Il confronto

Pensioni dei medici a rischio, il Governo incontra i sindacati

La manovra prevede una revisione delle aliquote di rendimento per le pensioni di statali e medici, che potrebbe portare a tagli. Confronto sulle modifiche

Pensioni dei medici a rischio, il Governo incontra i sindacati

La legge di bilancio per il 2023 contiene una norma che potrebbe penalizzare le pensioni di diverse categorie di dipendenti pubblici, tra cui i medici. Si tratta dell’articolo 33, che rivede le aliquote di rendimento per gli assegni liquidati dal 2024. Il Governo ha avviato un dialogo con le associazioni datoriali e i sindacati per apportare eventuali correzioni al provvedimento, che ha suscitato proteste e perplessità.

 

Il maxiemendamento del Governo

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che il Governo presenterà un maxiemendamento al ddl di Bilancio, attualmente all’esame del Senato, per introdurre le modifiche necessarie alla manovra. Tra queste, ci sarà anche quella relativa alle pensioni dei dipendenti pubblici, che riguarda circa 732mila lavoratori in vent’anni, di cui 55.600 medici. L’obiettivo è quello di evitare il rischio di una fuga dal pubblico e di garantire la sostenibilità del sistema previdenziale.

 

La protesta dei medici

I medici sono tra i più colpiti dalla norma sulle pensioni, che riduce le aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995. Questo comporta una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media. I sindacati dei medici hanno espresso la loro contrarietà al provvedimento, definendolo una “stangata” e minacciando uno sciopero per il 5 dicembre, se non ci saranno novità. Hanno anche sollevato dubbi di costituzionalità, sostenendo che la norma viola il principio di eguaglianza e il diritto alla pensione.

 

Le possibili soluzioni

Il Governo ha dichiarato di essere disponibile a valutare le proposte dei sindacati per migliorare la norma sulle pensioni, senza però mettere in discussione il suo impianto generale. Tra le possibili soluzioni, ci sarebbe quella di prevedere una clausola di salvaguardia per i lavoratori che hanno già maturato i requisiti per la pensione, o di introdurre una gradualità nell’applicazione della norma, in modo da attenuare gli effetti sui redditi. Inoltre, il Governo potrebbe anche stanziare delle risorse aggiuntive per compensare in parte le perdite subite dai medici e dagli altri dipendenti pubblici.

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