gli eventi di ieri a Roma

De Luca vs Meloni, insulti e tensioni per l’autonomia differenziata

Sindaci in protesta davanti a Chigi e Montecitorio. Il governatore della Campania usa parole volgari verso la premier, condanna di Fdi, Fi e Renzi

De Luca vs Meloni, insulti e tensioni per l’autonomia differenziata

L’autonomia differenziata è al centro di uno scontro politico e istituzionale tra la premier Meloni e il governatore della Campania De Luca. Il presidente della Regione ha definito la premier una “str…”, mentre lei lo ha invitato a lavorare di più. La protesta dei sindaci del Sud, bloccati dalla polizia davanti a Palazzo Chigi e Montecitorio, ha fatto salire la tensione. Fratelli d’Italia ha chiesto l’intervento della segretaria dem Schlein.

 

L’offesa di De Luca e la replica di Meloni

La premier Meloni ieri in Calabria, per firmare con la Regione l’accordo per lo sviluppo e la coesione, infomata dei disordini a Roma, nel ringraziare i presidenti di regione per la collaborazione sui fondi di coesione, ha fatto una eccezione per De Luca, che era a Roma per manifestare contro l’autonomia differenziata. “Tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c’è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno (il riferimento nemmeno troppo implicito è proprio a De Luca, ndr). Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”, ha detto Meloni.

La reazione di De Luca non si è fatta attendere. Il governatore della Campania, interpellato dai giornalisti in Transatlantico alla Camera, ha usato parole volgari nei confronti della premier, riprese da telecamere nascoste. “Lavora tu, str… Per lavorare ci servono i soldi. È tollerabile questo atteggiamento con centinaia di sindaci che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione?”, ha sbottato De Luca.

 

La protesta dei sindaci e gli scontri con la polizia

De Luca era a Roma insieme a centinaia di sindaci del Sud, che protestavano contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione, che secondo loro sono stati congelati dal governo. I manifestanti si sono radunati in Piazza Santi Apostoli, dove De Luca ha lanciato le prime frecciate alla premier. “Se Meloni pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia, la manifestazione di oggi - ieri ndr - serve a ricordare alla presidente del consiglio e a tutto il governo che la dignità del Sud non è in vendita. Quindi chieda scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro”, ha affermato il governatore campano.

Poi i sindaci si sono diretti verso il ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, a Largo Chigi, per chiedere di essere ricevuti da un rappresentante del dicastero. Ma all’ingresso hanno trovato un cordone di agenti di polizia che li ha fermati, provocando spintoni e ressa di telecamere. Dopo oltre mezz’ora di attesa, De Luca e i sindaci hanno cambiato obiettivo: Palazzo Chigi. Ma anche l’accesso su piazza Colonna, presidiato dalla Celere, è risultato inaccessibile. Dai manifestanti, che hanno bloccato il traffico su via del Corso, si è levato il coro “fascisti, fascisti” ed è stata cantata “Bella ciao”. Solo De Luca è riuscito a fatica a superare il cordone di agenti di polizia e a raggiungere la sede del governo, chiusa in precedenza per motivi di sicurezza.

 

Le condanne di Fratelli d’Italia per l’offesa di De Luca a Meloni

Le parole volgari di De Luca nei confronti della premier hanno scatenato le proteste di Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza guidato da Giorgia Meloni. Il vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon, ha denunciato la “mancanza di rispetto che supera il legittimo contrasto politico”. Con lui, si sono uniti Salvatore Deidda e Imma Vietri, deputati, Michele Schiano Di Visconti, deputato e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Napoli, il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami. “De Luca ha davvero oltrepassato ogni limite lecito e illecito - sbraita Gimmi Cangiano, parlamentare campano di Fratelli d’Italia - chiamando il Premier Gorgia Meloni con espressioni e appellativi inqualificabili per la loro volgarità. Dal comico è passato al criminale”. Tutti chiedono un intervento di Elly Schlein, segretaria del Pd, per punire il rappresentante del suo partito, il governatore De Luca. E’ risaputo, tra l’altro, che i due non vanno d’accordo.

 

Le critiche di Forza Italia e l’avvertimento di Renzi

Critiche a De Luca arrivano anche da Forza Italia, con il portavoce Raffaele Nevi, che esorta il governatore a scusarsi, e sollecita una presa di distanza del Partito democratico. Fuori dalla maggioranza, Matteo Renzi rimprovera: “Ho l’impressione che Vincenzo sia prigioniero del suo personaggio e quindi debba alzare i toni. Sbaglia di grosso”.

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