pioggia di missili

Israele sotto attacco, Hamas lancia l’operazione Alluvione al-Aqsa

Sirene di allarme a Tel Aviv e Gerusalemme, 1 donna uccisa e 15 feriti. L’esercito israeliano dichiara lo stato di allerta di guerra e richiama i riservisti

Israele sotto attacco, Hamas lancia l’operazione Alluvione al-Aqsa

La pioggia di razzi da Gaza. Questa mattina del 7 ottobre 2023 si è trasformata in un incubo per gli abitanti di Israele, che si sono svegliati con una pioggia di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso il centro e il sud del Paese.

Le sirene di allarme hanno risuonato anche a Tel Aviv e Gerusalemme, dove molti bambini si stavano preparando per andare a scuola. Il bilancio provvisorio è di una donna uccisa e 15 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. I razzi sono stati in parte intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome, ma alcuni hanno colpito direttamente abitazioni e infrastrutture.

 

L’annuncio di Hamas

A rivendicare il raid è stata l’organizzazione terroristica di Hamas, che ha annunciato l’inizio dell’operazione “Alluvione al-Aqsa”, in riferimento alla moschea situata sul Monte del Tempio a Gerusalemme, considerata il terzo luogo santo dell’Islam. Il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza, Mohammad Deif, ha dichiarato in un messaggio diffuso sul web: “Abbiamo deciso di mettere fine ai crimini di Israele, che ha profanato i luoghi santi a Gerusalemme e ha rifiutato di liberare i nostri prigionieri”. Deif ha affermato di aver lanciato contro Israele “5.000 razzi” nella fase iniziale dell’operazione e ha fatto appello a tutti i palestinesi di unirsi alla lotta armata. Ha anche precisato che i miliziani hanno avuto ordine di “non uccidere donne e bambini”, ma solo “soldati e coloni”.

 

L’infiltrazione dei terroristi

Non solo razzi, ma anche infiltrazioni di combattenti da Gaza in territorio israeliano. L’esercito israeliano ha reso noto che “un certo numero di terroristi sono penetrati in Israele da Gaza” e ha chiesto agli abitanti della zona di “restare nelle loro abitazioni”. Sul web si sono diffuse immagini, la cui autenticità non è stata ancora confermata, che mostrano miliziani palestinesi in volo da Gaza verso Israele con deltaplani. Si tratta di una tattica già usata in passato da Hamas per sorprendere le forze israeliane.

 

La reazione di Israele

Di fronte all’escalation della violenza, Israele ha dichiarato lo “stato di allerta di guerra” e ha deciso il richiamo dei riservisti. Il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Yoav Gallant hanno tenuto un incontro con i responsabili della sicurezza e militari per valutare la situazione e le possibili contromisure. Netanyahu ha condannato con forza l’attacco di Hamas e ha promesso una “risposta dura e determinata”. Ha anche esortato la comunità internazionale a isolare il gruppo terroristico e a sostenere il diritto di Israele a difendersi. Il premier israeliano ha anche ringraziato gli Stati Uniti, l’Egitto e la Giordania per aver espresso la loro solidarietà.

 

Il contesto del conflitto

L’attacco di Hamas arriva dopo mesi di tensione tra Israele e i palestinesi, alimentata da diversi fattori: la questione dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele, le restrizioni imposte ai fedeli musulmani che vogliono accedere alla moschea al-Aqsa, le proteste contro gli sgomberi forzati di famiglie palestinesi dai quartieri orientali di Gerusalemme, la rottura dei colloqui di pace tra le due parti. Il conflitto si è acuito anche a causa dell’instabilità politica interna sia in Israele che nei territori palestinesi, dove le elezioni sono state posticipate a data da destinarsi. La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, sotto il controllo di Hamas dal 2007, è sempre più critica a causa della povertà, della disoccupazione, della mancanza di acqua potabile e di elettricità e della diffusione del Covid-19.

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