A palazzo chigi

Pensioni, Meloni dà garanzie e Landini prosegue con la mobilitazione

Il governo incontra i sindacati e annuncia modifiche alla manovra per evitare tagli agli assegni di vecchiaia. Delusione e critiche da parte di Cgil e Uil

Pensioni, Meloni dà garanzie e Landini prosegue con la mobilitazione

La premier Meloni incontra i sindacati a Palazzo Chigi e annuncia modifiche alla manovra per evitare tagli agli assegni di vecchiaia. Landini critica il governo e chiede una riforma strutturale del sistema previdenziale. Il punto sul Pnrr e sulle pensioni dei medici.

 

Meloni ai sindacati: problema enorme la pensione dei giovani

Il governo ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi per discutere della manovra 2024 e delle pensioni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riconosciuto che il sistema previdenziale italiano ha un problema enorme, ovvero la pensione dei giovani, che rischiano di non averla o di averla molto bassa. Ha quindi ribadito la volontà del governo di investire nella previdenza complementare e di incentivare il cumulo dei contributi tra il pubblico e il privato. Ha anche annunciato che il governo è aperto alla partecipazione dei lavoratori in azienda e che si sta lavorando per un Patto per la crescita orientato alla digitalizzazione, alla transizione ecologica e all’inclusione sociale.

 

«Aperti alla partecipazione dei lavoratori in azienda»

Meloni ha sottolineato che il governo vuole promuovere una maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, sia attraverso la contrattazione collettiva sia attraverso la condivisione dei risultati economici. Ha ricordato che la manovra prevede la detassazione dei premi di produttività e ha espresso la disponibilità a valutare altre forme di coinvolgimento dei dipendenti, come l’azionariato dei lavoratori o i fondi pensione di categoria.

 

«Ce la mettiamo tutta per Patto orientato a crescita»

La premier ha poi illustrato le linee guida del Patto per la crescita che il governo intende siglare con le parti sociali e le forze politiche. Si tratta di un accordo strategico per rilanciare l’economia italiana dopo la crisi pandemica, basato su tre assi: la digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Meloni ha detto che il governo si impegna a realizzare le riforme e gli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che mette a disposizione dell’Italia 191,5 miliardi di euro dal fondo europeo Next Generation EU. Ha aggiunto che il governo integrerà il Pnrr con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, che prevede ulteriori 30,6 miliardi di euro a valere sullo scostamento di bilancio.

 

Valutazioni sull'articolo 33 della manovra

Uno dei punti più controversi della manovra riguarda l’articolo 33, che modifica i coefficienti di calcolo della quota retributiva delle pensioni, con effetti penalizzanti per i lavoratori che andranno in pensione dal 2024. La misura, che dovrebbe garantire un risparmio di 10 miliardi di euro in tre anni, ha suscitato le proteste dei sindacati e dei lavoratori, in particolare di quelli del comparto sanitario, che temono di subire tagli fino a 500 euro al mese. Meloni ha assicurato che il governo sta lavorando per modificare l’articolo 33 nel migliore dei modi, per evitare ingiustizie e salvaguardare i diritti acquisiti.

La premier ha spiegato che il governo sta ragionando sul seguente schema: pensioni di vecchiaia senza penalizzazioni «per tutti, non solo per il comparto sanità». E per medici, infermieri e il comparto sanitario «un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia» che però, ha aggiunto, si sta ancora «valutando».

Meloni ha anche ricordato che la manovra prevede la proroga di Quota 103, l’anticipo pensionistico che consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi, e di Opzione donna, la misura che permette alle donne di scegliere il sistema retributivo con 58 anni di età e 35 di contributi.

 

Landini: governo non ha cambiato nulla

La reazione dei sindacati all’incontro con il governo è stata di delusione e critica. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato che il governo non ha cambiato nulla e che la manovra resta sbagliata, perché non affronta il problema strutturale delle pensioni, non riduce le disuguaglianze e non sostiene la domanda interna. Ha quindi annunciato che la Cgil continuerà la mobilitazione e la battaglia per una riforma previdenziale che garantisca pensioni dignitose e sostenibili.

Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha accusato il governo di essere insensibile alle piazze e di non aver ascoltato le richieste dei lavoratori. Ha poi chiesto al governo di ritirare l’articolo 33 e di introdurre misure per favorire l’occupazione, la crescita e la coesione sociale.

L’unico a esprimere un giudizio positivo sull’incontro con il governo è stato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha apprezzato la disponibilità del governo a modificare l’articolo 33 e a tutelare le pensioni di vecchiaia. Ha anche lodato il governo per aver confermato la proroga di Quota 103 e Opzione donna e per aver aperto al dialogo sulla partecipazione dei lavoratori in azienda. Ha infine auspicato che il Patto per la crescita sia un’occasione per rilanciare il Paese e per coinvolgere le parti sociali in un confronto costruttivo.

 

Verso un maxi emendamento del governo alla manovra

Dopo l’incontro con i sindacati, il governo dovrà ora definire le modifiche da apportare alla manovra, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre. Secondo alcune indiscrezioni, il governo potrebbe presentare un maxi emendamento che riscriva l’articolo 33 e che introduca altre novità, come la proroga del superbonus 110% per le ristrutturazioni edilizie, la riduzione dell’Iva sulle bollette elettriche e la revisione delle aliquote Irpef. Il governo dovrà anche trovare le coperture finanziarie per le eventuali maggiori spese, che potrebbero arrivare da una revisione delle clausole di salvaguardia, da una maggiore lotta all’evasione fiscale e da una razionalizzazione della spesa pubblica.

 

Il punto sul Pnrr

Il governo ha anche fatto il punto sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che prevede sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione sociale e territoriale; salute. Il governo ha inviato alla Commissione europea la richiesta di pagamento della quarta rata di 18,9 miliardi di euro, che si aggiungono ai 24,9 miliardi già ricevuti. Il governo ha anche aggiornato il catalogo open data e il quadro PNRR-Agenda 2030, che illustrano le relazioni tra le misure del Piano e gli indicatori statistici di contesto e gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

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