i fronti più caldi

Rai, MO e autonomia: le battaglie di Elly Schlein contro il governo

La segretaria dem critica Fdi per gli attacchi a Report, chiede di fermare le esportazioni di armi a Israele e difende l’unità nazionale contro l’autonomia

Rai, MO e autonomia: le battaglie di Elly Schlein contro il governo

In questi giorni, la politica italiana è attraversata da diversi temi caldi che vedono contrapposte le forze di maggioranza e quelle di opposizione. Tra queste, spiccano il ruolo dell’informazione pubblica, la situazione in Medio Oriente e la questione dell’autonomia differenziata. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha espresso la sua posizione su questi argomenti, lanciando critiche al governo e difendendo i valori della democrazia e della solidarietà.

 

Fdi contro Report: Schlein denuncia gli attacchi alla libertà di stampa

Uno dei fronti più caldi riguarda l’informazione del servizio pubblico, messa sotto accusa da Fratelli d’Italia per le inchieste di Report sui padri di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Il partito di destra ha presentato un’interrogazione alla presidente e all’ad Rai, chiedendo spiegazioni sul metodo giornalistico della trasmissione. Schlein ha reagito con forza, definendo questi attacchi «non degni di una democrazia» e paragonandoli all’editto bulgaro di Berlusconi.

La segretaria del Pd ha espresso la sua solidarietà a Report e al suo conduttore Sigfrido Ranucci, che ha difeso il suo lavoro in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando che le sue inchieste hanno riguardato tutti i partiti, senza distinzioni. Anche la presidente della commissione di Vigilanza Rai Floridia ha preso le difese del programma, chiedendo al ministro della Cultura Sangiuliano di smentire le voci su presunte pressioni sul capostruttura Rai Anversa per l’imitazione della direttrice d’orchestra Venezi da parte di Virginia Raffaele.

Fonti Rai hanno negato che ci siano state interferenze da parte del ministro.

 

Schlein chiede di bloccare le armi a Israele e la replica di Tajani

Un altro tema scottante è quello del conflitto tra Israele e Hamas, che ha provocato centinaia di vittime e una grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Schlein ha chiesto al governo di «evitare l’invio di armi e l’esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele», per evitare che possano essere usate per commettere crimini di guerra. La richiesta della segretaria del Pd è stata respinta dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha affermato che la decisione di non inviare più armi a Israele è stata presa il 7 ottobre e comunicata in Parlamento. Tajani ha ribadito il sostegno dell’Italia al cessate il fuoco e alla soluzione dei due Stati, basata sul rispetto del diritto internazionale e della sicurezza di entrambe le parti.

La posizione della leader del Pd sulle esportazioni di armi a Israele ha scatenato la reazione del centrodestra. «Affermazioni non solo intollerabili, ma decisamente ignobili. Sembrano ignorare gli atti di inenarrabile violenza compiuti da Hamas», ha dichiarato in un comunicato il gruppo di FdI alla Camera. Sfavorevole anche il capogruppo al Senato di Iv, Enrico Borghi: quella di Schlein, ha affermato, è «una politicamente fatale corsa al radicalismo del M5s».

 

Autonomia differenziata: Schlein accusa il governo di antimeridionalismo

Infine, Schlein ha affrontato la questione dell’autonomia differenziata, che prevede la concessione di maggiori competenze e risorse a alcune regioni, come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. La segretaria del Pd ha accusato il governo di essere antimeridionalista e di voler smantellare l’ordinamento italiano, creando disparità tra i cittadini e mettendo a rischio i servizi essenziali. Schlein ha sostenuto che l’autonomia differenziata non sia una priorità in questo momento di emergenza sanitaria ed economica, e che sia necessario un confronto con le altre forze politiche e con le regioni interessate. Schlein ha anche ribadito il suo impegno a favore dell’Ucraina, escludendo qualsiasi ambiguità da parte del Pd sul sostegno al paese europeo, minacciato dall’aggressione russa.

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