Il pizzino

Arrestata Rosalia Messina Denaro, sorella e tesoriera del boss mafioso

La donna è la referente per tutti gli affari di famiglia che ha aiutato con i pizzini e soldi la rete di comunicazione sicura per l’ultimo dei corleonesi

Arrestata Rosalia Messina Denaro, sorella e tesoriera del boss mafioso

Arrestata la sorella dell’ex super latitante Matteo Messina Denaro. La donna con i “pizzini” avrebbe aiutato per trent’anni la rete di comunicazione sicura per l’ultimo dei corleonesi. Ed è grazie ad un pizzino ritrovato in casa di Rosalia Messina Denaro, la più grande delle quattro sorelle del boss di Castelvetrano, che gli investigatori hanno potuto ottenere la certezza delle gravi condizioni di salute in cui versava il capo mafia. I carabinieri del Ros hanno così proceduto all’arresto della donna con l’accusa di associazione mafiosa. 

 

Chi è Rosalia "Rosetta" Messina Denaro

Rosalia detta Rosetta è la sorella di Matteo Messina Denaro, moglie del boss palermitano Filippo Guttadauro e madre di Francesco, nipote preferito di Matteo e fino ad oggi, è stata la custode della cassa, della contabilità del boss e la referente per tutti gli affari di famiglia.

Per gli inquirenti «Rosetta, nel corso degli ultimi decenni, è stata incaricata dal capo mafia: quelli di paziente tessitrice dei conflitti tra i parenti, di riservata veicolatrice delle decisioni del latitante su questioni di carattere familiare, nonché di vera e propria cassiera, incaricata dal fratello di ricevere ingenti somme di denaro, di custodirle, rendicontarle e all’occorrenza distribuirle».

 

Non solo. «Rosalia ha colpevolmente evitato di distruggere alcuni dei “pizzini” ricevuti dal fratello o comunque, ne ha trascritto il contenuto su appunti manoscritti e occultati nella sua abitazione in Castelvetrano e nella sua casa di campagna a Contrada Strasatti di Campobello di Mazara» hanno spiegato gli inquirenti. E il materiale rinvenuto nel corso delle numerose perquisizioni a partire dall’appartamento in cui Matteo Messina Denaro “risiedeva”, in via Cb31 a Campobello di Mazara, stanno permettendo agli investigatori di ricostruire il quadro completo delle relazioni del boss ma anche la contabilità.

 

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