Nel videomessaggio

Meloni annuncia misure straordinarie e invoca nuova Operazione Sophia

Più centri di permanenza per i rimpatri per i clandestini e limite di detenzione fino a 18 mesi nel CdM di lunedì. La premier: serve un missione europea

Meloni annuncia misure straordinarie e invoca nuova Operazione Sophia

L'invito di Giorgia Meloni a Ursula von der Leyen a visitare Lampedusa rappresenta un passo importante verso quella cooperazione e solidarietà europea legate all'immigrazione chiesta a gran voce da tutti i Paesi di primo approdo. La risposta del governo italiano, con l'annuncio di misure straordinarie per affrontare gli sbarchi, evidenzia l'impegno a trovare soluzioni concrete e immediate a una situazione critica attraverso la proposta di una missione europea per prevenire le partenze. Un approccio pragmatico e coordinato dunque alla gestione dei flussi migratori in cui fondamentale è coinvolgere le autorità del Nordafrica ed affrontare insieme, alla radice, il problema e stabilire chi ha diritto all'asilo in conformità con le norme internazionali.

Tuttavia, la sfida principale rimane quella di garantire che tali misure siano attuate in modo efficace e che siano affrontate le divergenze ideologiche all'interno dell'Unione Europea. La dichiarazione di Meloni riguardo all'opposizione a un accordo con la Tunisia dimostra l'importanza di un approccio unito e coeso nella gestione dell'immigrazione. La situazione richiede un impegno a lungo termine per affrontare le cause profonde e garantire una soluzione strutturale al problema dei migranti.

 

Meloni: misure strordinarie contro l'immigrazione

Di fronte all'emergenza di Lampedusa e alle polemiche, Giorgia Meloni è dovuta intervenire sulla questione migranti attraverso un videomessaggio diffuso da Palazzo Chigi, chiedendo una missione europea per fermare gli sbarchi e annunciando un pacchetto di misure straordinarie che saranno prese dal governo nel CdM di lunedì. 

Le misure strordinarie contro i migranti: «Nell’immediato il governo italiano intende adottare misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste. Porteremo una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, limite che verrà alzato al massimo consentito dalla normativa europea ovvero 18 mesi» e che «non riguarda i richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato».

«Nel consiglio dei ministri di lunedì - evidenzia la premier - sarà dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile» nuove strutture per i migranti «in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli immigrati illegali. Daremo mandato di realizzare queste strutture in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili».

 "Agli italiani voglio dire che non abbiamo cambiato idea: ci vorrà tempo, molto lavoro, pazienza e determinazione ma non abbiamo cambiato idea - ha continuato il premier -. Lavoriamo ogni giorno per mantenere l'impegno che abbiamo sottoscritto con voi e lavoriamo in ogni ambito compreso quello di ripristino della legalità e del contrasto all'immigrazione illegale".

 

Una nuova Operazione SOPHIA

Il cambio di paradigma di fermare le partenze, chiesto dal governo italiano all'Ue, "come si realizza? - ha proseguito il presidente del Consiglio -. Come è scritto nei nostri programmi. Con una missione europea, anche navale se necessario, in accordo con le autorità del Nord Africa per fermare la partenza dei barconi. Verificare in Africa chi ha diritto o meno all'asilo e accogliere in Europa solo chi ne ha effettivamente diritto secondo le convenzioni internazionali". L'idea di Meloni è dunque riproporre una nuova Operazione Sophia L’European Union Naval Force in the South Central Mediterranean, EUNAVFOR Med - operation SOPHIA, che ha rappresentato la prima operazione militare di sicurezza marittima europea avviata ufficialmente il 22 giugno 2015 dal Consiglio Affari Esteri dell'Unione Europea, e che ha operato nel mediterraneo centrale ed è stato il primo esempio di elevata integrazione delle componenti militari e civili (forze di polizia) europee, in grado di operare in un complesso scenario internazionale.

 

"La Tunisia fronteggia una grave crisi economica che inevitabilmente si ripercuote anche da noi", e mentre il governo italiano coinvolgeva la Commissione Ue a un accordo di collaborazione con quel Paese per contrastare i flussi irregolari e sostenere l'economia tunisina, "purtroppo però, mentre l'Italia e una parte dell'Europa lavoravano in questa direzione, un'altra parte d'Europa si muoveva nella direzione opposta". "Mi riferisco - ha continuato Meloni - al quotidiano tentativo di alcune forze politiche e influenti realtà di sostenere che la Tunisia sarebbe un regime oppressivo, con il quale non si possono fare accordi, di dichiarare persino che la Tunisia non sarebbe un porto sicuro e quindi dove non è possibile rimpatriatre i migranti irregolari o impedirne la partenza. A questo - ha concluso - si aggiunge il fatto che nonostante l'accordo firmato dalla Commissione Ue, i 250 milioni concordati non sono ancora stati trasferiti alla Tunisia".

 

«Ho scritto a Michel (il presidente del Consiglio Ue, ndr) chiedendogli di inserire all’ordine del giorno del consiglio Ue di ottobre la questione migratoria. E' mia intenzione in quella sede ribadire che è necessario avviare immediatamente una missione Ue per bloccare le partenze dei barconi».

 

L'Europa batte un colpo

La premier italiana e Ursula von der Leyen insieme, in una Lampedusa travolta da sbarchi incessanti e tensioni crescenti. L'Unione europea finalmente batte un colpo sull'emergenza migranti in Italia e apre alle richiesta di maggiore solidarietà di Roma accogliendo l'invito esteso dalla presidente del Consiglio alla presidente della Commissione Ue. Sebbene non sia stata stabilita una data ufficiale per la visita a Lampedusa, è stato assicurato che avverrà "a breve".

Tuttavia, l'atteggiamento di Bruxelles non è stato l'unico segno di apertura. Anche la Francia, guidata da Macron, ha annunciato la sua volontà di dialogare con l'Italia e di cercare una soluzione europea alla crisi migratoria, in sintonia con il governo guidato da Meloni. Questo approccio è stato sostenuto anche dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che ha avuto una conversazione "lunga e positiva" con la sua omologa francese, Catherine Colonna.

Chiusura dalla Germania che, invece, rimane rigida in merito alla chiusura ai migranti, e non sembra disposta a cedere finché non sarà convinta che l'Italia rispetti il regolamento di Dublino. Nonostante ciò, Bruxelles ha già inviato un team di 15 persone a Lampedusa per offrire supporto alle autorità italiane. La portavoce dell'esecutivo europeo ha sottolineato la necessità di solidarietà e ha richiesto la cooperazione stretta tra tutti i Paesi membri, enfatizzando l'importanza di una maggiore solidarietà.

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