La scossa e la paura

Terremoto a Napoli, il piano di evacuazione dei Campi Flegrei

Una scossa di magnitudo 4.0 ha fatto tremare la città partenopea e la zona vulcanica. Cosa prevede il piano di protezione civile in caso di eruzione?

Terremoto a Napoli, il piano di evacuazione dei Campi Flegrei

La città di Napoli è stata messa in allarme da una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.0 nella serata di ieri, con epicentro ai Campi Flegrei, una vasta area vulcanica che si estende tra la città e il mare. La scossa è stata avvertita distintamente in varie zone della città, provocando paura e preoccupazione tra i cittadini, molti dei quali si sono riversati in strada. Alcuni calcinacci sono caduti sulle auto ad Agnano, ma non si registrano danni significativi agli edifici.

 

La scossa e la paura

La notte del 2 ottobre 2023, alle ore 22.08, una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 ha scosso Napoli e la zona vulcanica dei Campi Flegrei, dove si trova il supervulcano più pericoloso d’Europa. Il sisma, avvenuto a una profondità di 3 chilometri, è stato avvertito distintamente in varie zone della città, sia nella zona collinare del Vomero che sul lungomare, a Posillipo e nelle aree del centro a ridosso di piazza del Plebiscito. Il terremoto ha provocato molta paura tra la popolazione, che si è riversata in strada e ha chiamato i vigili del fuoco. Alcuni calcinacci sono caduti sulle auto ad Agnano, ma non si sono registrati danni significativi agli edifici.

I vigili del fuoco hanno effettuato verifiche di stabilità e non hanno ricevuto richieste di soccorso. Il terremoto rientra in uno sciame sismico che interessa la zona dei Campi Flegrei da anni e che è oggetto di monitoraggio e studio da parte degli scienziati.

 

Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei

Il terremoto ha riportato alla mente il rischio di un’eruzione dei Campi Flegrei, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per la città e per l’intera area metropolitana. Per questo motivo, il Dipartimento della Protezione Civile ha elaborato un piano nazionale di protezione civile, che prevede quattro livelli di allerta: verde, giallo, arancione e rosso. Il livello di allerta attuale è giallo, che significa “attenzione”, e viene aggiornato ogni mese in base ai dati forniti dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che monitora il supervulcano in tempo reale.

 

Il piano della protezione civile divide l’area dei Campi Flegrei in due zone a rischio:

  • la zona rossa e la zona gialla. La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. È infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici, che sono flussi di materiale magmatico e gas ad altissime temperature e velocità, che rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del comune di Napoli. 

  • La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri. Nella zona gialla ricadono i comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del comune di Napoli. 

Il piano, approvato nel 2014, prevede due modalità di allontanamento: autonomo o assistito.

1. Chi sceglie di allontanarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel piano. La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.

2. Per chi sceglie di essere assistito è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane. In questo caso, lo spostamento assistito delle persone dalle “Aree di attesa”, definite nel Piano di protezione civile di ogni Comune, alle “Aree di incontro”, individuate fuori dalla zona rossa, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nelle Regioni e Province autonome gemellate è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni, per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità e i disagi alla popolazione.

 

Le simulazioni

Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei è stato oggetto di simulazioni e test, ma anche di critiche e dubbi sulla sua fattibilità e sicurezza. Alcuni esperti hanno evidenziato la necessità di aggiornare il piano in base alle nuove conoscenze scientifiche e alle esigenze logistiche e sociali. Alcuni cittadini hanno espresso preoccupazione e sfiducia verso le istituzioni e hanno chiesto maggiore informazione e trasparenza. Alcuni sindaci hanno sollecitato il governo a finanziare le opere di messa in sicurezza e le vie di fuga.

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