Question Time alla Camera

Meloni-Schlein, un incontro/scontro tanto atteso quanto scontato

La premier non ha fatto sconti a nessuno neanche alla neosegretaria del Pd che tanto ancora deve fare per dimostrare di essere veramente l’anti-Meloni

Meloni-Schlein, un incontro/scontro tanto atteso quanto scontato

Lo avevamo aspettato da tempo, soprattutto noi donne. E alla fine l’incontro/scontro Meloni-Schlein c’è stato. Nella cornice del Question Time alla Camera, la premier e la neosegretaria del Pd non si sono fatte sconti ma questo era una cosa abbastanza scontata visto che all’indomani della vittoria della Schelin alla primarie, Meloni le aveva detto che si sarebbe aspettata da lei un’opposizione dura quanto la sua. 

 

Meloni-Schlein

Giorgia Meloni si è presentata alla Camera molto elegante in un tailleur scuro, forte e sicura della sua storia e del suo ruolo mentre Elly Schlein è in giacca rosa chiaro e camicia stampata. Sa che deve ancora dimostrare molto prima di essere considerata veramente quell'anti-Meloni come tanti l'hanno definita e sa perfettamente quanto deve fare perché la ventata di freschezza che ha portato all’interno di uno dei partiti più grandi dell’opposizione, non svanisca con l'inizio dell'estate ma prosegua negli anni.

 

«Signora presidente…» ha esordito Schlein sapendo benissimo che Meloni chiede di essere chiamata «il premier», o «il presidente». Ha proseguito interrogando la presidente del Consiglio sulla “posizione del governo circa il salario minimo legale e su ulteriori misure atte a incrementare le garanzie per i lavoratori”. Poi puntando il dito verso la premier ha detto «Sotto una certa soglia, non si può chiamare lavoro: ma sfruttamento!». La neosegrataria con queste parole ha dunque ufficializzato la sottrazione di uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle da sotto il naso di Giuseppe Conte che è rimasto in silenzio con la pochette al suo posto. 

 

Meloni, che sa perfettamente come funziona il question time e cioé che può rispondere una sola volta mentre la controparte ha il diritto di controreplica, decide di andarci giù pesante sin dall’inizio, annoverando Schlein tra «gli interroganti», dicendosi contraria al salario minimo, scagliandosi contro le opposizioni e «chi ha governato finora - perché - ha reso più poveri gli italiani e propone l’estensione della contrattazione collettiva.

E sul congedo parentale le ha risposto con un candido: «Sentiamoci!»

 

Il Question Time alla Camera

La presidente del Consiglio durante il question time non ha risposto solo all'interrogazione del Pd di Schelein ma anche tutti gli schiaramenti politici. Sul tema migranti, dopo la tragedia del naufragio di Cutro e quello libico, la premier risponde a Riccardo Magi per +Europa: “Il governo ha la coscienza a posto”.

 

In merito a temi come il cambiamento climatico, l'emergenza idrica e il nucleare, il dibattito in Aula si accende i Verdi di Angelo Bonelli hanno chiesto alla presidente del Consiglio se il governo intenda perseguire la strada del ritorno all'energia nucleare. “L'esecutivo non è guidato da pericolosi negazionisti climatici” ha risposto Meloni.

 

Luigi Marattin (Azione-IV) ha invece chiesto alla premier quando il governo intenda ratificare il Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). “Fino a quando guiderò il governo, non lo ratificheremo mai”. Ha chiosato Meloni chiudendo l'argomento.

 

Il Movimento 5 stelle attraverso Fenu e Silvestri, ha interrogato Meloni sul tema “iniziative volte a prevedere un contributo di solidarietà a carico del settore bancario, in relazione all'aumento dei tassi di interesse e ai relativi effetti su famiglie e imprese”. Ovviamente è stato subito scontro anche sul superbonus, con Giorgia Meloni a sottolineare che “il governo ha dovuto correggere delle distorsioni”.

 

Da parte dei partiti di maggioranza, invece, le interrogazioni hanno riguardato il contrasto all'attività criminale dedita al traffico di migranti e all'avvio di un processo di immigrazione regolare ed ordinata (a cura di Maurizio Lupi per Noi Moderati). La premier ha risposto anche sulle iniziative volte a destinare maggiori risorse finanziarie a favore degli enti locali, con particolare riferimento ai Comuni capoluogo di provincia, al fine di assicurare la realizzazione delle opere previste dal Pnrr (a cura di Riccardo Molinari per la Lega); e sugli intendimenti del governo in materia fiscale, al fine di una riduzione strutturale della tassazione a carico di imprese e contribuenti (da parte di Alessandro Cattaneo per Forza Italia).

 

Fratelli d'Italia, l'ha interpellata su “iniziative a favore della filiera dell'automotive nell'ambito del processo di transizione ecologica, al fine di garantire la produzione nazionale e la tutela dei livelli occupazionali” (a cura del capogruppo Tommaso Foti).

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA