Accusa e difesa

Perché l’incriminazione di Trump cambierà il volto degli Stati Uniti

Per gli esperti, a prescindere dall’epilogo, la figura del presidente diventerà più vulnerabile ai procedimenti giudiziari al pari di stati in fallimento

Perché l’incriminazione di Trump cambierà il volto degli Stati Uniti

E’ la prima volta che un ex presidente degli Stati Uniti subisce un’incriminazione penale causando una tempesta politica molto pericolosa, anche per una repubblica solida come quella americana già ripetutamente messa alla prova dalle continue violazione delle norme di Donald Trump. L'accusa del 45° presidente - e i suoi tentativi di infiammare il popolo per mera convenienza - rischiano di scuotere il mondo politico americano e di trasformarsi forse nella sfida più critica per il suo sistema di giustizia.

 

Trump incriminato

Donald Trump, dopo un turbolento mandato di quattro anni, due storici impeachment, un’elezione tanto discussa quanto non riconosciuta e pervasa da accuse di frode e un attacco di massa da parte dei suoi sostenitori al Congresso, ieri è stato incriminato dal gran giurì di Manhattan che ha votato per incriminare The Donald per frode commerciale, in un caso derivante da somme di denaro pagate alla star del cinema per adulti Stormy Daniels, forse per disinnescare uno scandalo in vista del Elezioni 2016.

 

Finora nella storia americana non c’è mai stato nulla che si è avvicinato a ciò che sta succedendo in questi mesi con Trump dall'accusa al possibile processo e condanna di un ex presidente, soprattutto perché Trump e i suoi sostenitori stanno già affermando che l'accusa rappresenta la politicizzazione armata del sistema giudiziario.

"Siamo stati vicini prima (ma) non lo siamo mai stati a questo punto", ha detto alla CNN John Dean, l'ex consigliere speciale dell'era Watergate del presidente Richard Nixon. "Nessun presidente precedente - ex, in carica o altro - è mai stato incriminato".

 

E a prescindere da come finirà la questione Trump, ciò che la maggior parte degli analisti hanno già potuto sottolineare è che questo caso finirà per cambierà il volto del Paese destabilizzando la figura finora forte del presidente per renderla assai più vulnerabile ai procedimenti giudiziari in un modo più simile ai fragili stati in fallimento che alla democrazia più vitale del mondo. 

D’altro canto però se Trump ha davvero commesso i crimini di cui lo accusano,  il non perseguirlo manderebbe un messaggio sbagliato alla nazione, ossia che i potenti possono sempre farla franca.

 

Per cui dopo lunghi anni in cui Trump ha goduto di una serie di impunità e ha accresciuto la sua carriera personale, lavorativa e politica, dovrà iniziare ora a rispondere della sua condotta, probabilmente a partire da martedì prossimo in tribunale dopo che si sarà recato a New York per essere chiamato in giudizio.

 

Trump si dichiara perseguitato

Trump dal canto suo insiste nel dirsi innocente, sia in questo caso così come in molti altri che potrebbero rappresentare un pericolo ancora maggiore, comprese le indagini del consiglio speciale sui documenti riservati che avrebbe nascosto nella sua casa a Mar Lago, la sua condotta nelle elezioni del 2020 e un'indagine separata della Georgia sempre sulle elezioni “rubate” da Biden.

 

L'ex presidente però non ci sta e si difende dicendosi oggetto di persecuzione da parte dei suoi detrattori in primis dei Democratici che vogliono usare l’arma della giustizia per contrastare la sua candidatura alla Casa Bianca del 2024. Un'affermazione così grave che potrebbe minacciare addirittura la credibilità delle prossime elezioni agli occhi di milioni di suoi seguaci e di danneggiare ulteriormente la democrazia statunitense.

"Questo è un attacco al nostro Paese come non si era mai visto prima", ha scritto Trump in stampatello sul suo Truth Social network. “È anche un attacco continuo alle nostre elezioni un tempo libere ed eque. Gli USA sono ormai una nazione del terzo mondo, una nazione in grave declino. Così triste!"

 

Come tutti gli americani accusati di crimini, Trump ha diritto alla presunzione di innocenza e ai suoi pieni diritti previsti dalla Costituzione, la stessa Costituzione che ha cercato di ribaltare con l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. L'atto d'accusa votato dal gran giurì per ora rimane segretato, quindi rimangono ancora poco chiare sia le accuse e sia l'entità delle prove contro di lui. Ma sono già molti gli esperti legali che si interrogano se una presunta contabilità fraudolenta e conseguenti violazioni della legge elettorale siano sufficienti a scuotere una nazione a causa dell'incriminazione di un ex presidente e capofila per la nomina del GOP del 2024. 

 

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