la conferenza stampa

Meloni ai giornalisti: “Niente tasse, meno spesa, più crescita”

La premier ha illustrato le priorità del suo governo per il 2024, tra riforme, privatizzazioni e l’Europa. E affrontato i temi caldi della politica interna

Meloni ai giornalisti: “Niente tasse, meno spesa, più crescita”

La conferenza stampa di inizio anno della premier Giorgia Meloni è stata l’occasione per fare il punto sulle sfide che attendono il suo governo nei prossimi mesi e su ciò che è stato fatto dal suo governo finora. Dopo aver superato un’infiammazione agli otoliti e un’influenza, la leader di Fdi si è presentata ai giornalisti mostrando loro la sua visione politica e le sue priorità per il 2024, basate essenzialemente su tre pilastri: crescita economica, riforme istituzionali e sociali, e rapporti internazionali.

La premier ha cercato di trasmettere un messaggio di fiducia e determinazione, sottolineando i risultati ottenuti dal suo governo e i progetti in cantiere. Ha anche affrontato le critiche e le polemiche che le sono state rivolte da parte dell’opposizione e di alcuni settori della società, difendendo le sue scelte e respingendo le accuse di familismo, di allentamento dei controlli sugli appalti, e l'aver messo fine alla Via della Seta.

Ma ciò che rimane dalla marea di parole dette tra le 11 e le 14 ed oltre, sono essenzialmente poche notizie e novità, oltre alla proposta di sospensione di Pozzolo, la nomina del generale Angelosanto alla commissione contro l’antisemitismo, e oltre alla conferma delle privatizzazioni, c'è stato il più che prevedibile attacco al magistrato della Corte dei Conti, Degni, e alla sinistra che lo copre. 

Ma ci chiediamo anche, perché non ci sia stata alcuna domanda alla Meloni sulla sanità, il tema che più sta a cuore ad una popolazione anziana dove il ritorno del Covid, insieme all'influenza e a vari virus respiratori, sta mettendo in questi giorni in emergenza tutti i pronto soccorso e pediatrie già normalmente intasati.

Ma andiamo a vedere cosa è successo nel dettaglio in conferenza stampa.

 

Crescita economica e taglio della spesa

Uno dei temi principali affrontati da Meloni è stato quello della situazione economica del Paese, che secondo le stime sarebbe in crescita superiore alla media europea. La premier ha ribadito la sua contrarietà ad aumentare le tasse e la sua volontà di tagliare la spesa pubblica, anche in vista di una possibile riduzione dei tassi di interesse. Ha inoltre confermato le misure adottate nella manovra di bilancio, tra cui quelle a favore dei giovani pensionati, e annunciato la presentazione del nuovo Pnrr, il piano di investimenti finanziato dall’Ue.

 

Riforme istituzionali e sociali

Un altro asse portante dell’azione di governo sarà quello delle riforme istituzionali e sociali. Meloni ha citato tra gli obiettivi la riforma della giustizia, che dovrebbe garantire maggiore efficienza ed equità, e un piano per le borse di studio a studenti meritevoli, che dovrebbe favorire la meritocrazia e la mobilità sociale. Ha anche espresso la sua disponibilità a confrontarsi con le parti sociali sul tema delle pensioni, che andrebbe affrontato in maniera più organica.

 

Politica interna e rapporti con l’Ue

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per affrontare alcuni dossier di politica interna, che hanno suscitato polemiche e critiche da parte dell’opposizione e delle istituzioni europee. Sul rinnovo delle concessioni degli ambulanti e dei balneari, Meloni ha assicurato di aver ascoltato l’appello del Capo dello Stato Sergio Mattarella e di lavorare a una norma di riordino, che richiede però un confronto con l’Ue. Sul caso Pozzolo, il deputato di Fdi indagato per gli spari a Capodanno, Meloni ha detto di aver chiesto la sua sospensione dal partito, sottolineando il dovere di custodire le armi. Sul vicepremier Salvini e le inchieste su Tommaso Verdini, Meloni ha sostenuto che non c’è motivo di riferire in Aula, visto che non è coinvolto dalle intercettazioni.

Infine, sul fronte europeo, Meloni ha difeso la decisione del parlamento di non ratificare la nuova intesa sul Mes, definendolo uno strumento obsoleto e inutile, come dimostrato dalla reazione dei mercati. Ha anche dichiarato di non aver ancora deciso se candidarsi alle elezioni europee e di essere pronta a un confronto con il suo avversario Schlein.

