La conferenza stampa

Meloni, col Decreto Caivano anche una prospettiva di riqualificazione

Il governo mette un freno alla criminalità giovanile, approvate misure preventive e repressive, ma senza restrizioni sui siti porno come voleva Roccella

Meloni, col Decreto Caivano anche una prospettiva di riqualificazione

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Caivano, un provvedimento mirato a contrastare la crescente criminalità giovanile nel Paese. Nonostante alcune aspettative, il decreto non include la restrizione dell'accesso dei minori ai siti pornografici. La proposta della ministra Roccella su questo fronte non è stata incorporata nella legislazione. Tuttavia, il decreto prevede un abbassamento dell'età a cui i minori possono essere sottoposti a custodia cautelare, riducendo il limite da 9 a 6 anni. Allo stesso tempo, non si è intervenuti sull'abbassamento dell'età per l'imputabilità.

 

Il decreto Caivano

La Premier Giorgia Meloni, dopo la visita a Parco Verde di Caivano, teatro delle violenze sessuali ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni, ha mantenuto la parola data ed ha presentato in conferenza stampa il provvedimento chiamato Decreto Caivano, sottolineando l'importanza di affrontare il preoccupante fenomeno della criminalità giovanile, che sta rapidamente dilagando in tutto il Paese.

Meloni ha affermato: "La situazione si sta estendendo a macchia d'olio, e tutti i protagonisti dei fatti di cronaca nera di questi giorni sono giovanissimi." Il decreto adottato comprende misure preventive oltre che repressive, spaziando dall'ammonimento del questore per i minori a partire dai 12 anni d'età, all'arresto in flagranza per reati legati allo spaccio, anche di modesta entità.

Inoltre, il decreto prevede pene detentive fino a 2 anni per i genitori che trascurano l'obbligo di mandare i figli a scuola, oltre all'obbligo di parental control gratuito su tutti i dispositivi per combattere l'accesso dei minori ai siti pornografici.

 

Riqualificazione di Caivano e altre possibilità

Un elemento chiave del Decreto Caivano è l'assegnazione di 30 milioni di euro per interventi di riqualificazione a Caivano, con la nomina di un commissario straordinario, Bruno Ciciliano della Polizia, incaricato di coordinare tali sforzi.

Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha anche suggerito che questo modello potrebbe essere esteso ad altre aree degradate in tutto il Paese, aprendo la strada a un possibile cambiamento positivo in molte comunità.

 

La conferenza stampa

Dopo l'approvazione del decreto Caivano, si è svolta la conferenza stampa del governo per illustrare le nuove misure con i ministri che hanno scritto il provvedimento Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia), Giuseppe Valditara (Istruzione), Eugenia Roccella (Famiglia) con la presidente Meloni e il sottosegretario Mantovano. 

Nella riunione a Palazzo Chigi che si è tenuta il giorno prima del Consiglio dei Ministri, c'è stato un confronto per trovare la quadra sul decreto Caivano, con alcune misure che sono state smussate. La ministra Eugenia Roccella, ad esempio, avrebbe voluto un'indicazione più netta sul divieto per i minori di accedere a siti porno. Ma questa, ha sottolineato Meloni alla stampa, "è una materia molto complessa sulla quale si interrogano i governi di mezzo mondo e non considero giusto intervenire per decreto. Spero comunque che le forze politiche in Parlamento possano agire: quando il ministro Roccella ha detto che l'età di primo accesso ai siti pornografici è scesa ormai a 6 anni ho visto sbiancare le facce di alcune madri ed anche la mia". Ma chiarendo anche che questa materia va affrontata d'impatto, con il governo che è partito con il parental control ma sulle modalità di accesso ai siti, è molto importante che sia il parlamento ad intervenire.

Il dl si limita così a "sollecitare e sostenere - ha osservato Roccella - la responsabilità educativa della famiglia. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un'icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla".

 

Meloni:

"Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perchè pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere" ha detto la premier. "Il lavoro" per riqualificare Caivano "durerà qualche anno con una presenza cadenzata del governo, ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri 'mattoni'.

Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo". Ha affermato Meloni.

"La seconda leva che abbiamo utilizzato è una stretta sulla criminalità minorile, tutti i fatti di cui parliamo vedono protagonisti dei minori. E le norme che abbiamo approvato sono frutto di una interlocuzione avviata con la visita a Caivano" ha precisato la premier. 

 

Sulla manovra: 

Nel corso della conferenza stampa tenuta dopo il Cdm, la premier Meloni ha parlato anche di Legge di Bilancio: "Concentrare le poche risorse di cui disponiamo su ciò che ha impatto maggiore, noi puntiamo su redditi, salari, pensioni, anche quelle per i giovani, la sanità e le famiglie. All'interno di queste cose che citiamo crediamo sia utile agire con misure di maggior impatto piuttosto che disperderle in tanti provvedimenti. "Le leggi finanziarie quando ci sono i soldi siamo buoni tutti a farle. Il superbonus impatta in maniera molto rilevante sulle scelte e sulle disponibilità".

"Non siamo entrati nel dettaglio, io posso solo ribadire che l'eredità sui conti è pesante, era stata fatta una stima di 36 miliardi mezzo ora arriva ad oltre 93 e supererà i 100 senza contare le truffe e le irregolarità. Nel 2023 l'impatto sulle casse potrebbe raggiungere i 30 miliardi, stessa cosa nel 2024. 100 miliardi per una misura che al netto di elementi di beneficio impatta 100 miliardi di euro per efficientare meno del 4% delle case, voi sapete cosa si può fare con 100 miliardi di euro?. Quelle risorse andrebbero in spese sulla sanità, sui redditi o le famiglie, avrebbero dato alla nostra economica un boost maggiore di quella misura" ha precisato la premier.

 

Nordio: 

"E' stata prevista la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola". Ha detto il ministro Nordio nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri sul dl Caivano." Ci sarà il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di presupposti gravissimi" ha detto il Guardasigilli spiegando che accadrà se questi giovani adulti turbano l'ordine degli istituti, impediscono l'attività di altri detenuti, usano violenze e minacce e si avvalgono dello stato di soggezione che hanno indotto in altri detenuti. Il trasferimento non sarà automatico "ma soggetto all' autorizzazione del magistrato di sorveglianza". "Non si è minimamente intervenuti sulla imputabilità del minore" ha precisato Nordio, riferendosi alle ipotesi di un abbassamento a 12 anni. "Tutto questo sarebbe stato contrario all'utilità e non è stato fatto", ha detto.

 

Piantedosi:

"L'istituto dell'ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni". Ha detto invece il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge Caivano. Nel decreto legge Caivano si introduce "un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l'arresto in flagranza del minore". 

 

Roccella:

Il porno on line "produce danni alla salute perchè crea dipendenza e l'età di primo accesso a questi siti è ormai di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa della famiglia, implementando il parental control. Ci sono app che però non sono usate. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un'icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla". Ha detto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge Caivano.

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