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Nuovo Fisco, come la Delega cambia controlli, riscossione, contenziosi

All’orizzonte si prospetta una svolta significativa nel panorama fiscale con l’entrata in vigore della riforma: concordato e compliance, le parole d’ordine

Nuovo Fisco, come la Delega cambia controlli, riscossione, contenziosi

Ci sarà un Fisco anche dal punto di vista dei controlli, del recupero dei debiti e dei contenziosi. All’orizzonte si profila dunque una svolta significativa nel panorama fiscale con l'entrata in vigore della delega (legge 111/2023), che mira a rivoluzionare aspetti chiave in materia come l'accertamento e la riscossione delle imposte non versate.

Il filo conduttore di questa innovazione sarà l'anticipazione, guidata da due strategie fondamentali a seconda delle dimensioni dei contribuenti coinvolti: il "concordato preventivo" per le realtà economiche di medio-piccole dimensioni e la "cooperative compliance" (o adempimento collaborativo) per le grandi aziende. Il tutto funzionerà sulla base delle banche dati e la digitalizzazione.

Tuttavia, non verranno trascurate le protezioni a favore dei contribuenti sia prima dell'emissione degli atti che durante la fase di recupero. Sullo sfondo anche un rinnovamento delle Corti di giustizia tributaria.

 

Il contraddittorio

L'applicazione generalizzata del principio del contraddittorio, con l'obbligo di nullità in caso di violazione, sarà estesa oltre i casi di controlli automatizzati e altre forme di accertamento essenzialmente automatizzate. Inoltre, è prevista una disposizione generale che assicura al contribuente il diritto di partecipare al processo tributario. Questi due pilastri garantiscono un confronto centrale tra il fisco e il contribuente, con dettagli ulteriori che verranno sviluppati in maniera uniforme, indipendentemente dal tipo di controllo effettuato. La delega richiede anche la concessione di almeno 60 giorni al contribuente per presentare osservazioni sulla proposta di accertamento. È altresì richiesto che l'ente impositore fornisca una motivazione esplicita in risposta alle osservazioni del contribuente. Infine, i decreti delegati amplieranno il livello di tutela fornito dall'articolo 12, comma 7, dello Statuto del contribuente (legge 212/2000).

 

Pignoramento Conti Correnti non automatici

Il pignoramento dei conti correnti da parte dell'agenzia di riscossione non seguirà procedure automatiche, a differenza di quanto inizialmente proposto nella bozza originale della delega fiscale. Il testo approvato dal Parlamento si orienta verso la "razionalizzazione, l'informatizzazione e la semplificazione delle procedure di pignoramento dei rapporti finanziari, che non possono in ogni caso superare complessivamente l'importo del debito capitale, degli interessi e relativi accessori fino al completo pagamento". Questo sarà realizzato attraverso l'introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa già dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo (articolo 75-bis del Dpr 602/1973). Le garanzie per il debitore resteranno inalterate.

 

Recupero dei Crediti tramite Operatori Privati

Una seconda opportunità per il recupero di crediti non riscossi con la possibilità, al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento, l'ente creditore avrà la possibilità di riesaminare le somme da recuperare, qualora emergano nuovi elementi reddituali o patrimoniali significativi

In alternativa, tali crediti potranno essere affidati a soggetti privati attraverso procedure di gara pubblica, che si occupano di riscossione in cambio di una commissione calcolata in base all'importo effettivamente riscosso. Questa intervento della delega mira a bilanciare il recupero effettivo con gli interessi degli enti creditori. Le quote soggette a procedure esecutive, concorsuali, accordi di ristrutturazione o dilazioni di pagamento saranno temporaneamente escluse dalla cancellazione automatica entro i cinque anni.

 

Crediti Inesistenti e non Spettanti

Si introdurrà una distinzione più rigorosa tra crediti di imposta non spettanti e inesistenti, in conformità con le decisioni giurisprudenziali. L'obiettivo di questa modifica, inserita durante il passaggio parlamentare, è delineare una separazione più chiara per proteggere i contribuenti. La ridefinizione dei crediti ha infatti avuto implicazioni anche nel campo del penale tributario.

 

Compensazione tra Sanzioni e Crediti

Un'altra modifica emersa durante l’iter parlamentare riguarda la possibilità di compensare sanzioni e interessi per mancati versamenti di imposte su redditi dichiarati regolarmente da parte di soggetti che hanno crediti nei confronti delle amministrazioni statali. Questi crediti, certificati dalla piattaforma dei crediti commerciali, potranno essere compensati nei confronti del debito di imposta. Detto approccio mira a sostenere le imprese e i professionisti che vantano crediti commerciali nei confronti della Pubblica Amministrazione.

 

Le Corti di Giustizia Tributaria

In vista anche una ridefinizione dell'assetto territoriale delle Corti di giustizia tributaria. La delega mira a ristrutturare le Corti di primo grado e le sezioni staccate delle Corti di secondo grado attraverso l'accorpamento delle sedi esistenti. Tale riorganizzazione si baserà su criteri quali l'estensione territoriale, il carico di lavoro, gli indici di sopravvenienza, la popolazione delle circoscrizioni, gli enti impositori e la riscossione. Inoltre, saranno disciplinate le modalità di assegnazione dei magistrati e dei giudici tributari coinvolti nella ristrutturazione, al fine di garantire la continuità dei servizi giurisdizionali.

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