Italia contro Germania

Crosetto e Tajani: dura condanna alla politica migratoria di Scholz

I ministri della Difesa e degli Esteri condannano il rafforzamento dei controlli ai confini con Austria, Svizzera e Repubblica Ceca da parte di Berlino

Crosetto e Tajani: dura condanna alla politica migratoria di Scholz

La polemica tra il governo italiano e quello tedesco sulla gestione dei migranti si fa sempre più aspra. Dopo l’annuncio del cancelliere Olaf Scholz di voler intensificare i controlli ai confini con l’Austria, la Svizzera e la Repubblica Ceca per contrastare l’arrivo di rifugiati, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro degli Esteri Antonio Tajani hanno espresso il loro dissenso e la loro preoccupazione.

 

Crosetto e Tajani contro Scholz

“Si cerca di bloccare l’immigrazione in una parte d’Europa e se ne agevola il trasporto in un’altra. Coerente e geniale”, ha commentato ironicamente Crosetto su X, facendo riferimento al fatto che la Germania finanzia le Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo e li portano nei porti italiani. “La Germania li blocca da una parte, ma li agevola qui”, ha ribadito il ministro della Difesa, chiedendo a Scholz di essere più collaborativo e di rispettare la solidarietà europea.

Anche Tajani ha alzato i toni, sottolineando che l’Italia ha un problema di immigrazione primaria, non secondaria, e che non può accettare che i migranti che vogliono andare in Germania vengano mandati in Italia. “Noi vorremmo capire qual è la posizione tedesca, non è chiaro quello che dicono. Valuteremo, vedremo, i migranti che vogliono andare in Germania non è che li devono mandare in Italia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri a margine di una manifestazione di Forza Italia a Paestum.

Tajani ha inoltre accusato Scholz di fare campagna elettorale, visto che in Germania si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo il prossimo 14 ottobre. “In Germania sono in campagna elettorale, però c’è un problema importante da risolvere, non è solo la campagna elettorale”, ha affermato il vicepremier, aggiungendo che l’Italia non è contraria all’immigrazione regolare, ma vuole che sia gestita in modo ordinato e sicuro.

 

Il Patto Ue sulla migrazione in stallo, l’Italia chiede tempo

La tensione tra Roma e Berlino si inserisce nel contesto di un negoziato europeo sul Patto Ue sulla migrazione, che è in stallo da mesi. L’Italia ha chiesto tempo per approfondire il testo di compromesso presentato dalla presidenza spagnola, che prevede una maggiore responsabilità dei paesi di primo ingresso e una redistribuzione volontaria dei migranti tra gli Stati membri.

La proposta spagnola, che ha il sostegno della Germania, non convince l’Italia, che teme di dover accollarsi un onere eccessivo e di non ricevere la solidarietà necessaria dagli altri paesi. Il ministro dell’Interno Giuseppe Piantedosi ha espresso le sue perplessità al Consiglio Affari Interni del 28 settembre a Bruxelles, chiedendo una revisione del meccanismo di solidarietà e una maggiore attenzione alle politiche di rimpatrio e di cooperazione con i paesi di origine e di transito dei migranti.

L’Italia ha la sponda della Francia, con cui sta lavorando a un piano congiunto per prevedere investimenti in Africa e rimpatri immediati, sotto l’egida delle Nazioni Unite. Il prossimo appuntamento sarà il vertice dei leader europei che si terrà a Granada il 5 ottobre, dove si cercherà di sbloccare la situazione e di trovare una soluzione condivisa e sostenibile.

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