Il confronto

Landini chiude il congresso della Cgil con la solita retorica

Sciopero contro la riforma fiscale, no all’autonomia differenziata, no alla guerra in Ucraina ecco la “diversità molto profonda” del segretario con Meloni

Landini chiude il congresso della Cgil con la solita retorica

Si chiude oggi dopo quattro giorni la kermesse della Cgil andata in scena al Palacongressi di Rimini. A chiudere il congresso il segretario della Cgil Maurizio Landini che nel suo discorso, non certo privo di retorica, ha voluto sottolineare le "distanze da Meloni" all’indomani del confronto con il premier e spiegando come: "Con il governo e con il presidente del Consiglio c'è una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c'è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero". 

 

Verso lo sciopero Cgil-Cisl-Uil 

Il leader del sindacato nel suo intervento di chiusura del XIX Congresso della Cgil, ha aperto dunque all'ipotesi di uno sciopero insieme a tutte le sigle nazionali: "lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana". 

 

Contro l’autonomia differenziata

Sempre in riferimento all’intervento di ieri di Meloni, Landini chiarisce: "Meloni ha ricordato qui il giorno dell'unità nazionale, un valore importante, ma vorrei che se ne ricordasse non solo il 17 marzo, ma il 18, il 20, il 23. E' una contraddizione, come si fa a votare l'autonomia differenziata e poi venire qui il giorno dopo e parlare di unità nazionale". 

 

Contro la delega fiscale

Parole dure anche sulla delega fiscale. “Noi non siamo assolutamente d'accordo, abbiamo lanciato una piattaforma, per ora non hanno discusso con noi. Il tavolo della trattativa a oggi non c'è e va recuperato, vanno cambiati i principi della riforma fondamentali, va allargata la base imponibile, non solo deve essere progressiva, ma a parità di reddito si deve pagare tutti le stesse tasse, cosa che oggi non succede". 

E sul lavoro, il segretario della Cgil ha auspicato "aumento dei salari, tutelando il potere d'acquisto, la riduzione dell'orario e lo stop alla precarietà". 

 

Stop alla guerra in Ucraina

Il leader della Cgil ha nel suo discorso ha anche toccato il tema della guerra in Ucraina, osservando che "si è aperto un processo di riarmo che non ha precedenti", mentre "si taglia sulla spesa sociale. Occorre andare avanti con la battaglia per la pace e per fermare una guerra assurda".

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