Parola agli elettori

Amministrative, occhi puntati su capoluoghi, Sicilia e Sardegna

Oggi e domani 1.340.688 di cittadini sono chiamati al voto. Il Pd tra l’effetto Schlein ad Ancona, città a cui mira anche Meloni, e riconquiste “rosse”

Amministrative, occhi puntati su capoluoghi, Sicilia e Sardegna

Urne aperte oggi e domani per le elezioni amministrative con il ballottaggio in 41 Comuni fra i quali 7 capoluoghi di provincia sul cui esito si valuterà il risultato politico dei partiti, visto che il primo turno di amministrative del 14 e 15 maggio ha registrato la vittoria del centrodestra in quattro capoluoghi (Sondrio, Treviso, Latina e Imperia) e del centrosinistra in due, Brescia e Teramo. 

In Sicilia, invece, si vota per il primo turno in 128 Comuni con eventuale ballottaggio nelle città sopra i 15mila abitanti in programma l’11 e 12 giugno.

Oggi, domenica 28 maggio, i seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23 mentre domani, lunedì 29 maggio lo saranno dalle 7 alle 15. Lo spoglio delle schede comincerà subito dopo. Gli aventi diritto al voto sono complessivamente 1.340.688 di cittadini.

 

Le sfide nei capoluoghi

I riflettori di questa tornata elettorale sono puntati su sette capoluoghiVicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Brindisi e Ancona, unico capoluogo di Regione al voto. 

Il Pd in attesa che si evochi l’“effetto Schlein” ha bisogno di conferme nelle amministrazioni uscenti Ancona (a cui punta anche Meloni) e Brindisi. Proprio nel capoluogo marchigiano si sfidano nel ballottaggio il centrosinistra con Ida Simonella (41,28%) e il centrodestra con Daniele Silvetti (45,11%). 

A Brindisi, invece, la sfida è tra Roberto Fusco (32,73%), per il centrosinistra, e Giuseppe Marchionna (44,22%), per il centrodestra.

 

Oltre a riconfermare Ancona e Brindisi, il Partito democratico, e le liste e gli alleati che lo sostengono, cercano di vincere a Vicenza dove la partita è tra Giacomo Possamai (centrosinistra), che ha ottenuto il 46,23% al primo turno e il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra), che si è fermato al 44,06%. 

 

Ma è in Toscana che il Pd tenta la riconquista delle città, un tempo “rosse”, andate agli avversari nelle elezioni del 2018. Non a caso a Massa la segretaria dem Schlein ha partecipato a un comizio elettorale, invitando la città “a rialzare la testa”. In lizza ci sono Francesco Persiani (35,28% al primo turno), sostenuto nella scorsa tornata da Forza Italia e Lega, che ha subìto la concorrenza interna del candidato di FdI Michele Guidi, arrivato terzo; e il chirurgo Enzo Romolo Ricci (30,05%), per il centrosinistra.

 

Pisa, città di un altro ex segretario del Pd, Enrico Letta, è contesa tra Michele Conti, sostenuto dal centrodestra, che ha mancato l'affermazione al primo turno per una manciata di voti (49,96%) e Paolo Martinelli (41,12%), ex presidente delle Acli provinciali, sostenuto da centrosinistra ed anche dai Cinquestelle. Un esperimento politico che al primo turno non ha dato risultati politici.

 

Siena il ballottaggio invece è tra Nicoletta Fabio, sostenuta dal centrodestra (30,51%) e Anna Ferretti, candidata del centrosinistra (28,8%). Ma l'ago della bilancia sarà Fabio Pacciani, sostenuto da sette liste civiche, che ha ottenuto il 22,6% dei voti. 

 

Terni invece la coalizione Pd e Movimento 5 stelle è stata esclusa dal ballottaggio, per cui la sfida elettorale sarà Orlando Masselli, assessore uscente di Fratelli d'Italia (35,81%) e Stefano Bandecchi, presidente della Ternana, sostenuto da Alternativa Popolare (28,14%), di cui è il presidente nazionale. 

 

Amministrative, primo turno in Sardegna e in Sicilia

Il 28 e 29 maggio si svolge anche il primo turno delle elezioni amministrative nei comuni delle Regioni autonome della Sardegna e della Sicilia, con eventuale turno di ballottaggio domenica 11 e 12 giugno. 

In Sicilia si vota in 128 Comuni, tra cui i capoluoghi Catania, TrapaniRagusa Siracusa. Le sfide riguardano 15 Comuni sopra i 15mila abitanti (che eventualmente andranno al secondo turno a giugno). 

In Sardegna i comuni con oltre 15mila residenti sono solo due, Assemini (Cagliari), e Iglesias (Sud Sardegna). Oltre ad Assemini, quello che fa parte della Città metropolitana di Cagliari è Decimomannu.

 

L’elenco degli altri Comuni al voto

Le elezioni amministrative come tutti sanno sono elezioni locali che solitamente non hanno alcun effetto di cambiamento sulle politiche di Palazzo Chigi ma, allo stesso tempo, sono un utile termometro per la maggioranza di governo, per capire dall'esito delle urne quanta approvazione c'è nei confronti dell’azione dell’esecutivo.

Oltre che nei capoluoghi indicati, urne aperte a:

Pianezza (Torino);

Novi Ligure (Alessandria);

Cologno Monzese, Gorgonzola e Arese (Milano);

Nova Milanese (Monza e Brianza);

Bema, in provincia di Sondrio (unico Comune al voto con meno di 15mila abitanti);

Adria (Rovigo);

Vedelago (Treviso);

Sona (Verona);

Sestri Levante (Genova);

Ventimiglia (Imperia);

Campi Bisenzio (Firenze);

Pietrasanta (Lucca);

Pescia (Pistoia);

Umbertide (Perugia);

Porto Sant'Elpidio (Fermo);

Velletri e Rocca di Papa (Roma);

Anagni (Frosinone);

Aprilia (Latina);

Torre del Greco, Marano di Napoli e Cercola (Napoli);

San Felice a Cancello (Caserta);

Scafati e Campagna (Salerno);

Altamura, Mola di Bari, Acquaviva delle Fonti, Noci e Valenzano (Bari);

Bisceglie (Barletta Andria Trani);

Carovigno (Brindisi).

Come spiega il Viminale, “la scheda per il ballottaggio comprende il nome e il cognome dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro l'apposito rettangolo, sotto il quale sono riprodotti i simboli delle liste collegate. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto”.

 

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