Il via libera

Decreto energia, ok dal CdM: cosa cambia per consumatori e imprese

Il governo vara il provvedimento che introduce misure e sostegni in materia di energia. Tra le novità, il polo industriale per l’eolico offshore al Sud

Decreto energia, ok dal CdM: cosa cambia per consumatori e imprese

Il governo ha varato il decreto legge in materia di energia, che introduce misure per la sicurezza energetica, le fonti rinnovabili, il sostegno alle imprese energivore e il mercato dell’energia elettrica.

Tra le novità, il polo industriale per l’eolico offshore al Sud.

 

Il decreto energia approvato dopo vari rinvii

Dopo diverse posticipazioni, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge in materia di energia, che contiene disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia, nonché per il funzionamento del mercato al dettaglio dell’energia elettrica. Il titolo del decreto è: “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia, nonché per il funzionamento del mercato al dettaglio dell’energia elettrica”. Il governo si era impegnato a portare il decreto in Cdm entro novembre.

 

Il mercato tutelato: una questione ancora irrisolta

Tra i punti più delicati del decreto, c’è la fine del mercato tutelato dell’energia, prevista per il 10 gennaio 2024 per il gas e per il primo aprile per l’elettricità. Si tratta di impegni assunti con la Ue nell’ambito del Pnrr, che non possono essere prorogati. Tuttavia, il governo sta cercando una soluzione per facilitare la transizione degli utenti interessati (oltre 5 milioni) verso il mercato libero. Questa norma, però, non è ancora pronta ed è rimasta fuori dal decreto.

 

Le concessioni per l’idroelettrico: la posizione della Ue

Un altro punto controverso riguarda le concessioni per l’idroelettrico. La Ue chiede di mettere tutte a gara, mentre il governo vorrebbe tenere conto delle aziende che gestiscono gli impianti da anni. Il terzo aspetto da definire è il progetto di un polo industriale al Sud per l’eolico offshore, che prevede un investimento di 420 milioni di euro dal 2024 al 2026 (fondi che non rientrano nel Pnrr), su due porti del Mezzogiorno. Qui si pongono problemi di individuazione delle aree, di mappatura, di permitting.

 

Pichetto: obiettivo nuovo sistema, base per 2 porti eolico offshore

“Il decreto ha lo scopo di dare alcune regole nuove e far partire un nuovo sistema sul fronte dell’energia, che consenta di guardare al futuro e abbia una valenza di fruibilità. Un punto importante rispetto alla bozza è prevedere i porti per l’eolico offshore, attrezzare almeno due porti con un meccanismo a candidature per creare le basi per l’eolico offshore che comporta grandi investimenti”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in videocollegamento con l’evento di Italia Direzione Nord alla Fondazione Stelline a Milano.

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