Situazione “apocalittica”

Migranti a Lampedusa: sbarchi incessanti e tensioni crescenti

Per Meloni il problema è fermare gli arrivi in Italia e non il ricollocamento. Salvini parla di “atto di guerra” e Tajani di soluzione con tutti i Paesi Ue

Migranti a Lampedusa: sbarchi incessanti e tensioni crescenti

Passano i mesi e la questione migranti sta diventando sempre più un fenomeno ampio e complesso che difficilmente potrà essere risolto nel breve periodo e senza che ci sia un intervento fermo e mirato e un approccio umano e solidale, da parte di tutti i Paesi. Tuttavia, la situazione di emergenza che sta vivendo una piccola isola come Lampedusa, ostaggio di un afflusso costante di migliaia di persone e di tensioni palpabili crescenti tra migranti e forze dell'ordine, non fa altro che sottolineare l'urgenza di una risposta europea coordinata e umanitaria che tarda però ad arrivare, in un silenzio, che diventa complice di chi sfrutta e si arricchisce sulla pelle di migliaia di persone in cerca di una vita migliore.

 

Ondata di sbarchi e tensioni a Lampedusa

L'isola di Lampedusa è attualmente travolta da un incessante flusso di sbarchi di migranti, che ha fatto salire il totale nell'hotspot a quasi 7.000 persone. Solo nella giornata di ieri, più di 2.000 persone sono giunte sull'isola, e per oggi sono previsti ulteriori 3.750 trasferimenti.

La tensione sulla piccola isola siciliana è palpabile. Le forze dell'ordine cercano freneticamente di gestire gli arrivi tra il porto e all'interno del centro, dove proprio ieri la distribuzione dei pasti e la paura di rimanere senza cibo e acqua ha scatenato una reazione tumultuosa tra i migranti. Per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, la polizia è dovuta intervenire con cariche di alleggerimento per prevenire potenziali sfondamenti. Questo ha messo in luce le complesse sfide nell'organizzare i trasferimenti a causa della sovrappopolazione. 

 

Finora, 900 migranti sono stati trasferiti: 720 con il traghetto di linea Galaxy diretto a Porto Empedocle e 180 in volo verso Bologna con l'OIM. Entro la tarda serata, secondo i piani della Prefettura di Agrigento, altri 750 migranti lasceranno Lampedusa, con 300 di loro che saranno imbarcati sulla nave militare Sirio, 210 con il traghetto di linea Cossyra diretto a Porto Empedocle, 150 con il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di Finanza e altri 90 con il pattugliatore Avallone sempre delle Fiamme Gialle. Le autorità stanno facendo del loro meglio per accelerare i trasferimenti e alleviare la pressione sull'isola.

 

Il parroco di Lampedusa, don Carmelo Rizzo, ha descritto la situazione come "tragica, drammatica, apocalittica." L'isola sta affrontando non solo la crisi migratoria ma anche problemi legati allo smaltimento dei rifiuti e all'approvvigionamento d'acqua, che deve essere trasportata dalla terraferma. La Croce Rossa sta facendo del suo meglio per garantire rifornimenti, ma con oltre 3.400 arrivi al giorno, la situazione è estremamente tesa.

 

Il sindaco Filippo Mannino ha sottolineato la necessità di bypassare l'isola con navi in rada e ha chiesto aiuto e sostegno per fronteggiare lo stress che l'isola sta subendo, nel frattempo con il Consiglio Comunale di Lampedusa ha dichiarato lo "stato di emergenza" dopo un sit-in organizzato da residenti locali che hanno chiesto aiuto e sostegno, sottolineando il forte stress che l'isola ha subito in questi mesi.

 

Migranti, Europa e Paesi poco solidali

Anche l’ONU ha sollecitato l'Unione Europea a condividere gli sforzi per affrontare la questione dei migranti a Lampedusa. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sottolineato che è essenziale la solidarietà europea per garantire il rispetto dei diritti umani. Peccato però, che siano proprio alcune nazioni europee come la Francia e la Germania a prendere misure per limitare ulteriormente gli arrivi di migranti dall'Italia.

A Parigi, il ministro dell'Interno francese ha annunciato l'intenzione di "blindare" il confine tra Mentone e Ventimiglia, citando un aumento del 100% nei flussi. Berlino, a sua volta, ha sospeso i processi di selezione dei richiedenti asilo che arrivano dall'Italia nell'ambito del "meccanismo di solidarietà volontaria" a causa della forte pressione migratoria. Decisioni queste che non fanno altro che sollevare ed alimentare i dubbi e le preoccupazioni sulla solidarietà tra i paesi europei che, al momento è ben lontana dall'esserci, e sul fatto che l'Unione Europea e i suoi Stati Membri siano in grado di lavorare insieme per affrontare la questione migranti in modo tempestivo ed efficace. Perché solo soluzioni europee possono aspirare a gestire un flusso migratorio di questa partata e dimostrare che l'Europa può affrontare questa sfida in modo unitario e umano.

 

Leader politici italiani e Ue

Sulla questione migranti a Lampedusa, sono intervenuti diversi leader italiani e Ue.

Giorgia Meloni:

«La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete». Così la presidente del Consiglio a Cinque minuti, in onda stasera su Rai1 a proposito della richieste Germania.

 

Von der Leyen

«Il nostro lavoro sulla migrazione si basa sulla convinzione che l’unità sia alla nostra portata», assicurando «sicurezza e umanità. Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno l’opportunità storica di superarlo. Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole» ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione all’Eurocamera lanciando l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani. 

 

Metsola

«Le soluzioni non possono essere sul piano nazionale ma solo a livello europeo. Penso che non ci siano alte opzioni se non concludere il patto sulla migrazione, i cittadini di tutti i paesi dell’Ue ci hanno chiesto di trovare delle soluzioni» ha detto la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, rispondendo ad una domanda sullo stop agli ingressi dall’Italia da parte di Germania e Francia, durante un punto stampa prima dell’inizio in aula del discorso sullo Stato dell’Unione. «A dieci anni di distanza dalla tragedia di Lampedusa non abbiamo ancora fatto abbastanza», ha concluso Metsola.

 

Tajani:

«L’immigrazione è un problema europeo. Deve essere risolto con la partecipazione di tutti i Paesi dell’Ue. E le istituzioni comunitarie devono essere parte della soluzione. Si accelerino i tempi di attuazione degli accordi con i Paesi di origine e di transito. Bene» Roberta Metsola scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

Salvini:

"Quando ti arrivano 120 mezzi (che sbarcano migranti, ndr) non è un episodio spontaneo, ma è un atto di guerra. Per la società italiana questo è il collasso, non è solo un problema di Lampedusa". Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sugli ultimi sbarchi in Sicilia, intervistato dalla stampa estera a Roma.

E ha aggiunto: "Sono convito che ci sia una regia dietro questo esodo. Ne parleremo pacatamente in seno al governo italiano, ma non possiamo assistere ad altre scene simili".

Sulla gestione dei flussi "sostanzialmente dobbiamo fare da soli, ma se dobbiamo fare da soli, non si può escludere nessuna modalità di intervento. Quando sei lasciato solo, non puoi fare diversamente", ha affermato  Salvini, sintetizzandola nell'espressione 'a la guerre comme a la guerre'. E ha sottolineato: "Credo che dietro gli sbarchi ci sia un sistema criminale organizzato a cui si risponde con tutti i mezzi a disposizione. Nessuno escluso. Ne parleremo in sede di governo, dobbiamo parlarne. Io ho le mie idee e proposte operative, ma siamo un governo collegiale", aggiungendo di non poter dire altro ma che "c'è anche l'intelligence che ci sta lavorando". 

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