dalle colonne de Il Sole 24 ore

Dalla manovra ai migranti, il pensiero Meloni su dossier e priorità

Nella sua prima intervista dopo la pausa estiva, la premier parla di rapporti internazionali con Usa e Cina, di patto di Stabilità Ue e di politica interna

Dalla manovra ai migranti, il pensiero Meloni su dossier e priorità

Nella sua prima intervista rilasciata al Sole 24 Ore dopo la pausa estiva, la premier Meloni ha detto la sua su tanti temi e dossier importanti, fra tutti la manovra e gli sbarchi dei migranti in aumento nelle ultime settimane. Ampio spazio anche ai rapporti “solidi” e alle “buone relazioni” con gli Stati Uniti e quelli con la Cina, per i quali crede che non ci saranno complicazioni anche dopo che il Parlamento deciderà sulla Via della Seta.

 

L’intervista

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dalla colonne del quotidiano economico parla di politica interna e internazionale.

Sulla Legge di Bilancio ha detto: “Con la prossima manovra il governo non procederà a tagli, ma a una gestione migliore delle risorse”. "In Cdm non ho parlato di risparmi ma di miglior utilizzo delle risorse. E comunque è presto per anticipare le misure, ne stiamo ancora discutendo col ministro dell'Economia e con i ministri. Tra gli obiettivi comunque c'è sicuramente quello del taglio del cuneo fiscale", sottolinea la premier dopo averne fissato le priorità nella prima riunione del Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva.

Meloni ha parlato anche della tassazione degli extraprofitti delle banche. "Il profitto è chiaramente il motore di un'economia di mercato. Ma questo vale quando il profitto deriva dall'intraprendenza imprenditoriale. Cosa diversa è quando registriamo profitti frutto di rendite di posizione. Gli extraprofitti delle banche sono il frutto della decisione della Bce di alzare il tasso di interesse. Gli istituti di credito - osserva Meloni - hanno adeguato con grande tempestività gli interessi attivi, quelli relativi, per esempio a un mutuo. Gli interessi passivi, invece, li hanno lasciati invariati. Tassare quel margine è una cosa di buon senso. Non c'entra con certi commenti che ho letto, 'volete tassare la ricchezza guadagnata'. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione".

"Non mettiamo in difficoltà alcuna banca, è solo - aggiunge - un provvedimento che interviene, con garbo, in un momento di difficoltà per tante persone".

 

I rapporti con la Cina al di là della Via della Seta

Sui rapporti con la Cina Meloni precisa: "Non prevedo che si complicheranno. Della Via della Seta dovremo discutere in Parlamento e poi ne parleremo con serenità e amicizia con il governo cinese. Sono convinta che le relazioni resteranno solide".

"Tra Roma e Pechino le relazioni sono antiche e ci sono grandi e reciproche convenienza, non solo in ambito commerciale. Penso, ad esempio, che la Cina possa essere un ottimo partner per il lusso italiano. Al di là dell'accordo sulla Via della Seta, su cui le scelte andranno meditate e discusse in Parlamento, non c'è una relazione diretta tra quella firma e le relazioni commerciali", spiega osservando che "il paradosso è che siamo l'unico Paese del G7 ad aver aderito alla Via della Seta ma non siamo affatto il Paese del G7 o il Paese europeo col maggior interscambio con la Cina. Il che dimostra come non ci sia un nesso tra le due cose. Ne parleremo con serenità e amicizia col governo cinese e sono convinta che i nostri rapporti continueranno a essere solidi".

 

Le buone relazioni con gli Stati Uniti

Sui rapporti con gli Stati Uniti, Meloni dice: "C'è chi si stupisce che siano buoni. Lo pensa chi considera la politica estera uno strumento per rafforzare il proprio partito. Io non la penso così". "La politica estera si fa per rafforzare la propria nazione. E si dialoga con tutti, in primis con gli Stati Uniti  che sono tra i nostri principali alleati, storicamente e indipendentemente dal mutare dei governi. Poi, certo, le relazioni sono facilitate se si racconta un'Italia affidabile, capace anche di dire 'no' se necessario, ma leale, un atteggiamento nel quale non c'è trucco e non c'è inganno. Loro sanno che con me non c'è trucco e non c'è inganno".

E sulla campagna elettorale americana: “E' troppo presto per parlarne”, mentre del rapporto con il presidente Biden, afferma: "Il presidente ama l'Italia, la conosce, sua moglie è di origine italiana. E non dimentichiamo quanto è numerosa la comunità italoamericana".

 

Sul Patto di Stabilità

Tra Italia, Francia e Spagna "ci sono molte convergenze" sul tema di una possibile riforma del Patto di Stabilità. Per Meloni però “si deve parlare con tutti”. "Se l'Europa non fosse miope dovrebbe capire che non puoi chiedere ai vari Paesi di puntare sugli investimenti e poi non riconoscerne il valore".

"Dov'è la coerenza? Come si fa a non considerare nel Patto di Stabilità gli investimenti nella transizione ecologica, nella difesa, nei progetti che ci siamo dati? È una domanda che pongo in generale". Ed è un tema sul quale "cercheremo di costruire la più ampia convergenza possibile. Anche - sottolinea la Presidente del consiglio - oltre la Francia, l'Italia, la Spagna. Bisogna parlare con tutti. Con i Paesi dell'est Europa e anche con la Germania, certo. L'idea - conclude - che si debba parlare con gli amici non è mia. Io parlo con tutti".

 

Immigrazione: “Discutere con il Nord Africa e coinvolgere l'Ue”

Quello sul dossier immigrazione "è un lavoro enorme, lungo. Che alla fine ci darà ragione. Ma intanto stiamo subendo una pressione fortissima e capisco che gli italiani chiedano risposte immediate. Per questo ho deciso di dare piena applicazione al decreto Cutro, in tema di rimpatri. Porteremo nuove norme ma credo che serva un coordinamento maggiore nel governo, sia sul piano nazionale che internazionale. Lunedì ho convocato permanentemente il Comitato per la sicurezza pubblica", afferma ancora la premier. 

Poi ribadisce che "l'unico modo per agire strutturalmente sul problema è discuterne con i Paesi del Nord Africa e coinvolgere l'Europa nel suo complesso". E poi rivendica: "Il cambio di passo c'è perché oggi la Ue discute prima di come contrastare l'immigrazione illegale sulle rotte mediterranee e poi di come distribuire i migranti. Negli anni passati si discuteva solo di quest'ultima parte".

 

Le fibrillazioni tra Tajani e Salvini

"Il tema della privatizzazione dei porti non è all'ordine del giorno e non credo sia un tema da campagna elettorale". Ha spiegato Meloni commentando la proposta del vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani

"Naturale che in vista delle Europee si valorizzino le differenze. Ma sono ottimista. Nel centrodestra siamo sempre stati capaci di fare sintesi su tutto. Capiamo la responsabilità di un governo che può durare a lungo. Nessuno metterà a repentaglio tutto questo per un punto percentuale alle Europee. Sono convinta che lavorando bene tutti i partiti della maggioranza potranno crescere e io farò quello che posso perché si vada in questa direzione" conclude la premier.

Aggiugendo poi in un altro passaggio dell'intervista sottolinea: "Lavoro benissimo con Antonio Tajani, è molto capace e molto serio. Così come lavoro bene con Matteo Salvini. Gli alleati troveranno in me una persona sempre disposta ad ascoltare le loro richieste. Il centro destra è bello perché è composito".

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