le misure in dettaglio

Milleproroghe e Irpef, ecco le novità del governo Meloni per il 2024

Via libera dal CdM a diversi decreti legge contenenti varie disposizioni urgenti in materia di finanza pubblica, lavoro e smart working, salute, giustizia

Milleproroghe e Irpef, ecco le novità del governo Meloni per il 2024

Via libera da parte del Consiglio dei ministri a quattro provvedimenti per la riforma del fisco e al decreto legge Milleproroghe, che contiene diverse disposizioni urgenti in materia di finanza pubblica, lavoro, salute e giustizia. Tra le novità più rilevanti ci sono il riordino dell'Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), il bonus sulle assunzioni, il potenziamento dello Statuto dei contribuenti e lo stop agli sgravi fiscali per il rientro dei cervelli per gli sportivi.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia dal 2024.

 

La riforma dell'Irpef

Il governo ha approvato anche quattro decreti legislativi attuativi della delega fiscale, che hanno l'obiettivo di migliorare e semplificare il sistema fiscale. Tra questi, il più rilevante è quello che cambia l'Irpef, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, che entrerà in vigore dal 2024.

Il decreto riduce gli scaglioni di reddito da quattro a tre, con le seguenti aliquote: 23% fino a 28mila euro, 35% da 28mila a 50mila euro, 43% oltre 50mila euro. In questo modo, si vuole favorire le fasce di reddito medio-basse, che avranno un risparmio fiscale. Tuttavia, per i redditi sopra 50mila euro, il vantaggio derivante dalla riduzione delle aliquote sarà annullato da una diminuzione delle detrazioni al 19%, tranne quelle per le spese sanitarie.

"Il 2023 si chiude con un bilancio più che positivo per quel che riguarda il processo di attuazione della riforma fiscale", ha affermato il vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo. "Viene semplificato il quadro relativo alle aliquote Irpef, con un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale", ha aggiunto.

Gli altri tre decreti legislativi riguardano l'adempimento collaborativo, il contenzioso tributario e lo statuto del contribuente, che introducono misure per rendere il sistema fiscale più equo e dinamico.

 

Contenzioso: più diritti per i contribuenti

Il Consiglio dei ministri ha approvato anche altri tre decreti legislativi per la riforma del fisco. Il primo semplifica il processo tributario puntando sulla digitalizzazione, anche con la possibilità di partecipare al giudizio da remoto. Viene inoltre estesa ai giudizi pendenti in Cassazione la conciliazione.

Il secondo decreto rivede lo Statuto del contribuente prevedendo, in materia di contraddittorio preventivo, l'obbligo per l'amministrazione, se si arriva all'accertamento, di motivazione rafforzata sulle osservazioni del contribuente.

Il terzo decreto abbassa la soglia di accesso al regime di Adempimento collaborativo: 750 milioni di ricavi nel 2024-25, 500 nel 2026-27, 100 milioni dal 2028. Previsti incentivi per le aziende che aderiscono al regime collaborativo.

 

Imprese: addio all'Ace, ma arriva il bonus assunzioni

Nel decreto legislativo sull'Irpef ci sono anche importanti novità per le imprese. Da una parte viene abolita l'Ace, l'Aiuto alla crescita delle imprese, con un risparmio per lo Stato di 4,8 miliardi di euro all'anno, ma dall'altra viene introdotto un bonus sulle assunzioni. Si tratta di una deduzione sul costo del lavoro del 120% per tutte le assunzioni aggiuntive a tempo indeterminato, che sale al 130% per chi assume lavoratori "svantaggiati"disabiligiovani under 30, donne con almeno due figli minori, ex percettori del Reddito di cittadinanza che non abbiano i requisiti per l'Assegno di inclusione, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare. L'incentivo sostituisce i bonus assunzione per gli under 36 e le donne, che scadono il 31 dicembre 2023

 

Le detrazioni per le donazioni ai partiti

Nell'ultimo decreto legislativo attuativo della delega fiscale approvato dal governo, le donazioni ai partiti politici restano tra le voci che subiranno una riduzione delle detrazioni al 19%. Questo significa che per i redditi superiori a 50mila euro, il beneficio fiscale derivante dalle donazioni ai partiti sarà diminuito di 260 euro. Restano invece escluse da questa decurtazione le donazioni alle Onlus e agli enti del terzo settore, che mantengono il diritto alla detrazione integrale.

 

Smart working: differenze tra Pa e privato

Nel decreto Milleproroghe non c'è la proroga dello smart working per i dipendenti della Pubblica amministrazione che sono genitori di figli sotto i 14 anni o che sono fragili, senza bisogno di accordo aziendale. Il termine per questa modalità di lavoro d'emergenza resta il 31 dicembre 2023. Dal 2024, il lavoro agile nella Pa sarà regolato dalla normativa ordinaria del 2021. Per i lavoratori del privato, invece, la proroga dello smart working per genitori di under 14 e fragili è stata già prevista fino al 31 marzo 2024 dal decreto Anticipi. La Cgil denuncia una "inaccettabile disparità" e chiede al governo di intervenire per garantire le stesse condizioni di accesso al lavoro agile per tutti i lavoratori, eliminando la discriminazione che penalizza il pubblico impiego.

 

Assunzioni a tempo per medici e operatori sanitari

Il decreto Milleproroghe prevede anche alcune misure per il settore sanitario. Per tutto il 2024, i neolaureati in medicina e chirurgia abilitati potranno essere assunti a tempo determinato per incarichi provvisori o in sostituzione di medici di medicina generale. Lo stesso vale per gli specializzandi in pediatria che potranno sostituire temporaneamente i pediatri di libera scelta convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. Viene inoltre prorogata la possibilità di incarichi semestrali di lavoro autonomo per il personale medico e per gli operatori socio-sanitari in pensione. Il decreto Milleproroghe proroga di un anno anche le attività della Cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, Lep. Infine, viene prorogata di un altro anno l'esenzione dall'obbligo di fattura elettronica per medici e operatori sanitari.

 

Milleproroghe: saltano gli sgravi per gli sportivi

Infine, il decreto legge Milleproroghe che contiene diverse misure urgenti in vari settori. Tra queste, salta la norma che prevedeva una proroga fino a fine febbraio 2024 degli sgravi fiscali per il rientro dei cervelli per gli sportivi, a condizione che le società sportive fossero in regola con il pagamento degli obblighi fiscali, contributivi e previdenziali. La misura, che alcuni settori della maggioranza avevano già cercato di far approvare in Parlamento durante la manovra con un emendamento del senatore di Forza Italia Claudio Lotito (che è anche presidente della Lazio), avrebbe concesso due mesi in più alle società per beneficiare del taglio del 50% dell'imponibile Irpef sui redditi.

Dopo una "accesa discussione" in Cdm, però, la proroga è saltata, e quindi dal 2024 scatterà la stretta prevista da uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale.

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