al 49esimo Forum Ambrosetti

Da Cernobbio Giorgetti ribadisce la linea del «realismo prudente»

Il ministro del Mef con un tono insolitamente assertivo, ha criticato le politiche del passato, il Superbonus e difeso la tassa sugli extraprofitti bancari

Da Cernobbio Giorgetti ribadisce la linea del «realismo prudente»

Nel suo intervento conclusivo al 49esimo Forum Ambrosetti di Cernobbio, il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha voluto rinsaldare la linea del «realismo prudente» che è stata portata avanti fin qui dal governo. E con un tono insolitamente assertivo, ha criticato le politiche del passato per aver privilegiato la domanda e il Superbonus grillino del quale ha detto: “A pensare al superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi". Ma ha difeso anche le scelte controverse del suo esecutivo, tra cui la tassa sugli extraprofitti bancari

 

La difesa della Tassa sugli extraprofitti bancari

Giorgetti ha ribadito che, sebbene ci sia stato un problema di comunicazione, il prelievo sugli extraprofitti delle banche caldeggiata in primis da Meloni: non è ingiusta. Sebbene ad agosto lui stesso aveva disertato la conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Lo Stato ha dato molto alle banche, coprendo con le sue garanzie rischi che sono propri del mondo del credito, e può quindi anche chiedere» ha affermato Giorgetti, strappando anche un applauso alla platea di imprenditori e manager che nel sondaggio avevano invece bocciato seccamente il contributo straordinario.

 

Finanza pubblica e controllo del deficit

Parlando poi di Legge di Bilancio, Giorgetti, ha confermato gli obiettivi generali di finanza pubblica, escludendo l'idea di forti sforamenti sul deficit, ma sottolineando che la libertà economica futura dipenderà dal debito pubblico.

Per finanziare gli interventi in corso, incentrati su famiglia e lavoro - tra cui la conferma del taglio al cuneo fiscale e con gli incentivi su premi di produttività e benefit-  verranno cercati margini nella spesa pubblica giudicata improduttiva, con particolare attenzione alle "rendite."

Confermato anche l'obiettivo di crescita all'1% per quest'anno, che quindi dovrebbe tornare nella Nadef, mentre per quel che riguarda la probabile revisione al ribasso del +1,5% messo in calendario per il 2024 il ministro non si sbilancia sugli effetti del «mutamento radicale delle variabili esterne».

 

Il Patto di Stabilità e Crescita dell'Unione Europea

Il ministro dell’Economia dal Forum Ambrosetti ha sottolineato anche la necessità per l'Unione Europea di riconsiderare il Patto di Stabilità e Crescita, chiedendo un approccio realistico alla luce degli sforzi richiesti che sono enormi. 

«Siamo tutti uniti nel sostegno all'Ucraina, ma se per continuare su questa strada fossimo costretti a ridurre le pensioni degli italiani la cosa sarebbe un po' più difficile da spiegare». Allo stesso modo, «se ci si chiede una certa politica di transizione energetica non si può trattare questa spesa come le uscite per gli stipendi pubblici».

Se l'Ue non può adattarsi alle norme contabili senza considerare le conseguenze della guerra e gli impatti su inflazione, commercio internazionale e politica monetaria, il Governo italiano, secondo Giorgetti, deve adottare un cambiamento radicale rispetto alla politica dei premi che creano aspettative di vantaggi a lungo termine. Ora è il momento in cui questi benefici devono essere riconosciuti e affrontati, come accade per le banche. Questo vale anche per gli alleati di governo che cercano di ottenere vantaggi elettorali in vista delle elezioni europee di giugno.

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