l’intervento e le reazioni

Crosetto difende le sue critiche alla magistratura: “Lanciato allarme”

Il ministro della Difesa in Aula alla Camera ha replicato alle accuse di aver offeso le toghe con le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista

Crosetto difende le sue critiche alla magistratura: “Lanciato allarme”

La polemica tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e la magistratura è scoppiata dopo che il ministro ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Corriere della Sera, in cui ha lanciato pesanti accuse verso la magistratura, sostenendo che esiste una “opposizione giudiziaria” che mette a rischio il governo e che si riunisce per discutere di come “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. Crosetto ha anche rivelato di aver saputo di queste riunioni da fonti riservate. Le sue parole hanno suscitato le reazioni indignate di esponenti della magistratura e delle opposizioni, che hanno chiesto chi le sue dimissioni, chi la sua sfiducia e chi di venire in Parlamento a parlate delle sue tesi. Il ministro si è dunque presentato in Aula alla Camera, rispondendo a un’interpellanza urgente presentata dal Movimento 5 Stelle. Ecco il resoconto del suo intervento e delle reazioni che ha provocato.

 

Le spiegazioni di Crosetto

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha iniziato il suo intervento dichiarando di essere “profondamente colpito dal tentativo di mistificazione” delle sue parole. Ha negato di aver parlato di incontri segreti e di cospirazioni, ma di aver fatto riferimento a “alcuni interventi pubblici” che a suo avviso sono “gravissimi” sulla questione giustizia. Ha citato in particolare le parole di un magistrato di Area, secondo cui la magistratura dovrebbe avere “una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti”. Crosetto ha sostenuto che questo è un atteggiamento incompatibile con il ruolo di terzietà dei giudici e ha fatto un paragone con i militari e i prefetti, che devono essere asserviti all’esecutivo.

Il ministro ha poi denunciato di aver subito un “plotone di esecuzione ad personam” da parte dei media e delle opposizioni, che lo hanno insultato e interpretato malevolmente le sue parole. Ha affermato di aver ricevuto messaggi in cui gli è stato scritto 'sei un pazzo',  'che coraggio', 'farai la fine di Craxi', 'sarai un obiettivo'. Ha ammesso di aver sbagliato a non riprendere più spesso il suo ruolo politico, limitato dal suo incarico istituzionale alla Difesa. Ha infine ribadito la sua fiducia nella magistratura, ma ha chiesto di discutere del problema dei “30.778 innocenti in manette negli ultimi 20 anni”, che sono stati vittime di errori giudiziari.

 

Le critiche delle opposizioni

Le opposizioni non si sono lasciate convincere dalle spiegazioni di Crosetto e hanno continuato a chiedere le sue dimissioni o la sua sfiducia. Il leader del M5s Giuseppe Conte ha accusato il ministro di aver esposto solo “complottismi e vittimismi” e di aver dimostrato una “carente cultura delle istituzioni”. Ha sottolineato che il ministro non può mettere sullo stesso piano il generale Vannacci, che ha espresso la sua fedeltà al governo, e i giudici, che godono di autonomia e indipendenza. Ha anche ironizzato sul fatto che il ministro abbia lamentato un plotone di esecuzione ad personam, quando i veri privilegiati sono i membri del governo, che hanno a disposizione treni e aerei privati.

Anche gli altri partiti di opposizione hanno espresso la loro contrarietà al ministro. Il Pd ha definito le sue parole “inaccettabili” e ha chiesto al presidente del Consiglio di prendere una posizione chiara. LeU ha parlato di “gravissima offesa alla magistratura” e ha annunciato una mozione di sfiducia.

Crosetto ha replicato alle critiche, dicendo di essere disponibile a tornare in Aula o in commissione per approfondire il tema. Ha anche invitato le opposizioni a essere contente della sua presenza, anziché contestarlo. Ha concluso con una battuta, dicendo che potrebbe anche passare il pranzo di Natale a casa di tutti, se questo servisse a chiarire la sua posizione.

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