Misure preventive e repressive

Decreto Caivano, una dura stretta contro la criminalità minorile

Approvato in CdM un provvedimento atto a contrastare il disagio giovanile, la povertà educativa e i reati minorili. Tra le novità anche il Daspo urbano

Decreto Caivano, una dura stretta contro la criminalità minorile

Il decreto Caivano rappresenta un tentativo deciso da parte del governo italiano di affrontare la crescente preoccupazione per la criminalità minorile. Tuttavia, le misure adottate sono state oggetto di intense discussioni e polemiche. La riduzione del limite di età per l'applicazione della custodia cautelare e l'espansione delle misure accessorie sollevano dubbi sulla protezione dei diritti dei minori coinvolti nei reati. Allo stesso tempo, l'obiettivo di proteggere le vittime dei reati digitali è una mossa positiva verso la sicurezza online.

Anche le sanzioni ai genitori che non provvedono a mandare i figli a scuola sollevano questioni importanti sulla responsabilità genitoriale e sulla necessità di garantire che i minori ricevano un'educazione adeguata. L'idea di vietare l'accesso ai siti pornografici ai minori è una mossa interessante, ma di difficile applicazione. È importante comunque ricordare che l'educazione e la prevenzione dovrebbero essere parte integrante di qualsiasi iniziativa volta a contrastare la criminalità giovanile.

 

CdM, via libera al Dcreto Caivano

Via libera da parte del Consiglio dei Ministri al tanto discusso "decreto Caivano", un pacchetto di misure atte a contrastare il disagio giovanile, la povertà educativa e la criminalità minorile. Questo provvedimento legislativo, promette di affrontare in maniera decisiva i problemi legati ai reati minorili.

Tra le misure più controverse e dibattute c'è il Daspo urbano, una sorta di divieto di accesso ai luoghi pubblici per i minori di 14 anni che abbiano commesso atti di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale. Questo provvedimento può avere un impatto significativo sulla responsabilità genitoriale poiché impone il divieto anche ai genitori di tali minori, notificando loro la restrizione e comunicandola al Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie del luogo di residenza del minore.

 

Misure accessorie e Foglio di via obbligatorio

Il decreto introduce anche una serie di misure accessorie che il Questore può disporre nei confronti dei minori coinvolti in attività criminali. Queste misure includono l'obbligo di presentarsi regolarmente presso l'ufficio di polizia, restrizioni sugli orari di uscita e rientro dalla dimora, nonché divieti di allontanarsi dal comune.

Inoltre, la durata massima del divieto di rientro nei comuni dai quali si è stati allontanati aumenta di un anno, e la violazione di questo provvedimento diventa un reato penale.

 

Carcere preventivo per minorenni

Una delle misure più significative del decreto riguarda l'applicazione della custodia cautelare nei confronti dei minorenni, indagati o imputati. Il limite di pena che consente l'applicazione della custodia cautelare viene abbassato da 9 a 6 anni, avvicinandolo a quello previsto per gli adulti. Inoltre, il decreto prevede la possibilità di applicare il carcere preventivo anche per reati come il furto e la resistenza a un pubblico ufficiale.

 

Messa alla prova e sanzioni più dure per armi e droga

Il decreto introduce la possibilità di applicare la messa alla prova fin dalla fase delle indagini per reati con una pena detentiva massima non superiore a cinque anni di reclusione. Questo implica che il minore coinvolto nel reato deve avviare un percorso di reinserimento e rieducazione per un periodo compreso da uno a sei mesi.

Inoltre, il provvedimento inasprisce le sanzioni per la detenzione illegittima di armi e per il traffico e la detenzione di stupefacenti.

 

Sanzioni sui genitori e Protezione delle vittime telematiche

Il decreto prevede sanzioni significative anche per i genitori di minori condannati per associazione mafiosa o traffico di droga. Il pubblico ministero può richiedere al Tribunale civile la revoca della potestà genitoriale in tali casi. 

Inoltre, i genitori che non assicurano la frequenza scolastica dei loro figli rischiano fino a 2 anni di carcere, e l'Assegno d'inclusione percepito dalla famiglia può essere revocato se il nucleo familiare non può dimostrare la frequenza scolastica dei minori.

Il decreto introduce anche misure per proteggere le vittime di reati telematici, consentendo loro di richiedere la rimozione di dati personali diffusi su internet in seguito a tali reati.

 

Avviso orale e stop ai cellulari

Nel tentativo di contrastare la violenza giovanile e le baby-gang, il decreto modifica la disciplina dell'“avviso orale”. Questa misura, precedentemente applicabile solo ai maggiorenni, ora può essere estesa anche ai minorenni a partire dai 14 anni. Il Questore può persino proporre di vietare ai minori di età superiore ai 14 anni di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce se tali dispositivi sono stati utilizzati per condotte che hanno portato all'avviso orale.

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