del 2035 (quelli che immatricolano meno di mille veicoli all'anno continueranno a essere esenti).

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