La mobilitazione degli studenti

Universitari e caro affitti, la protesta diventa scontro politico

Il ministro Valditara attacca le giunte di sinistra, la ministra Bernini assicura: “Il governo sta investendo”. Pd, Cgil e Sunia in campo con gli studenti

Universitari e caro affitti, la protesta diventa scontro politico

In Italia, specie nelle grandi città, è partita una protesta contro il caro affitti degli universitari che da Milano si sta allargando a macchia d’olio coinvolgendo anche altre città, rettori, amministrazioni e Regioni, arrivando a diventare persino un nuovo argomento di scontro politico tra sinistra e centrodestra. Da una parte il ministro dell’istruzione Valditara interpellato ovviamente sulla mobilitazione degli studenti attacca i sindaci di sinistra e le giunte: "Il problema del caro affitti - dice il ministro - è grave ma tocca le città governate dal centrosinistra. Nelle città dove ci sono gli accampamenti degli studenti, le giunte comunali non hanno attivato politiche a favore dei giovani e degli studenti"

Da Firenze, il sindaco Nardella gli risponde seccato che “non c'è limite alla vergogna”, e chiede dove fosse il ministro “mentre il suo governo votava a dicembre l'azzeramento del fondo nazionale affitti”. Da Milano, invece il sindaco Sala indica invece due possibilità: “o è una battuta (peraltro riuscita male) dice, oppure, se è frutto di una riflessione, credo che con questa affermazione il ministro illumini il Paese rispetto a quello che lui è”. 

Da Bologna, Lepore ritiene il ministro "abbastanza disinformato", e sollecita un piano casa nazionale.

 

Pd, Cgil e Sunia in campo con gli studenti

Intanto a sostegno degli studenti accampati nelle tende a Milano, da dove la mobilitazione è partita dalla studentessa Ilaria Lamera, al Politecnico di Milano, è poi ripetuta anche da alcuni studenti a Bologna, Firenze e de La Sapienza, che si sono accampati davanti al Rettorato di Roma, anche la segretaria del Pd Elly Schlein: “Siamo vicini a studenti e studentesse che stanno protestando contro il caro affitti: è diventato impossibile per loro trovare una casa, questo incide anche sul diritto allo studio, diritto fondamentale. Il Partito Democratico continuerà a spingere per convincere il governo a tornare indietro sull'errore madornale che ha fatto cancellando il fondo per gli affitti, trecentotrenta milioni di euro».

 

A scendere in campo anche Cgil e Sunia, la principale organizzazione degli inquilini.

''Sosteniamo la mobilitazione nazionale degli studenti, lanciata dall'Unione degli Universitari, che con lo slogan 'Senza casa, senza futuro' chiedono risposte al Governo sulla crisi abitativa, e denunciamo la grave condizione del mercato degli affitti'', affermano, in una nota.

 

Cgil e Sunia ricordano poi come in Italia "gli studenti che risiedono in una provincia diversa e comunque a più di 100 Km di distanza dal luogo di studio, i cosiddetti fuori sede, sono più di 750.000 a cui il sistema di diritto allo studio pubblico fornisce circa 39.000 posti letto che riescono a tutelare il 5,2% degli aventi diritto''.

 

''Un dato allarmante - sottolineano Cgil e Sunia - che mette in luce la colpevole assenza di misure nazionali legislative, economiche e fiscali, volte a garantire il diritto all'abitazione come parte integrante dell'infrastruttura del diritto allo studio e quindi, in quanto tale, diritto tutelato costituzionalmente. La scarsità di posti letto spinge inevitabilmente gli studenti e le loro famiglie a reperire alloggi nel libero mercato, un mercato 'distorto' e caratterizzato da forme speculative, elusione ed evasione fiscale''.

 

''I dati Istat mostrano una situazione drammatica - prosegue il sindacato - i prezzi delle camere singole risultano aumentati di ben 11 punti percentuali rispetto al 2021, e di 13 punti rispetto al 2022 fino a raggiungere un costo medio mensile di 539 euro e annuale di 6468,00 euro con picchi massimi nelle grandi città come Milano, Padova, Roma, Firenze e Bologna, che hanno toccato affitti mensili anche di 700 euro al mese; città dove peraltro si concentra circa un quarto del totale dei fuori sede italiani''.

 

''Oltre a tali costi - aggiungono ancora Cgil e Sunia - insostenibili per le famiglie e gli studenti investiti dagli effetti della crisi pandemica, si devono aggiungere le spese accessorie - condominio, tassa sui rifiuti e utenze varie - che hanno subito forti rincari. Al momento, affittare la propria casa a turisti mediante piattaforme online, appare molto più conveniente a livello economico e con minori rischi, complice anche un sistema di legge sulle locazioni abitative che favorisce con importanti sgravi fiscali gli affitti brevi''.

Per Cgil e Sunia "occorre una nuova politica e un progetto complessivo di diritto allo studio, all'interno del quale devono essere individuate anche forme di sostegno abitativo per gli studenti fuori sede, altrimenti il concetto stesso di mobilità studentesca rischia di scomparire nel nostro Paese, bloccando ulteriormente le sue possibilità di sviluppo ed evoluzione sociale. Occorre che Governo, Regioni e Comuni intervengano. I fondi del Pnrr non stanno andando nella direzione di favorire significativamente il diritto allo studio, ma soprattutto sono indirizzati verso il settore privato e il libero mercato''.

 

''Occorre istituire dei fondi a favore dei Comuni per coofinanziare l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi, a partire dal patrimonio invenduto degli enti previdenziali, di aziende pubbliche e private fallite, dai beni confiscati alla mafia, battaglia culturale oltre che vertenziale. C'è la necessità - concludono - di costruire e attuare un welfare che si misuri con il mutato assetto sia sociale che economico delle città e con i molti aspetti delle nuove povertà e con le nuove disuguaglianze".

 

Ministra Bernini: “Il problema esiste, ma il governo sta investendo”

Il problema del caro affitti per gli universitari "esiste e da tanto tempo". Su questo il Governo Meloni "sta investendo tantissimo". Ha assicurato la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, ai microfoni del Tg1. "Abbiamo già messo 400 milioni di euro in legge di Bilancio e un miliardo di euro è previsto nel Pnrr da qui al 2026 dovremmo avere oltre 70.000 posti letto in più. Questo è il nostro investimento da fare presto e bene. Abbiamo chiesto anche al Demanio, alle Regioni e ai Comuni di mettere a disposizione per gli studenti gli immobili dismessi".

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