nel Giorno della Memoria

No cortei pro-Palestina, ‘Giovani palestinesi’: non accettiamo divieto

Il governo e le autorità locali hanno chiesto di posticipare le manifestazioni in tutta Italia per evitare tensioni e rispettare la ricorrenza della Shoah

No cortei pro-Palestina, ‘Giovani palestinesi’: non accettiamo divieto

Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, la giornata dedicata al ricordo delle vittime della persecuzione nazista e della deportazione degli ebrei. Una data simbolica e importante per la storia e la coscienza dell'Italia e dell'Europa. Ma quest'anno, il clima è turbato dalla situazione di conflitto in Medio Oriente, dove da oltre tre mesi si combatte tra Israele e Hamas. Alcune associazioni e movimenti pro-Palestina avevano organizzato per oggi dei cortei di protesta contro le violenze e le ingiustizie subite dal popolo palestinese. Tuttavia, il governo e le autorità locali hanno chiesto di rinviare le manifestazioni, per evitare possibili scontri e polemiche, e per non offuscare il significato del Giorno della Memoria.

 

Piantedosi: "Garantire la libertà di manifestazione e il valore della Memoria"

Il primo a intervenire è stato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che da giovedì ha invitato i questori a valutare la possibilità di spostare ad un altro giorno i cortei previsti per sabato, in particolare a Roma e Milano. "Garantendo la libertà di manifestazione che, nel caso di specie, va contemperata con il valore attribuito alla Giornata della memoria", ha dichiarato il ministro, sottolineando il rischio di disordini, considerando la polarizzazione della pubblica opinione a cui sta portando la guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, interpellata dai giornalisti a margine della cerimonia per la Memoria, ieri al Quirinale, ha espresso la sua preoccupazione per la questione: "È una questione che ci preoccupa abbastanza in questo momento al di là del merito delle manifestazioni perché in Italia, come sapete, rispettiamo il diritto di manifestare. Ci sta lavorando Piantedosi, vediamo cosa emerge". Il ministro dell'Interno ha poi confermato di sentirsi "fiducioso" per una soluzione di compromesso, che potrebbe essere appunto quella di trovare date alternative per poter garantire tutti i cortei.

 

I sindaci di Milano e Roma vietano i cortei pro-Palestina

A seguito delle direttive del governo, i sindaci di Milano e Roma hanno deciso di vietare i cortei pro-Palestina previsti per oggi. A Milano, il sindaco Beppe Sala ha dichiarato: "Il prefetto mi ha detto che sono allineati con il ministro Piantedosi, quindi che salvo novità dell'ultimo momento le manifestazioni pro Palestina saranno vietate". Il sindaco si è detto in difficoltà: "Per me è difficile entrare in queste dinamiche e non è una cosa che riguarda solo Milano, quindi penso che sia insensato mettersi a discutere o a commentare una decisione del genere".

 

Anche a Roma, il personale della Questura ha notificato alla promotrice della manifestazione, indetta per il 27 gennaio dal 'Movimento Studenti Palestinesi in Italia', il provvedimento del Questore con il quale, in virtù delle direttive emanate nelle ultime ore dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si prescrive che l'iniziativa debba svolgersi nelle stesse forme e modalità in altra data utile, indicata già a partire dal 28 gennaio. È quanto si legge in una nota delle questura di Roma. "La promotrice, atteso il provvedimento notificato, si è riservata di comunicare se lo svolgimento della manifestazione avverrà già il 28 gennaio o in altra data successiva".

 

Cenati (Anpi): "Improponibili accostamenti con conflitto Medioriente"

Non tutti sono d'accordo con la decisione di rinviare i cortei pro-Palestina. Il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati, ha espresso la sua contrarietà: "Io credo che domani - oggi ndr - deve essere celebrato il Giorno della memoria istituito dal parlamento italiano nel 2000 che ricorda la tragedia della Shoah. Sarebbe a mio avviso fuorviante che in quel giorno si parlasse di una situazione pur gravissima e la riflessione degli italiani si incentrasse sull'attualità. Concentrando il tutto sull'attualità si perde il richiamo al passato che è fondamentale. Sono improponibili gli accostamenti tra la Shoah e quello che sta accadendo in quell'area", ha detto a margine dell'incontro con gli studenti a Palazzo Marino per il 27 Gennaio.

 

'Giovani palestinesi': "non accettiamo il divieto"

L'associazione Palestinesi d'Italia ha fatto sapere che, "nel rispetto dell'ordinanza stabilita dalle autorità italiane", ha deciso di spostare a domenica 28 la manifestazione fissata per oggi a Milano. Tuttavia, un altro gruppo, i "Giovani palestinesi", ha confermato la sua presenza in piazza oggi alle 15, ora prevista per il corteo. "Non accettiamo il divieto di manifestare e non ci pieghiamo alle pressioni di chi vuole impedirci di esprimere la nostra solidarietà al popolo palestinese", hanno dichiarato in una nota. "Il Giorno della Memoria non deve essere usato come pretesto per negare il diritto di manifestare e per tacere le voci di chi denuncia le atrocità commesse da Israele".

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