La controffensiva ucraina e la pax russa senza Nato, Ue e Usa
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La guerra in Ucraina giunge oggi al 391esimo giorno. E mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz, avverte che il conflitto potrebbe durare ancora molto tempo e il premier giapponese Kishida a sorpresa vedrà Zelensky a Kiev, procede con tutti gli onori la visita di stato di Xi Jinping a Mosca.
”Guardiamo con interesse alle proposte della Cina per risolvere la crisi in Ucraina", ha detto il padrone di casa dopo un primo faccia a faccia informale durato oltre 4 ore. Il presidente russo è "un caro amico", ha risposto invece Xi auspicando che i due Paesi "abbiano rapporti stretti".
Gelo invece da parte di Washington che fa sapere due cose: la prima è che “Se la Cina lancerà un appello per un cessate il fuoco, Kiev dovrebbe respingerlo" e secondo che gli Stati Uniti autorizzano un altro pacchetto di aiuti militari all'Ucraina da 350 milioni di dollari. "Grazie al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e al popolo americano per il nuovo pacchetto di aiuti alla difesa. I lanciarazzi HIMARS, i proiettili da 155 mm, i missili HARM e altri oggetti del valore di 350 milioni di dollari sono un grande contributo per respingere gli invasori. Apprezziamo il supporto degli Stati Uniti nella lotta dell'Ucraina contro l'aggressione della Federazione russa!". Ha risposto via Twitter Zelensky.
Anche l'Ue è pronta a erogare una nuova tranche di aiuti da 1,5 miliardi di euro.
L'incontro Putin-Xi Jinping
La Russia "è pronta a discutere" il piano di pace della Cina per la guerra in Ucraina. Ha detto esplicitamente il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso dell'incontro informale a Mosca con l'omologo cinese, Xi Jinping. "Abbiamo studiato attentamente il piano cinese per una soluzione pacifica in Ucraina" e "rispettiamo le iniziative della Cina", ha aggiunto il leader del Cremlino.
E rafforzare "l'interazione strategica" con la Russia, e al contempo accreditare la Cina come mediatore credibile per il conflitto in Ucraina, sono gli obiettivi dichiarati dal presidente Xi Jinping all'arrivo a Mosca per la sua ottava visita dal 2013. Due intenti però difficili da perseguire soprattutto agli occhi dell’Occidente che non crede nella bontà della visita cinese a Mosca.
Così, mentre Kiev dice di seguire con interesse gli sviluppi, chiedendo a Xi di convincere la Russia a mettere fine alla guerra, la Casa Bianca invita gli ucraini a non accettare un eventuale cessate il fuoco, che "ratificherebbe" le conquiste territoriali dei russi e darebbe loro tempo per riorganizzarsi.
La pax cinese per l'Ucraina
Fin dove Pechino potrà spingersi nel rafforzare ed ampliare le relazioni con il Cremlino senza che ne risentano i forti legami economici con l'Occidente, rimane ancora un’incognita. Perché se gli scambi commerciali tra Cina e Russia hanno raggiunto "i 185 miliardi di dollari" come ammesso dallo zar, ciò rappresenta solo una piccola parte rispetto a quello la Repubblica popolare interscambia con Ue e Usa.
Ecco perché la questione dell'Ucraina, come accennato sopra, è tra i temi più delicati che Xi sta affrontando con il presidente russo, a partire dal loro primo incontro, un informale faccia a faccia al Cremlino durato alcune ore, prima dei colloqui ufficiali di domani allargati alle delegazioni. "Guardiamo con interesse alle vostre proposte per risolvere la crisi in Ucraina", ha detto Putin. "Siamo aperti a negoziati", ha aggiunto, sottolineando però che ogni soluzione dovrà tener conto del principio della "indivisibilità della sicurezza per tutti i Paesi".
Ma ciò che appare evidente è che tra Xi e Putin ci sia la piena condivisione della convinzione che è necessario costruire un mondo multipolare, perché "nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo Paese dovrebbe dettare l'ordine internazionale".