una giornata di tensione e scontri

Vicenza, centri sociali violenti e antisemiti al corteo anti-Israele

Un gruppo di manifestanti ha cercato di irrompere alla Fiera dell’oro, dove erano presenti espositori israeliani. Dieci agenti feriti, cinque denunce

Vicenza, centri sociali violenti e antisemiti al corteo anti-Israele

Vicenza è stata teatro di una giornata di tensione e scontri tra le forze dell'ordine e un corteo di protesta contro la presenza di Israele alla Fiera Vicenzaoro, dove si svolgeva una delle più importanti manifestazioni internazionali del settore. La manifestazione, organizzata dai centri sociali, ha assunto toni violenti e antisemiti, con slogan e striscioni contro lo stato ebraico e le sue politiche a Gaza. Il corteo ha tentato di forzare l'ingresso alla Fiera, dove erano esposti anche gioielli provenienti da Tel Aviv, ma è stato respinto dalla polizia, che ha fatto uso di idranti e manganelli.

Nel frattempo, alcuni manifestanti hanno lanciato bombe carta, petardi e oggetti contundenti contro gli agenti, ferendone dieci, di cui uno in modo grave. Cinque persone sono state denunciate e altre potrebbero essere identificate dalle immagini delle telecamere. Il dispositivo di sicurezza predisposto dalla prefettura e dalla questura ha evitato conseguenze peggiori, impedendo ai facinorosi di raggiungere i padiglioni della Fiera.

 

Solidarietà agli agenti e condanna della violenza

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso la sua solidarietà agli agenti aggrediti e il suo apprezzamento per il lavoro delle forze di polizia, che hanno gestito con professionalità una situazione difficile, difendendo la democrazia e l'ordine pubblico. Anche il sindaco di Vicenza, Giorgio Possamai, ha condannato gli scontri, definendoli ingiustificabili e inaccettabili. "Non c'è alcuna ragione che possa giustificare la violenza e l'odio - ha dichiarato - Vicenza è una città aperta e accogliente, che rispetta le diversità e i diritti umani. Non possiamo tollerare che venga offesa e danneggiata da chi non condivide questi valori".

 

La condanna della violenza e dell'antisemitismo è stata unanime anche da parte delle forze politiche, che hanno espresso la loro vicinanza ad Israele e agli agenti feriti. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha definito grave e intollerabile quanto avvenuto, sottolineando la necessità di una condanna netta e unanime di questi atti. "Israele è un paese amico e alleato, che ha il diritto di difendersi dalle aggressioni e dal terrorismo - ha affermato - Non possiamo permettere che venga criminalizzato e attaccato da chi non riconosce il suo diritto all'esistenza".

Lo stesso tono è stato usato dal Pd, che ha denunciato i danni provocati dalla diffusione di pulsioni antisemite e antiebraiche. Il segretario regionale del Veneto, Andrea Martella, ha ribadito che non ci sono giustificazioni per chi usa il diritto di manifestare come pretesto per violare le regole della convivenza civile e democratica. "Questi episodi dimostrano che c'è una frangia di estremisti che agisce con premeditazione e violenza, senza rispetto per le istituzioni e per la legalità - ha detto - Dobbiamo isolarli e contrastarli con fermezza". Anche Azione, Fratelli d'Italia e Lega hanno espresso la loro solidarietà agli agenti e la loro condanna degli scontri, definendo gli autori dei disordini come provocatori e antagonisti, che rifiutano la democrazia e la civile convivenza.

 

Una manifestazione pacifica nel pomeriggio

Nel pomeriggio, a Vicenza si è svolta un'altra manifestazione, promossa dall'associazione Pace e Sviluppo, che ha voluto esprimere la sua solidarietà al popolo palestinese e il suo dissenso per le politiche di Israele a Gaza, ma in modo pacifico e nonviolento. Circa mille persone hanno sfilato per le vie del centro, con bandiere, striscioni e palloncini, chiedendo la fine dell'occupazione e la ripresa del dialogo tra le parti. La manifestazione si è conclusa in piazza dei Signori, dove sono intervenuti alcuni rappresentanti delle associazioni e delle comunità arabe e islamiche presenti in città, che hanno ribadito il loro rifiuto della violenza e il loro appello alla pace e alla giustizia.

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