“uscita soft” dall’accordo

Partenariato Italia e Cina: un nuovo cammino dopo il G20 di New Delhi

Un’exit strategy dalla Via della Seta di contiana memoria senza polemiche e tensioni tra Roma e Pechino, è l’obiettivo al quale lavora il governo Meloni

Partenariato Italia e Cina: un nuovo cammino dopo il G20 di New Delhi

G20 di New Delhi e il progetto di corridoio economico. Dal vertice in India prende il via un nuovo e ambizioso progetto di corridoio economico e infrastrutturale per collegare India, Medio Oriente e Europa. Nel corso dell'evento denominato 'Partnership for global infrastructure and investment and India-Middle East-Europe economic corridor', infatti, i grandi della Terra hanno firmato un memorandum d'intesa che prevede la creazione di due direttrici, sia ferroviarie che marittime, al fine di connettere l'India con i Paesi del Golfo e l'Europa.

Il G20 è stato un summit importante anche per l'Italia, che ha offerto aiuto al Marocco dopo il terremoto e condannato l'aggressione russa in Ucraina e l'uso delle forniture energetiche come strumento di pressione e ricatto. Ma soprattutto è stata l'occasione di Meloni di parlare con il suo omologo cinese, prima della visita ufficiale nel Paese di Xi Jinping, grande assente, insieme a Putin, dell'appuntamento in India. 

 

Roma e Pechino: un nuovo cammino?

Il Partenariato strategico globale del 2004 ha sempre rappresentato un punto cardine nei rapporti tra Italia e Cina. Tuttavia, Giorgia Meloni è intenzionata ad esplorare nuovi orizzonti al di là della Via della Seta. E il bilaterale con il premier cinese Li Qiang durante il G20, è stata un'ottima occasione alla luce anche della recente visita cinese del Ministro degli Esteri Antonio Tajani.

E sebbene durante il faccia a faccia, fanno sapere fonti governative, il Premier cinese abbia cercato di sottolineare i benefici che questo tipo di accordo ha portato all'Italia, l'unico Paese del G7 a essersi unito nel 2018 sotto il governo Conte, al termine della riunione, è emersa invece la possibilità di una sorta di "uscita soft" dell'Italia dall'accordo infrastrutturale-commerciale con la Cina. Una soluzione questa che sembra essere stata accolta con interesse e favore anche dal partner cinese. 

 

Mantenere il dialogo politico ed economico

Un'exit strategy senza polemiche con la Cina, che se confermata, dovrebbe avvenire quindi senza tensioni e con il massimo rispetto per la leadership cinese. Xi Jinping celebrerà a breve il decennale dell'iniziativa strategica della Via della Seta. Allo stesso tempo, il partenariato strategico tra Italia e Cina, avviato da Silvio Berlusconi e che raggiungerà il ventesimo anniversario a maggio, sarà riavviato. Nel 2024 è prevista una visita in Cina del Presidente Sergio Mattarella, mentre per Giorgia Meloni il viaggio deve essere pianificato.

Una relazione stabile tra Cina e Italia è nel migliore interesse di entrambi i Paesi e fondamentale per lo sviluppo reciproco: il premier cinese Li Qiang ha sottolineato la necessità di fornire un ambiente imprenditoriale equo, giusto e non discriminatorio in Italia per le imprese cinesi e la Cina continuerà ad aprire all'Italia il suo mercato per favorire l'ingresso dei prodotti di alta qualità.

Cruciale quindi mantenere il dialogo politico con la Cina, una potenza mondiale attiva in aree chiave come il Medio Oriente e l'Africa con le quali il nostro Paese vorrebbe competere e collaborare e non entrarvi in conflitto.

 

Italia e clima: impegno per un futuro sostenibile

Infine, l'Italia ha sottolineato la sua volontà di promuovere l'agenda climatica e di sviluppo sostenibile. Durante il G20, la Premier Meloni ha annunciato che l'Italia destinerà oltre il 70% del suo Fondo Italiano per il clima all'Africa nei prossimi 5 anni. Un impegno tale che riflette la necessità di affrontare insieme i cambiamenti climatici, che colpiscono in particolare i Paesi del sud globale, e di lavorare insieme per un futuro più sostenibile.

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