 

Meloni contro Degni e la sinistra

Un altro tema che ha scatenato la polemica è stato quello del caso Degni, il magistrato della Corte dei conti che ha espresso il suo auspicio che l’Italia andasse in esercizio provvisorio per motivi politici. Meloni ha chiesto alla sinistra di dare una risposta su questo comportamento, che ha definito inaccettabile e sfrontato. Ha anche puntato il dito contro Elly Schlein e Paolo Gentiloni, quest'ultimo per aver nominato Degni per un incarico super partes, e che non hanno detto nulla su questa vicenda. Meloni ha sottolineato che lei viene chiamata in causa per qualsiasi cosa, mentre la sinistra tace su questi scandali.

 

Privatizzazioni con criterio e controllo

Un altro argomento affrontato da Meloni è stato quello delle privatizzazioni, che il governo intende portare avanti con criterio e controllo. La premier ha spiegato che si tratta di ridurre le quote pubbliche in partecipate che non sono strategiche, come Poste, o di far entrare privati con quote minoritarie, come in Ferrovie. Ha anche ricordato il caso di Mps, in cui lo Stato ha recuperato parte delle risorse investite. Meloni ha affermato che la sua impostazione è diversa da quella del passato, che ha visto regali miliardari a imprenditori ben inseriti. La sua visione è quella di affermare la presenza dello Stato dove è necessaria e di aprirsi al mercato dove è possibile.

 

Riforme costituzionali e premierato elettivo

Infine, Meloni ha parlato delle riforme costituzionali che il governo vuole realizzare, tra cui il premierato elettivo. La premier ha sostenuto che questa riforma non toglie poteri al Capo dello Stato, che resta una figura di garanzia, ma crea un buon equilibrio e rafforza la stabilità del governo. Ha anche detto di non avere problemi se il Parlamento dovesse decidere sul limite di due mandati per il premier eletto, anche se lei non lo aveva previsto. Ha inoltre affrontato il tema del terzo mandato per sindaci e presidenti di regione, dicendo di essere laica su questa materia, ma di preferire che una eventuale iniziativa venga presa dal Parlamento e non dal governo.

 

Meloni e il familismo: una falsa accusa

Un’ultima accusa che Meloni ha respinto con forza è stata quella di familismo, cioè di favorire i propri parenti o amici nelle nomine politiche. Meloni ha ricordato che nell’attuale legislatura ci sono due coppie di coniugi a sinistra, che non hanno mai ricevuto critiche per questo, e ha difeso il valore dei militanti di Fdi, che dedicano tanto tempo alla politica. Ha anche citato il caso di sua sorella, che lavora al partito da 30 anni, e ha ironizzato sul fatto che forse avrebbe dovuto metterla in una partecipata statale, come fanno gli altri. Meloni ha denunciato la doppia morale di chi le fa queste accuse, che non hanno alcun fondamento.

 

Meloni e la Cina: addio alla Via della Seta

Un altro punto importante toccato da Meloni è stato quello dei rapporti con la Cina, che sono stati segnati dalla decisione dell’Italia di uscire dalla Via della Seta, il progetto di cooperazione economica e infrastrutturale lanciato da Pechino nel 2013. L’Italia era stata il primo e unico Paese del G7 ad aderire a questo progetto nel 2019, sotto il governo Conte, ma ora è anche il primo a ritirarsi, comunicando la sua volontà di non rinnovare il memorandum di intesa scaduto il 22 marzo 2024. Meloni ha spiegato che questa scelta è stata dettata dalla coerenza con le sue idee e dai risultati deludenti della Via della Seta, che non ha portato a un riequilibrio degli scambi commerciali tra Italia e Cina, ma anzi ha favorito l’ingresso di più prodotti cinesi nel nostro mercato. Meloni ha però precisato che non c’è stato alcun intento punitivo nei confronti della Cina, e che l’Italia intende sviluppare e rafforzare la collaborazione bilaterale con Pechino, anche al di fuori della Via della Seta. Ha inoltre annunciato la sua volontà di andare a Pechino quanto prima, per incontrare il presidente cinese Xi Jinping e discutere di nuovi accordi.

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