Il Superbonus: un costo inaspettato. La maxi agevolazione per le ristrutturazioni edilizie, inizialmente pensata come una misura temporanea post-Covid, sta diventando un fardello per le finanze pubbliche italiane. Gli incentivi prorogati, sono state estesi a tal punto che il costo totale è ora stimato tra i 140 e i 150 miliardi di euro, secondo l'istituto di ricerca Nomisma. Un aumento vertiginoso delle spese che ha messo a dura prova il Ragioniere Generale dello Stato, Biagio Mazzotta, responsabile della valutazione del costo delle misure governative.
Un aumento imprevisto
L'iniziale stima di 35 miliardi di euro per il Superbonus 110% è cresciuta a 67 miliardi e, con i dati aggiornati a settembre, potrebbe superare i 90 miliardi. Questo aumento imprevisto ha scatenato preoccupazioni sul bilancio pubblico e sta causando tensioni nel governo italiano. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, è particolarmente preoccupato perché queste spese eccessive potrebbero compromettere le manovre di bilancio previste per i prossimi tre anni.
Critiche alla gestione del Superbonus sono arrivate anche dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che ad ottobre lascerà il posto a Fabio Panetta. Visco ha sottolineato in primis che le agevolazioni sarebbero dovute essere temporanee.
Secondo la Banca d’Italia l’errore è stato quello di mantenere in vita il 110%. «Ci sono stati interventi necessari durante la pandemia, ma non possono essere strumenti permanenti, in atto, nel tempo da mantenere» ha detto il governatore, aggiungendo un nuovo elemento alle critiche, l’impatto sui prezzi. «Il contributo della finanza pubblica alla disinflazione — sottolinea Visco — è sostanzialmente quello di non continuare a spingere, una volta che l’effetto della pandemia è andato via».
Il Superbonus e le sfide future del governo
Secondo l'istituto di ricerca Nomisma, il Superbonus ha avuto un effetto diretto, indiretto e indotto sull'economia pari a 200 miliardi di euro. Ha consentito la riqualificazione del 4% del parco immobiliare italiano e ha portato a un risparmio annuale di 30 miliardi di euro sulle bollette energetiche delle famiglie italiane. Ma l'impatto sui conti pubblici è stato devastante e l'anno che verrà si preannuncia complesso, e la maggioranza è pronta ad affrontarlo con determinazione e serietà, concentrandosi sulla legge di Bilancio.
Per questo che ieri la premier Giorgia Meloni ha voluto riunire la coalizione di centrodestra proprio per parlare delle sfide future del governo, affiancata dai vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e dai capigruppo di Camera e Senato dei partiti, assente invece il responsabile dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Al momento l'esecutivo sta studiando una possibile proroga di almeno tre mesi per il Superbonus 110% per i condomini, per garantire l'agevolazione ai quei condomini che non completeranno i lavori entro la fine dell'anno, ma sarà vincolata al raggiungimento di una soglia di avanzamento dei lavori, che potrebbe attestarsi intorno al 60-70%. Il Superbonus, che nel 2023 è sceso al 90%, è rimasto al 110% solo per i condomini che avevano approvato i lavori e presentato la Cila entro novembre 2022.
Ma i margini di manovra dipenderanno dal deficit, che proprio a causa del Superbonus, potrebbe essere rivisto al rialzo nelle nuove stime della Nadef e salire quest'anno verso il 5% rispetto al 4,5% indicato nel Def.