“l’atroce malinteso”

Basile-Segre: la polemica arriva in Senato. La querela e le scuse

L’ex diplomatica aveva accusato la senatrice a vita di essere tormentata “solo dai bambini ebrei”. Basile si è poi scusata, ma la querela va comunque avanti

Basile-Segre: la polemica arriva in Senato. La querela e le scuse

Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta alla Shoah, è stata oggetto di un duro attacco da parte di Elena Basile, ex funzionaria della Farnesina, che in un video l'ha accusata di essere tormentata "solo dal pensiero dei bambini ebrei" e ancora, anche i tedeschi "erano molto buoni con i bambini nazisti [...] lei vuole imitarli?". Il video ha scatenato una polemica che è arrivata fino al Senato, dove la senatrice è stata applaudita in piedi dai colleghi. Il figlio di Segre, Luciano Belli Paci, ha annunciato di voler querelare Basile, che si è poi scusata per "l'atroce malinteso" e ha attribuito la colpa ai giornali che avrebbero travisato le parole della senatrice.

 

Le parole di Basile

In un video pubblicato sul sito Il Giornale d'Italia, Basile ha criticato la senatrice Segre per aver espresso il suo dolore per la morte dei bambini ebrei durante la Shoah, ma non per quella dei bambini palestinesi uccisi dal conflitto con Israele. Basile ha affermato che Segre "è tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei, non dei bambini palestinesi, non dei bambini arabi, non dei bambini africani, non dei bambini asiatici, non dei bambini sudamericani, non dei bambini europei". Basile ha poi aggiunto che Segre "è una persona che ha subito una tragedia, ma che non ha imparato nulla dalla tragedia" e che "non ha mai perdonato, non ha mai dimenticato, non ha mai capito".

 

La replica del figlio di Segre

Il figlio di Segre, Luciano Belli Paci, ha reagito con indignazione alle parole di Basile e le ha inviato una mail di contestazione, chiedendole di ritirare il video, di scusarsi pubblicamente e di fare una donazione a una associazione che si occupa di bambini vittime di guerra. Basile, però, ha risposto con due mail in cui ha dato la colpa ai giornali che avrebbero travisato il pensiero di Segre e ha detto di essere spiacente se il video l'ha ferita. 

"Ieri notte mi sono pervenute due mail da Elena Basile, in risposta alla mia mail di contestazione di ieri mattina" ha scritto in un comunicato Luciano Belli Paci, sottolineando che Basile "sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa, a seguito dei quali sarebbe nato il suo video, e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l'hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare". L'ex diplomatica, inoltre, "si dichiara felice di apprendere che la senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici" e "si dice spiacente se il video ha ferito Liliana Segre".

Rispondendo a Basile, il figlio della senatrice a vita ha precisato "che i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano" e "che prendiamo atto del fatto che non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute sia nel video sia nell'intervista pubblicata dal giornale online (Il Giornale d'Italia, ndr)" e "del fatto che non ritiene di adottare le misure riparatorie suggerite". Pertanto Liliana Segre ha dato incarico al suo penalista di fiducia, l'avvocato Vincenzo Saponara di Milano, "di procedere a norma di legge nei suoi confronti".

"Mi dispiace perché la senatrice con il suo nome e la sua determinazione potrebbe contribuire al bene comune e a contrastare i doppi standard. Le denunce e le querele alimentano il clima d'odio e di antisemitismo". Così all'ANSA, l'ex diplomatica Elena Basile commenta la decisione di procedere alla querela.

 

 

Le scuse di Basile

In un intervento sul Fatto Quotidiano, Basile ha poi espresso il suo rammarico per "l'atroce malinteso" e ha chiesto "umilmente scusa alla senatrice se l'ho ferita". Basile ha spiegato di essere stata tratta in inganno da una intervista, letta forse superficialmente, nella quale il giornalista attribuiva dichiarazioni unilaterali alla senatrice Segre. Basile ha anche dichiarato di aver sempre avuto stima per l'opera di testimonianza di Segre e di essere sconvolta al pensiero di averle arrecato dolore. Basile ha infine ammesso che Segre ha dichiarato in molte occasioni di essere triste per la morte dei bambini ebrei e dei bambini palestinesi e di essere contraria a ogni tipo di vendetta.

 

La solidarietà al Senato

La polemica ha avuto un riscontro anche al Senato, dove il presidente La Russa ha espresso la sua vicinanza a Segre e ha ricordato il suo impegno per la memoria e la pace, definendola "una persona meravigliosa" e dicendo di volerle fare "un abbraccio". L'Aula ha poi tributato una lunga e calorosa ovazione a Segre, che si è alzata in piedi e ha ringraziato con un gesto della mano. Segre ha poi dichiarato ai giornalisti di non volersi lasciare fermare dall'odio e di continuare a portare avanti la sua battaglia per i diritti umani.

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