Le conclusioni

Vertice CPE a Granada: Europa unita su migranti, Ucraina e Balcani

Nella due giorni, i leader europei hanno discusso le priorità per il futuro dell’Unione, tra cui la gestione dell’immigrazione, la guerra e l’allargamento

Vertice CPE a Granada: Europa unita su migranti, Ucraina e Balcani

Il vertice della Comunità politica europea (CPE), che si è tenuto a Granada il 5 e 6 ottobre, è stato l’occasione per i leader europei di riflettere sul futuro dell’Unione e di definire le linee strategiche per affrontare le sfide globali. Tra i temi principali all’ordine del giorno, la migrazione, la guerra in Ucraina e l’allargamento dell’UE ai Balcani.

 

Migrazione: passa la linea italiana

Sul fronte migratorio, il vertice ha visto il successo della linea italiana, portata avanti dalla premier Giorgia Meloni, che ha ottenuto l’accordo dei 27 Stati membri sul regolamento sulle crisi. Il testo prevede una serie di misure per contrastare il traffico di esseri umani, rafforzare la protezione delle frontiere esterne, cooperare con i paesi terzi di origine e transito dei migranti, facilitare i rimpatri e le riammissioni e offrire vie legali di ingresso a chi ha diritto alla protezione internazionale.

L’intesa è stata raggiunta dopo il ritiro da parte della Germania di un emendamento che avrebbe introdotto un riferimento esplicito alle organizzazioni non governative (ONG) che operano in mare, suscitando le critiche dell’Italia e di altri paesi. Meloni ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando che “non siamo isolati” e che "sulle ONG ci danno ragione".

Inoltre, la premier ha partecipato a una riunione a sei con il premier britannico Rishi Sunak, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier olandese Mark Rutte, il premier albanese Edi Rama e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Nel corso dell’incontro, i sei leader hanno stilato un documento con otto punti per affrontare il fenomeno migratorio in modo “concreto” e “incisivo”, bloccando il business dei trafficanti di uomini e sostenendo lo sviluppo sostenibile dei paesi partner.

 

Ucraina: solidarietà e sostegno all’integrità territoriale

Un altro tema caldo del vertice è stata la situazione in Ucraina, dove prosegue la guerra tra le forze russe e quelle ucraine. A Granada era presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha chiesto all’Europa di aumentare la pressione sulla Russia per fermare l’aggressione e rispettare gli accordi di Minsk.

I leader europei hanno espresso la loro solidarietà e il loro sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina, condannando le violazioni del cessate il fuoco da parte della Russia e le sue azioni destabilizzanti nella regione. Hanno inoltre ribadito il loro impegno a fornire assistenza politica, economica e umanitaria all’Ucraina, nonché a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza e difesa.

Il vertice ha anche confermato che il futuro dell’Ucraina e degli altri paesi aspiranti membri dell’UE, come la Georgia e la Moldavia, è all’interno dell’Unione. A tal fine, i leader hanno invitato la Commissione a presentare una proposta per un piano di investimenti strategici per i paesi del partenariato orientale.

 

Allargamento: apertura ai Balcani occidentali

Infine, il vertice ha affrontato la questione dell’allargamento dell’UE ai Balcani occidentali, una regione strategica per la stabilità e la sicurezza del continente. I leader europei hanno riconosciuto i progressi compiuti dai paesi candidati (Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Turchia) e potenziali candidati (Bosnia-Erzegovina e Kosovo) nel processo di integrazione europea, incoraggiandoli a proseguire le riforme necessarie per soddisfare i criteri di adesione.

Hanno inoltre espresso la loro volontà di avviare i negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord, superando le resistenze di alcuni Stati membri, come la Francia e la Bulgaria. Hanno inoltre sottolineato l’importanza di mantenere il dialogo tra Belgrado e Pristina per la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo, con il sostegno dell’UE.

Il vertice di Granada ha quindi rappresentato un momento di riflessione e di azione per l’Europa, che ha mostrato la sua unità e la sua determinazione nel fronteggiare le sfide globali e nel costruire il suo futuro comune.

 

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