A Palazzo Chigi

Migranti, oggi in CdM le misure straordinarie contro gli sbarchi

Raddoppio dei centri di permanenza per i rimpatri e creazione di un Centro di permanenza per il rimpatrio CPR in ogni regione con detenzione fino a 18 mesi

Migranti, oggi in CdM le misure straordinarie contro gli sbarchi

Nel corso dei primi mesi dell'anno, l'Italia ha visto sbarcare quasi 130.000 migranti sulle sue coste, un numero questo più che raddoppiato rispetto all'anno precedente e addirittura triplicato rispetto al 2021. Il fenomeno è dunque in costante crescita, con migliaia di persone che cercano rifugio dalle povertà estreme, dai conflitti armati e dalle violazioni dei diritti umani. 

 

Migranti, oggi in CdM le misure straordinarie

Alla luce di questi numeri e di un'emergenza che sta mettendo a dura prova gli animi dei cittadini italiani e delle autorità, il governo Meloni proporrà nel Consiglio dei ministri di oggi quelle "misure straordinarie" anticipate nei scorsi giorni. Il piano prevede diversi provvedimenti, tra cui il raddoppio dei centri di permanenza per i rimpatri e la creazione di un Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) in ogni regione. Inoltre, il governo sta considerando l'estensione del periodo di detenzione dei migranti nei CPR fino a 18 mesi, il massimo consentito dalla normativa europea. In aggiunta, si sta pianificando la creazione di campi al di fuori dei centri cittadini, dotati di tende e brandine, simili a quelli allestiti nelle zone colpite da calamità naturali. C'è anche un'idea di affidare alla Marina militare il coordinamento delle operazioni di monitoraggio, pattugliamento e salvataggio in mare.

 

Anci: CPR non sono la soluzione

Tuttavia, queste proposte hanno incontrato l'opposizione dei sindaci, che vedono la necessità di affrontare il problema in modo diverso. Il delegato per l'immigrazione dell'Associazione dei Comuni, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, sostiene che "i Centri per il rimpatrio non sono la soluzione al problema dei migranti". Un'opinione condivisa anche dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che sta chiedendo un aumento dei posti nel sistema di accoglienza e integrazione, noti come Sai, per i minori stranieri non accompagnati. Decaro sottolinea che altrimenti il costo ricade sui bilanci comunali e sulla responsabilità dei sindaci.

La questione dei minori non accompagnati rappresenta un problema ancora più complesso, con quasi 12.000 arrivi nei primi sette mesi dell'anno e solo 6.200 posti autorizzati. Il provvedimento che verrà licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri potrebbe contenere anche una modifica al riconoscimento anagrafico di chi sbarca sulle coste italiane per ridurre, ope legis, il numero dei minori stranieri. Non dovrebbe essere utilizzato lo strumento del Decreto Legge. Probabilmente le nuove norme verranno inserite in un emendamento al decreto Caivano già approdato in Senato. Un modo per accelerare i tempi per l'approvazione in Parlamento.

 

Tajani all'ONU

La situazione migranti "non è più esplosiva, la situazione è esplosa": ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al suo arrivo al Consolato generale d'Italia a New York, nel rispondere a una domanda sulla pressione migratoria dall'Africa, questione che intende portare all'Assemblea Generale dell'Onu. "Uno spostamento di milioni e milioni di persone e non ci sono muri che tengono: guardate alla storia delle invasioni barbariche, non vennero fermate dall'esercito romano, l'esercito più forte della storia militare", ha aggiunto. E poi: "Riteniamo che anche le Nazioni Unite debbano fare la loro parte, visto che si tratta di un fenomeno talmente vasto che non può essere risolto anche soltanto a livello europeo". "Servono iniziative concrete. Io penso per esempio che si potrebbero allargare i campi di accoglienza dell'Unhcr per le donne che fuggono e le famiglie che sono in difficoltà, coloro che sono fermi nel deserto e rischiano di morire". Tajani ha sottolineato anche la necessità di investimenti economici e finanziari, dalla Bei al Fmi, ma anche della creazione di una vera e propria banca per lo sviluppo in Africa.

 

Metsola: atti concreti altrimenti perdiamo i cittadini

"L'Italia è accanto all'Europa e l'Europa è accanto all'Italia: gli arrivi a Lampedusa non sono una sfida solo dell'Italia ma dell'Europa. Se non troviamo soluzioni concrete la nostra politica migratoria ha fallito". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, arrivata al Consolato generale d'Italia a New York. Metsola ha sottolineato l'urgenza di atti concreti in vista delle elezioni europee di giugno 2024: "Altrimenti perdiamo i cittadini".

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