Il 454esimo giorno di conflitto

Belgorod, varcata la sottile linea rossa del confine russo-ucraino

Per Kiev l’operazione è stata di partigiani russi, per Mosca di sabotatori ucraini. La Russia ora affronta una minaccia per la sicurezza sempre più grave

Belgorod, varcata la sottile linea rossa del confine russo-ucraino

La guerra in Ucraina giunge oggi al suo 454esimo giorno con un colpo di scena: quella sottile linea rossa tra il confine Ucraina e Russia, è stata varcata per la prima volta in un anno e tre mesi di conflitto. Truppe di terra hanno oltrepassato il confine dando luogo ad una vera e propria azione militare contro la dittatura di Putin. Ciò vuol dire, secondo quanto spiega il ministero della Difesa britannica nel suo bollettino quotidiano sulla guerra in Ucraina, all'indomani degli attacchi avvenuti nella regione russa di Belgorod rivendicati da "gruppi antiregime russi” che “La Russia sta affrontando una minaccia alla sicurezza su più fronti sempre più grave nelle sue regioni di confine, con perdite di caccia, attacchi con ordigni esplosivi improvvisati sulle linee ferroviarie e ora azioni partigiane dirette. Quasi certamente utilizzerà questi incidenti per sostenere la versione ufficiale secondo cui è la vittima della guerra". 

 

Cosa è successo a Belgorod

L’attacco che si è consumato a Belgorod è stato compiuto da un gruppo di partigiani russi, secondo Kiev, da sabotatori ucraini, invece per Mosca. Secondo il governatore di Bolgorod Vyacheslav Gladkov ci sono stati diversi attacchi di droni che hanno preso di mira case e un edificio amministrativo nella regione russa nella notte di lunedì, a seguito di un'incursione di combattenti armati provenienti dall'Ucraina ma, precisando che gli attacchi non hanno provocato feriti o vittime. Nella serata di ieri anche l’annuncio, sempre da parte del governatore, circa l’introduzione nella regione di un regime speciale antiterrorismo, con "restrizioni temporanee".  

Nelle stesse ore il Corpo dei Volontari e la Legione Libertà per la Russia hanno diffuso messaggi in cui chiedevano ai residenti vicino ai confini con l'Ucraina di "non opporre resistenza e non avere paura": "la libertà è vicina". 

Kiev, invece, afferma di non avere niente a che fare con l'operazione, che sarebbe condotta esclusivamente da "miliziani russi anti-Putin".

 

Chi ha rivendicato gli attacchi

L'incursione, che sta ancora proseguendo, è stata rivendicata da due organizzazioni armate di russi più o meno vicini all'esercito ucraino, si tratta: della Legione Libertà per la Russia e del Corpo dei Volontari russi. Secondo le poche informazioni, pare che l'estate scorsa le due milizie abbiano stretto un patto con un terzo gruppo armato, l'Esercito repubblicano nazionale

Il Corpo dei Volontari russi, invece, aveva già rivendicato anche un'incursione nella provincia russa di Bryansk all'inizio di marzo. 

Le forze di sicurezza russe si sono scontrate con tutta probabilità con gruppi di partigiani in almeno tre località della regione russa di Belgorod, vicino al confine con l'Ucraina, tra venerdì e lunedì: fa sapere il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. 

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