Il reset

Rivoluzione in Forza Italia, Berlusconi fa fuori Ronzulli e Cattaneo

Con un colpo di spugna il Cav ha escluso i due deputati azzurri dal suo cerchio magico. Paolo Barelli (vicino a Tajani) è il nuovo capogruppo alla Camera

Rivoluzione in Forza Italia, Berlusconi fa fuori Ronzulli e Cattaneo

Rivoluzione in casa Forza Italia, dopo che i deputati azzurri hanno sottoscritto la mozione di sfiducia nei confronti del capogruppo Alessandro Cattaneo. E una successiva nota di Silvio Berlusconi ha reso ufficiale il colpo di spugna alla storia recente del partito. Cattaneo perde così la guida del gruppo di Montecitorio e al suo posto torna Paolo Barelli, vicino a Tajani e viene dirottato a vice coordinatore nazionale con Anna Maria Bernini.

La fedelissima Licia Ronzulli che si dice abbia creato diversi dissapori all’interno della stessa famiglia Berlusconi, in particolare con la figlia Marina e la compagna Marta Fascina, rimane capogruppo al Senato ma perde quello che le dava il vero potere all’interno di Forza Italia, e cioé quello da coordinatrice della Lombardia. L’agenda di B, il contatto diretto con il Cav sono incarichi che d’ora in avanti saranno gestiti da Alessandro Sorte, una delle punte di diamante delle corrente di Marta Fascina. 

Ma la riorganizzazione del partito non è finita qua, perché Claudio Lotito va a guidare Forza Italia del Molise, Flavio Tosi quelli del Veneto, Marcello Caruso in Sicilia e Maria Elisabetta Casellati i lucani.

 

Il reset in Forza Italia

La politica come la storia segue sempre un percorso liturgico. E la stessa cosa accade anche all’interno dei partiti soggetti a cambiamenti, a volte anche molto radicali, per cercare di rimanere fedeli a se stessi o quantomeno vicini al nemico-amico di turno. Ed ecco spiegato anche il reset all’interno di Forza Italia. Quel cerchio magico di Berlusconi prima guidato da Maria Rosaria Rossi e Francesca Pascale, passato poi sotto la gestione di Licia Ronzulli ha di fatto portato un avvicinamento, ritenuto contropruducente, di Forza Italia alla Lega di Matteo Salvini e imponendo per forza di cose un distanziamento politico tra Berlusconi e Giorgia Meloni, sfociato tra ottobre e novembre nelle tensioni sulla composizione della squadra di governo in primis su Ronzulli  e il caso di Ignazio La Russa.

Da vedere ora se con il nuovo assetto in Forza Italia il governo Meloni sarà più equlibrato e se non dovrà più difendersi dal fuoco amico. 

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