elezioni regionali 2024

Sardegna, bufera su Solinas che denuncia: “Tempismo quasi sospetto”

Al governatore sardo, indagato per corruzione, sequestrati beni per 350 milioni. La Lega non esclude il suo appoggio, ma apre al dialogo con gli alleati

Sardegna, bufera su Solinas che denuncia: “Tempismo quasi sospetto”

La Sardegna si prepara alle elezioni regionali del 2024 in un clima di incertezza e tensione. Il presidente uscente Christian Solinas, coinvolto in un’inchiesta per corruzione, si difende dalle accuse e si dice vittima di un “tempismo sospetto” che avrebbe ostacolato la sua ricandidatura. La Lega, suo principale alleato, non gli nega la fiducia, ma chiede l’unità della coalizione e non esclude altre soluzioni. Fratelli d’Italia, invece, punta sul sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, che potrebbe essere il candidato alternativo del centrodestra. Il quadro politico è complesso e si riflette anche sulle altre regioni che andranno al voto nei prossimi mesi.

 

Il sequestro di beni e il “tempismo sospetto”

A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste, il governatore Solinas ha subito un duro colpo: il sequestro di beni e immobili per 350 milioni di euro, disposto dalla procura di Cagliari nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per corruzione. L’operazione ha scosso la scena politica sarda e ha messo in discussione la sua ricandidatura, sostenuta dalla Lega e da altre forze minori.

Solinas si è difeso dalle accuse, dichiarandosi innocente e fiducioso nella giustizia. Ha però denunciato un “tempismo quasi sospetto” del sequestro, avvenuto proprio mentre si decideva il candidato unitario del centrodestra. In un’intervista al Tg1, ha sottolineato che gli atti dell’inchiesta, che “dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio”, sono invece in possesso di tutti i media e circolano liberamente. “In un paese democratico, in uno Stato di diritto queste cose non dovrebbero accadere”, ha affermato. Ha poi aggiunto che si tratta di un “teorema indimostrato e indimostrabile” costruito dalla polizia giudiziaria, e che appena avrà l’opportunità di rappresentare i fatti nella loro verità si dimostrerà che non ha fatto niente di illecito.

 

La Lega tra sostegno e dialogo

La Lega, il partito che ha sostenuto Solinas nella scorsa legislatura, non ha ritirato il suo appoggio, ma ha anche aperto al dialogo con gli altri alleati del centrodestra. Il leader Matteo Salvini, intervenuto ad Agorà, ha dichiarato di preferire “in linea di principio i candidati uscenti”, ma ha anche espresso la sua fiducia nel trovare un accordo “nel nome dell’unità della coalizione”. Ha inoltre sottolineato che la Lega non ha mai imposto il suo nome, ma ha sempre cercato il confronto.

Anche Andrea Crippa, numero due della Lega, ha confermato la vicinanza a Solinas, ma ha ammesso che la situazione è delicata e che bisogna aspettare gli sviluppi dell’inchiesta. Secondo alcune fonti, però, il silenzio del resto del partito farebbe presagire che il sequestro di beni potrebbe essere decisivo per la scelta del candidato, e che Solinas potrebbe essere costretto a fare un passo indietro, indipendentemente dall’esito delle indagini.

 

Truzzu e Soru

Fratelli d’Italia, invece, ha una posizione più netta: il partito guidato da Giorgia Meloni vuole cambiare candidato e punta su Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari eletto con il loro sostegno. Truzzu è considerato l’antagonista numero uno di Solinas, e potrebbe essere la soluzione alternativa per il centrodestra. Il sindaco ha già annunciato la sua disponibilità a candidarsi, a patto che ci sia l’unità della coalizione e il rispetto dei programmi.

Fratelli d’Italia ha anche criticato il sequestro di beni a Solinas, definendolo un “attacco politico” e una “vergogna”. Ha però ribadito che la questione giudiziaria non c’entra con la scelta del candidato, e che il problema è politico. 

 

Intanto, il Movimento 5 Stelle sardo ha attaccato il candidato del centrosinistra Renato Soru, ex governatore e fondatore di Tiscali. Secondo una nota del M5s, il fatto che Italia Viva presenterà una lista a suo sostegno dimostra in realtà un appoggio alla giunta uscente: “Dopo l’accordo per le adesioni tecniche, dopo l’ingresso di Italia Viva e di Anita Pili nella coalizione, possiamo dire ufficialmente che Soru non solo è il più forte alleato della destra ma rappresenta la continuità con il governo Solinas”, ha affermato il M5s, che si presenta con il candidato Massimo Zedda, sindaco uscente di Cagliari.

 

Le altre regioni in gioco

La Sardegna non è l’unica regione che andrà al voto nel 2024: dopo di lei, ci saranno l’Abruzzo il 10 marzo, la Basilicata, il Piemonte e l’Umbria a giugno. Il quadro politico sardo potrebbe avere ripercussioni anche su queste altre regioni, in cui il centrodestra si gioca la conferma o la conquista del governo. In particolare, la Lega ha in vista il Veneto, dove vorrebbe assicurarsi il terzo mandato del presidente Luca Zaia, nonostante le resistenze di Forza Italia.

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