Primarie Pd

Bonaccini-Schlein, la sfida per la segreteria dem nel confronto tv Sky

Nei circoli è avanti il governatore dell’Emilia Romagna ma la caccia all’ultimo voto sarà ai gazebo domenica 26 febbraio. Osservata speciale: l’affluenza

Bonaccini-Schlein, la sfida per la segreteria dem nel confronto tv Sky

Dopo la sonora sconfitta alle elezioni politiche dello scorso settembre e un risultato alle Regionali che è andato oltre i pronostici disfattisti, arriva un’altra sfida politica molto importante per l’universo dem, quella delle primarie del 26 febbraio, quando la base del Partito Democratico sarà chiamata a pronunciarsi sul nome del nuovo segretario Pd. 

Al momento Stefano Bonaccini è avanti nei circoli ma la collega di partito Elly Schlein sta continuando a registrare presenze record alle iniziative organizzate nel suo tour per l'Italia.

E stasera, a meno di 6 giorni dalle primarie, alle 20.30 su Sky Tg24 andrà in onda il confronto tv Bonaccini-Schelein e non è escluso che possa andare in scena un possibile ribaltamento delle posizioni nei gazebo.

 

Bonaccini-Schelein la sfida vera ai gazebo

E lo sa anche Bonaccini che cerca di esorcizzare un'eventuale sconfitta ricordando che "ogni volta che un candidato ha vinto nei circoli, poi ha vinto anche alle primarie”, rifiuta la prematura vittoria ma intanto cerca di blindare il risultato nei circoli, valutando di chiedere a Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, gli altri due esponenti dem che si erano iscritti alle primarie ma con poco successo, di convergere sulla sua mozione e portare a lui i loro voti visto che al 17 febbraio, su 132.033 votanti:

Bonaccini ha ottenuto 71.043 voti, pari al 54,03%;

Schlein 44.590 voti, pari al 33,91%;

Cuperlo 9.977 voti pari al 7,5%;

De Micheli 5.869 voti, pari al 4,46%.  

Elly Schlein è dunque staccata al momento di circa venti punti, ma il consenso che sta riscuotendo nelle piazze lascia presagire che ai gazebo sarà sfida vera, voto su voto.

 

L'affluenza l'osservata speciale

L'osservato speciale di domenica 26 febbraio, sarà inevitabilmente l'affluenza ai gazebo. Già progressivamente ridotta sia alle ultime tornate delle primarie dem sia elettorale, con le Regionali che hanno fatto registrare una notevole disaffezione dei cittadini alla politica, anche di territorio.

Facendo un passo indietro col tempo e numeri alla mano, si nota come nel 2007, alle prime primarie dem, furono 3.554.169 gli italiani che si misero in fila ai gazebo per votare Walter Veltroni che vinse con il 75,8% dei voti. Nel 2009, la partecipazione si fermò a 3.067.821 votanti per far vincere Pier Luigi Bersani con il 53,2%. Nel 2013 e nel 2017 quando vinse Renzi, votarono rispettivamente in 2.814.881 e in 1.838.938. Nel 2019 fu la volta di Nicola Zingaretti, scelto da 1.600.000 partecipanti.

Al voto ai gazebi si sommerà anche quello dei circoli e il voto online, le cui iscrizioni si sono chiuse a 1710 per gli iscritti residenti o domiciliati all'estero e a 1.055 quelli dellle altre categorie ammesse al voto on line. Ma fino al 22 febbraio ci sarà ancora la possibilità di pre-registrarsi per 'Voto dove vivo', per gli studenti e lavoratori fuori sede, minorenni dai 16 anni e stranieri residenti.

 

Primarie Pd, parola d'ordine addio alla 'cooptazione'

"Mi sono candidato dicendo che avrei cambiato la classe dirigente e che non avrei accettato l'appoggio di quelle correnti. È fisiologico che quelli che hanno retto prima il partito scelgano di non sostenermi". Ha detto Bonaccini. Sulla stessa lunghezza d'onda la Schelein che mira ad un cambiamento radicale per risollevare il Pd: "Cambiamo tutto: volti, visione e metodo. Non serve cambiare solo i nomi tenendosi il metodo sbagliato". E aggiungendo: "Basta con la cooptazione. Apriamoci alle donne, ai giovani, alle energie migliori. Scegliamo i nuovi dirigenti in base alla competenza, non alla fedeltà".

 

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