64esimo giorno di guerra

Gaza, veto Usa alla tregua: Hamas accusa Washington di complicità

Gli Stati Uniti hanno respinto la risoluzione Onu che chiedeva un cessate il fuoco umanitario a Gaza, sostenendo che non condannava il ruolo di Hamas

Gaza, veto Usa alla tregua: Hamas accusa Washington di complicità

La guerra di Gaza entra nel suo 65esimo giorno senza segni di una soluzione pacifica. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tentato di approvare una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco immediato e umanitario tra Israele e Hamas, ma si è scontrato con il veto degli Stati Uniti, che hanno ritenuto il testo insufficiente a condannare il ruolo del gruppo palestinese nel conflitto.

 

Il veto americano

L'ambasciatore americano all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha motivato il veto affermando che la risoluzione "non affrontava le cause profonde della crisi, non riconosceva il diritto di Israele alla legittima difesa e non condannava esplicitamente Hamas e le sue azioni terroristiche". Thomas-Greenfield ha aggiunto che gli Stati Uniti sono impegnati a sostenere gli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua duratura, ma che la risoluzione proposta non avrebbe contribuito a tale scopo.

 

La reazione di Hamas

Hamas ha reagito con indignazione al veto americano, definendolo una "partecipazione diretta con l'occupazione all'uccisione del nostro popolo e nel commettere ulteriori massacri e pulizia etnica". In una nota, il membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Risheq, ha accusato Washington di essere "non etica e disumana" e di "giustificare il massacro di un popolo". Al-Risheq ha ribadito la determinazione di Hamas a resistere all'aggressione israeliana e a difendere i diritti dei palestinesi.

 

Il ringraziamento di Israele

Israele ha espresso la sua gratitudine agli Stati Uniti e al presidente Biden per aver bloccato la risoluzione Onu, lodando la loro "leadership e i loro valori". L'ambasciatore israeliano all'Onu, Gilad Erdan, ha scritto su X che il veto americano ha portato "un po' di luce" in una situazione di "oscurità". Erdan ha criticato la risoluzione come "distorta" e "scioccante", sostenendo che essa avrebbe permesso a Hamas di continuare a lanciare razzi contro Israele dai centri abitati nel sud di Gaza, senza condannare il gruppo né chiedere il rilascio immediato degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Erdan ha affermato che un cessate il fuoco sarà possibile solo con il ritorno di tutti gli ostaggi e la distruzione di Hamas.

Anche il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Usa per il veto al Cds Onu sul cessate il fuoco a Gaza. Al tempo stesso ha attaccato il segretario generale Antonio Guterres accusandolo di stare dalla parte di Hamas. Cohen ha espresso "la gratitudine di Israele all'alleato americano per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e eliminare Hamas". Per Cohen la posizione di Guterres è "una vergogna e un marchio di Caino per l'Onu".

 

L'astensione del Regno Unito

Il Regno Unito si è astenuto dal voto del Consiglio di Sicurezza, condividendo le preoccupazioni degli Stati Uniti sul ruolo di Hamas nel conflitto. La rappresentante britannica all'Onu, Barbara Woodward, ha dichiarato che chiedere un cessate il fuoco senza condannare le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti il 7 ottobre sarebbe stato "ignorare il fatto che Hamas ha commesso atti di terrorismo e tiene ancora in ostaggio civili". Woodward ha aggiunto che il Regno Unito è favorevole a una soluzione a due Stati che garantisca la sicurezza di Israele e la dignità dei palestinesi.

 

Iran e Cina sul veto Usa all'Onu

Le conseguenze del veto Usa alla risoluzione dell'Onu su Gaza potrebbero essere quelle di "un'esplosione incontrollabile" in Medio Oriente. Questo l'avvertimento arrivato oggi dall'Iran. "Finché l'America sostiene i crimini del regime sionista e la continuazione della guerra c'è la possibilità di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione", ha detto il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian in una conversazione telefonica con l'Onu di cui ha riferito il ministero degli esteri iraniano. Il testo dell'Onu, che ha ricevuto 13 voti a favore, uno contrario (Usa) e un'astensione (Regno Unito), è stato preparato dagli Emirati Arabi Uniti dopo l'appello senza precedenti da parte di Antonio Guterres all'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite. "L'uso dell'Articolo 99 è un'azione coraggiosa da parte vostra per preservare la pace, ed è sostenuta dall'opinione mondiale", ha detto Amir-Abdollahian a Guterres.  Per il ministro iraniano, l'"affermazione" di Israele seconco cui è stato Hamas a violare la tregua "è completamente falsa".  

"Profonda delusione" è stata espressa anche dalla Cina. La risoluzione "riflette l'appello universale della comunità internazionale e rappresenta la direzione giusta per il ripristino della pace", ha affermato l'ambasciatore cinese presso l'Onu, Zhang Jun, citato dalla televisione di stato Cgtn. "La Cina sostiene pienamente ciò e si è unita alla spinta per questo progetto di risoluzione", ha aggiunto Zhang, accusando Washington di utilizzare "doppi standard" parlando di protezione delle donne, dei bambini e dei diritti umani e, in realtà, "consentendo" la continuazione del conflitto. Il diplomatico cinese ha quindi invitato Israele a porre fine alla "punizione collettiva del popolo di Gaza". 

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