presentate due interrogazioni parlamentari

Saluto romano a Roma, la destra si dissocia: “Non c’entrano con noi”

La commemorazione della Strage di via Acca Larentia, avvenuta il 7 gennaio 1978, ha scatenato polemiche e critiche per i gesti di alcuni manifestanti

Saluto romano a Roma, la destra si dissocia: “Non c’entrano con noi”

La commemorazione della Strage di via Acca Larentia, avvenuta il 7 gennaio 1978, ha scatenato polemiche e critiche per i gesti di alcuni manifestanti che hanno alzato il braccio destro. Fratelli d’Italia condanna il fatto e sottolinea la differenza tra la manifestazione ufficiale del mattino e quella serale di gruppi extraparlamentari. La sinistra attacca il governo e chiede chiarimenti

La Strage di via Acca Larentia è uno dei capitoli più bui della storia italiana. Quel 7 gennaio del 1978, due giovani militanti di destra vennero assassinati a Roma da un commando armato che si attribuì il nome di Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale. Un terzo ragazzo perse la vita in seguito agli scontri con le Forze dell’Ordine. I colpevoli non furono mai individuati. Ogni anno, la destra ricorda le vittime con una commemorazione che si svolge in momenti distinti: la mattina, una delegazione di Fratelli d’Italia depone tre cuscini di fiori sul luogo della strage; il pomeriggio, Gioventù Nazionale organizza una fiaccolata a Villa Glori, nel quadrante opposto della città mentre la sera, come sostenuto dallo stesso Rampelli: «Cani sciolti, persone di varia provenienza, che non hanno niente a che vedere con Fratelli d’Italia».

 

La polemica sul saluto romano

Quest’anno, però, la commemorazione ha suscitato una forte polemica per i saluti romani effettuati da alcuni manifestanti durante la manifestazione serale. Le immagini sono circolate sui social network e hanno provocato la reazione indignata della sinistra, che ha presentato due interrogazioni parlamentari, una alla Camera e una al Senato, per chiedere al governo di prendere posizione sul fatto. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha invitato la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a dare un segnale di distanza da quelle immagini. Il Partito Democratico ha definito il gesto una “vergogna” e una “offesa alla Repubblica”.

 

La risposta della destra

Dal centrodestra sono arrivate delle risposte nette. Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha dichiarato: “Siamo un partito antifascista. Chi ha avuto un comportamento del genere certamente deve essere condannato da parte di tutti”. Anche Maurizio Gasparri, esponente azzurro, ha espresso la sua condanna dei saluti romani, ma ha aggiunto: “Su Acca Larentia di cosa stiamo parlando? Di alcuni ragazzi uccisi in anni di terrorismo di cui non si è mai accertata la responsabilità dell’omicidio e di questo va discusso. Io dico che la procura di Roma non ha fatto nulla in 40 anni e che invece può fare un’indagine, su questo non c’è prescrizione. Quindi condannati i comportamenti sbagliati, vogliamo condannare pure gli assassini prima o poi? Perché la procura di Roma non ha fatto nulla in 40 anni? La mia è un’accusa precisa sul cosiddetto porto delle nebbie”.

Fratelli d’Italia, invece, ha sottolineato la differenza tra la manifestazione ufficiale del mattino, a cui partecipa il partito, e quella serale, organizzata da gruppi extraparlamentari che non hanno niente a che vedere con la formazione di Meloni. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha spiegato: “Iniziammo a disertare la manifestazione serale prima ancora che nascesse Alleanza Nazionale, la Schlein dovrebbe documentarsi prima di fare altre gaffe, proprio perché già all’epoca avevamo un’altra natura e ben diversi obiettivi. Fare saluti romani non ci appartiene”. Lo stesso concetto è stato ribadito da Domenico Gramazio, già senatore e figura storica della destra romana, che oggi guida il Cis, un’importante associazione culturale: “La commemorazione ‘istituzionale’ si svolge la mattina, noi vi partecipiamo ed è un momento di raccoglimento per la nostra comunità. La sera, al contrario, sono persone appartenenti alla galassia extraparlamentare che con Fratelli d’Italia non c’entrano”.

 

Le richieste della sinistra al governo

La sinistra non si accontenta delle dichiarazioni della destra e chiede al governo di intervenire in modo più deciso. Il Pd, sia alla Camera e sia al Senato, presenta interrogazioni all’esecutivo, rivolte alla premier, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al ministro della Giustizia Claudio Nordio, di cui è primo firmatario il presidente del gruppo Francesco Boccia. Il Pd vuole sapere “quali siano le valutazioni del governo sui fatti accaduti il 7 gennaio a Roma nel corso della commemorazione delle vittime dell’attentato di Acca Larentia e quali iniziative intenda adottare al fine di fare chiarezza e di far cessare qualunque attività o comportamento commessi in aperta e palese violazione del dettato costituzionale e delle leggi del nostro ordinamento”. Il Pd ricorda che la Costituzione e la legge Scelba vietano la riorganizzazione e l’apologia del fascismo, e che le attività e i gesti compiuti durante la commemorazione rientrano pienamente nelle condotte proibite. Il Pd chiede quindi al governo “valutazioni e un intervento tempestivo”. L’interrogazione del Pd chiede conto al governo anche delle dichiarazioni di Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, contro la magistratura romana, accusata di non aver fatto nulla in 40 anni per individuare gli assassini di Acca Larentia. 

Anche il M5S si mobilita e annuncia di presentare un esposto alla Procura di Roma per chiedere di verificare la sussistenza del reato di apologia del fascismo.

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