accuse e silenzi

Yulia Navalnaya sfida Putin: “Proseguirò la battaglia di Alexei”

La vedova dell’oppositore russo morto in una colonia penale della Siberia accusa il presidente di averlo avvelenato con il Novichok, un noto agente nervino

Yulia Navalnaya sfida Putin: “Proseguirò la battaglia di Alexei”

Yulia Navalnaya, moglie dell’oppositore russo morto in carcere, accusa il presidente Putin di averlo avvelenato con il Novichok, un noto agente nervino. E annuncia in un video di voler portare avanti la lotta di suo marito per la democrazia in Russia. Intanto, il corpo di Navalny resta in mano alle autorità, che negano ogni coinvolgimento. Le reazioni dell’Europa e il silenzio dell’Ungheria.

 

La denuncia della vedova

Yulia Navalnaya non ha dubbi: suo marito Alexei, il principale oppositore di Vladimir Putin, è stato ucciso dal Cremlino con il Novichok, lo stesso agente nervino che aveva provocato il suo coma nel 2020. Lo ha dichiarato in un video diffuso sui social network, in cui ha anche annunciato di voler continuare la sua opera politica. “Sono sicura che Putin ha ordinato di uccidere Alexei con il Novichok, come ha già fatto in passato con altri dissidenti, come l’ex spia Skripal e sua figlia in Gran Bretagna nel 2018”, ha detto la donna, aggiungendo di voler scoprire i nomi e i volti dei responsabili. “Non mi arrenderò, continuerò a combattere per il nostro Paese, per la Russia che Alexei sognava, una Russia di dignità, giustizia e amore. Vi chiedo di unirvi a me, di non avere paura, di non lasciare che ci rubino il futuro”, ha esortato.

 

Il corpo di Navalny trattenuto dalle autorità

Il video di Yulia Navalnaya è stato pubblicato il giorno dopo che la donna è arrivata a Bruxelles, dove ha partecipato al Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea, che ha espresso solidarietà e condanna per la morte di Navalny. L’oppositore russo è deceduto il 16 febbraio nella colonia penale IK-3, dove stava scontando una condanna per frode, ritenuta politicamente motivata. Secondo l’ex portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, il corpo dell’oppositore è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale di Salekhard, una città artica, e non sarà consegnato alla famiglia per altri 14 giorni, durante i quali saranno effettuati “esami chimici” non specificati. Yarmysh ha anche denunciato che alla madre e all’avvocato di Navalny è stato impedito di accedere all’obitorio per due volte in tre giorni. L’organizzazione Ovd-Info, che si occupa della difesa dei diritti dei detenuti, ha lanciato una petizione online per chiedere la restituzione del corpo, ottenendo oltre 60.000 firme.

 

La difesa del Cremlino e le critiche dell’Occidente

Di fronte alle accuse della vedova di Navalny e alle proteste dei Paesi occidentali, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha respinto ogni responsabilità del Cremlino. “L’indagine è in corso e si stanno facendo tutte le azioni necessarie. Non abbiamo competenza sulla questione del corpo, che è di pertinenza delle autorità sanitarie e giudiziarie”, ha dichiarato Peskov, definendo “rozze” le affermazioni che coinvolgono Putin. “Queste parole non possono danneggiare il nostro capo di Stato, ma non fanno onore a chi le pronuncia”, ha aggiunto. Tra le voci critiche verso il regime russo, si è distinto il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che ha incontrato Yulia Navalnaya a Bruxelles e ha definito Navalny un “guerriero” e il Cremlino un “regime canaglia”. Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso solidarietà alla vedova e ha sottolineato che “la Russia non è Putin e Putin non è la Russia”. La Farnesina ha fatto inoltre sapere che, su istruzioni di Tajani, l'incaricato d'affari in Russia, Pietro Sferra Carini, ha onorato la memoria di Navalny deponendo fiori a Mosca sulla Pietra Solovetsky, monumento alle vittime della repressione politica, così come hanno fatto altri diplomatici occidentali. Tra i Paesi europei, l’unico a mantenere il silenzio è stato l’Ungheria, guidata dal premier sovranista Viktor Orban, noto per i suoi buoni rapporti con Mosca.

Il presidente Usa Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti stanno considerando ulteriori sanzioni contro la Russia per la
morte di Navalny. 

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