Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, in ricordo della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz avvenuta nel 1945. In questa occasione, al Quirinale si è svolta una cerimonia dedicata ai “Giusti tra le Nazioni”, coloro che hanno rischiato la vita per salvare gli ebrei dalla persecuzione nazifascista. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato le atrocità commesse dalle dittature europee e ha citato Primo Levi, uno dei più noti sopravvissuti alla Shoah. Hanno partecipato alla cerimonia anche la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere, alcuni ministri e i rappresentanti della comunità ebraica italiana. Tra i momenti più emozionanti, le testimonianze delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, che da bambine furono deportate ad Auschwitz.
Il discorso di Mattarella
Il capo dello Stato ha pronunciato un discorso in cui ha ripercorso la storia della deportazione e dei campi di concentramento, che ha definito “il fondamento condotto all’estremo” delle tirannidi fasciste in Europa. Mattarella ha citato Primo Levi, che nel 1973 scrisse un saggio in cui analizzò le radici e le responsabilità del più grave genocidio della storia, organizzato e programmato contro le persone considerate di razze inferiori. Il presidente ha poi denunciato le ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato e del partito, il culto della personalità e del capo, come “virus letali, prodotti dall’uomo, che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa, scatenando istinti barbari e precipitando il mondo intero dentro una guerra funesta e rovinosa”.
I Giusti tra le Nazioni
La cerimonia al Quirinale è stata dedicata ai “Giusti tra le Nazioni”, un riconoscimento conferito dallo Stato di Israele a chi ha salvato gli ebrei dalla Shoah, mettendo a repentaglio la propria vita. In Italia sono stati insigniti di questo titolo 683 persone, tra cui religiosi, militari, partigiani, funzionari, semplici cittadini. Alcuni di loro sono stati ricordati durante la cerimonia, come don Giuseppe Morosini, che nascose ebrei nella sua parrocchia a Milano, o Gino Bartali, che con la sua bicicletta trasportò documenti falsi per aiutare gli ebrei a fuggire. Mattarella ha elogiato il loro coraggio e la loro umanità, dicendo che “hanno dimostrato che anche nei momenti più bui della storia è possibile resistere al male e scegliere il bene”.
Gli interventi delle autorità e dei testimoni
Alla cerimonia hanno partecipato anche la premier Giorgia Meloni, i presidenti del Senato Ignazio La Russa e della Camera Lorenzo Fontana, oltre ad alcuni ministri, tra cui Crosetto, Piantedosi, Sangiuliano, Abodi. Hanno preso la parola anche Simonetta della Seta, presidente del Gruppo di lavoro Memoriali e Musei dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, e Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito. Quest’ultimo ha sottolineato il valore della persona, che è stato negato dalla Shoah, e ha ribadito l’importanza dell’educazione civica e della lotta a ogni forma di odio e antisemitismo nelle scuole. La presidente Di Segni ha invece evidenziato il ruolo dell’Italia nel domani europeo e la necessità di trasmettere una narrazione corretta e non indottrinante sui media e sui social. In prima fila, anche i vertici della comunità ebraica romana, tra cui il presidente Victor Fadlun, Antonella Di Castro e Mario Venezia, alla guida del museo ebraico di Roma. Accanto a loro Sami Modiano, superstite dell’Olocausto, che ha raccontato la sua esperienza nei campi di concentramento. Le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz, hanno portato le loro testimonianze, intervistate da due studenti di rientro dal “Viaggio della Memoria”, in ricordo di chi non è tornato.