Contro l’inflazione

Bce, alta tensione tra falchi e colombe sulla strategia “wait and see”

Grande attesa per la riunione di settembre fissata per oggi all’ECB Tower. Lagarde dovrà mediare tra le due correnti, ma si va verso una pausa della stretta

Bce, alta tensione tra falchi e colombe sulla strategia “wait and see”

In un'atmosfera di tensione e divisione, la Banca Centrale Europea si prepara a tenere la riunione di settembre. Christine Lagarde, presidente della BCE, si trova di nuovo nella posizione di mediatrice tra falchi e colombe divisi non solo sulla politica monetaria, ma ha anche su una dimensione geografica, con i Paesi settentrionali e meridionali dell'Unione Monetaria che spesso esprimono punti di vista contrastanti. Molti analisti ritengono che l'esito più probabile sia una pausa nella stretta monetaria, una strategia "wait and see" anche se questa potrebbe non essere la scelta ottimale.

 

Falchi e colombe

Nei paesi "colomba" i "falchi", sono spesso visti come rigidi e insensibili alle esigenze dei cittadini, che pensano che combattere l'inflazione elevata possa essere più doloroso di quanto sarebbe gestire una recessione, in quanto richiederebbe un periodo prolungato di stagnazione o persino una contrazione economica. Secondo questa corrente, le banche centrali devono temere errori di valutazione che potrebbero far scivolare l'economia in una lunga agonia con un'inflazione troppo alta e una crescita che non decolla.

Per le colombe la stretta monetaria deve invece continuare perché l'inflazione rimane elevata sebbene l'indice complessivo sia sceso ad agosto al 5,3% su base annua, rispetto al picco dell'10,6% di ottobre 2022 mentre il tasso di riferimento della BCE, è attualmente al 4,25%.

 

Il rischio di una stretta prolungata della BCE

Nonostante il costo del credito sia aumentato rapidamente, non ha ancora raggiunto i livelli del passato quando l'inflazione era meno alta. I prestiti alle imprese non finanziarie mostrano ora un rallentamento, suggerendo che la politica monetaria inizia a sortire effetti tangibili

Il rischio ora è che i governi indebitati vengano privilegiati rispetto ai lavoratori e ai risparmiatori, che subiscono rendimenti reali negativi e ai consumatori finali che potrebbero sperimentare difficoltà finanziarie a breve termine.

La BCE, nella sua riunione di settembre, dovrà quindi considerare la stabilità finanziaria e la salute delle banche e dei governi e trovare un equilibrio tra inflazione e altri obiettivi economici, tenendo conto che una stretta monetaria eccessivamente prolungata potrebbe avere costi economici significativi. La situazione economica attuale, con la bassa disoccupazione e risparmi accumulati durante la pandemia, suggerisce che ora potrebbe essere il momento giusto per affrontare l'inflazione.

 

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