due Stati, come unica via

Cairo, divisioni al summit tra sostenitori di Hamas e di Israele

Il vertice per la pace in Medio Oriente, promosso dal presidente egiziano Abdel Fattah, si chiude senza accordo tra paesi arabi e quelli occidentali

Cairo, divisioni al summit tra sostenitori di Hamas e di Israele

Il vertice del Cairo per la pace in Medio Oriente, promosso dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, si è concluso ieri senza un risultato concreto. I paesi arabi partecipanti hanno rifiutato di condannare Hamas senza una condanna equivalente di Israele, mentre i rappresentanti occidentali hanno espresso solidarietà allo Stato ebraico e preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza.

 

L’ipotesi dei due Stati

Uno dei temi principali del summit è stata la ripresa del processo di pace tra Israele e Palestina, basato sulla soluzione dei due Stati. Il presidente palestinese Mahmud Abbas ha ribadito la sua volontà di negoziare con Israele, ma ha anche denunciato le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte delle forze israeliane. “Non lasceremo mai la nostra terra”, ha detto Abbas, chiedendo il sostegno della comunità internazionale.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invocato un cessate il fuoco umanitario e ha sottolineato l’urgenza di ripristinare il dialogo tra le parti. Ha anche annunciato che l’ONU triplicherà gli aiuti umanitari a Gaza, portandoli a oltre 75 milioni di euro.

La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha sostenuto la soluzione dei due Stati come l’unica via possibile per una pace duratura. “Dobbiamo riprendere una iniziativa politica per una soluzione strutturale della crisi, che deve essere concreta e avere una tempistica definita”, ha detto Meloni, aggiungendo che l’Italia può essere un ponte di dialogo tra Europa e Medio Oriente.

 

Meloni incontra Netanyahu

Dopo il vertice del Cairo, Meloni si è recata a Tel Aviv, dove ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. I due leader hanno discusso della crisi scatenata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha provocato migliaia di morti e feriti tra i civili israeliani e quelli palestinesi.

Meloni ha espresso la sua solidarietà a Israele e ha condannato Hamas come un’organizzazione terroristica. “Dalle immagini che abbiamo visto per noi è incredibile quello che è successo due settimane fa. Mostrano qualcosa più di una semplice guerra, mostrano la volontà di cancellare gli ebrei da questa regione ed è un atto di antisemitismo. E dobbiamo combatterlo, oggi come ieri”, ha detto Meloni.

Netanyahu ha ringraziato Meloni per la sua visita e ha definito la crisi come una battaglia tra civiltà e barbarie. “Dobbiamo sconfiggere questa barbarie: è una battaglia tra le forze di civiltà e barbari mostri che hanno ucciso, mutilato, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti. Questo è un test, un test di civiltà. E lo vinceremo”, ha detto Netanyahu.

Meloni ha anche espresso preoccupazione per la sorte degli ostaggi nelle mani di Hamas, tra cui alcuni cittadini italiani. Ha chiesto l’immediato rilascio degli ostaggi, soprattutto donne, bambini e anziani.

 

Le reazioni internazionali

Il vertice del Cairo e la visita di Meloni in Israele hanno suscitato diverse reazioni nel panorama internazionale. Alcuni paesi arabi hanno criticato la posizione italiana come troppo favorevole a Israele e hanno accusato Meloni di ignorare le sofferenze del popolo palestinese. Altri paesi hanno apprezzato il ruolo attivo dell’Italia nel cercare una soluzione pacifica al conflitto.

Anche l’opinione pubblica italiana si è divisa tra chi ha elogiato Meloni per il suo coraggio e chi l’ha attaccata per il suo sostegno a Israele. Alcuni esponenti dell’opposizione hanno accusato Meloni di seguire gli interessi degli Stati Uniti e di alimentare le tensioni nella regione. Altri hanno sottolineato la necessità di difendere i valori della democrazia e dei diritti umani.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA